Che grandi toscani da Leonardo a Napoleone, da Antonio Meucci a Oriana Fallaci

Leonardo da Vinci, il primo granduca di Toscana, Antonio Meucci al quale il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto l’invenzione del telefono, una regina di Francia e, per restare in argomento, niente meno che Napoleone Bonaparte. Sono soltanto alcuni dei grandi toscani di un passato più o meno recente dei quali cade un anniversario nel 2019 e che da ieri possono essere ricordati e celebrati grazie a una legge approvata dal Consiglio regionale.

L’inventore dell’algebra moderna

Fra loro, per restare alle ricorrenze di quest’anno, troviamo un pisano, Leonardo Fibonacci, che dall’India portò niente meno che lo zero nell’algebra occidentale; ponte tra Oriente e Occidente, il matematico studiò su testi indiani e arabi e mise a punto la cosiddetta sequenza di Fibonacci, oggi tra l’altro impiegata dai processori Intel per elaborare diversi algoritmi.
E poi due grandi giornalisti italiani, Oriana Fallaci e Indro Montanelli, in compagnia del loro contemporaneo Giovanni Spadolini, giornalista anche lui, in due occasioni a capo del Governo italiano, presidente del Senato e più volte ministro. Potremmo continuare, fino ad esclamare “che grandi toscani vantano i toscani”.

La legge sui grandi toscani

I Grandi Toscani. Celebrazione di personalità illustri e istituzioni storiche della Toscana è la legge approvata martedì dal Consiglio regionale. A favore i consiglieri del Partito democratico, a eccezione di Paolo Bambagioni. Il Movimento 5 Stelle, Sì Toscana a sinistra, Articolo 1 Mdp e Gruppo misto Tpt hanno votato contro, mentre Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega si sono astenuti.
L’atto, di iniziativa di Eugenio Giani, Lucia De Robertis e Antonio Mazzeo, è stato illustrato dallo stesso presidente dell’assemblea, che ha sottolineato «la vocazione del Consiglio regionale nel valorizzare l’identità della Toscana».

Leonardo e non solo tra i grandi toscani del 2019

La legge fa riferimento a tre grandi anniversari per il 2019. Il primo è il cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci, genio indiscusso, artista e scienziato, talento universale del Rinascimento che incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza. A sostegno delle tante iniziative e celebrazioni che si terranno sul territorio, in sinergia anche con quelle a carattere nazionale e internazionale, il Consiglio interviene stanziando 50mila euro.
Contributo di uguale entità anche per il 250° dalla nascita ad Ajaccio di Napoleone, discendente dal nobile casato dei Buonaparte di San Miniato. Nel 1700 quella che sarebbe divenuta una delle più grandi famiglie della storia del mondo aveva accertato la propria origine toscana. Non a caso, come ricordato dal presidente: «San Miniato è l’unica città italiana citata dal generale corso nel memoriale di Sant’Elena».
Il 2019 è anche l’anno di Cosimo de’ Medici (Firenze, 12 giugno 1519 – Firenze, 21 aprile 1574) e gli anniversari saranno due: i 450 anni dal Granducato di Toscana e i 500 anni dalla nascita del secondo e ultimo Duca di Firenze. Il 12 giugno 2019 a palazzo del Pegaso sarà organizzato un evento, con una mostra nella sede dell’expo vetrina dei Comuni, in via Ricasoli, per ricordare i 500 anni dalla nascita del padre della Toscana moderna. Per rendere diffusa l’idea e il ricordo di Cosimo, il Consiglio regionale avrà a disposizione 80 mila euro, sia per le iniziative dell’assemblea che per permettere alle amministrazioni di rendere omaggio a colui che ha unificato la Toscana, lasciando segni indelebili su tutto il territorio, a partire dalla fortificazione di Portoferraio, voluta proprio da Cosimo I e detta Cosmopoli, ovvero città di Cosimo.

Gli altri grandi toscani celebrati quest’anno

La legge destina 65mila euro per celebrare altri anniversari nel 2019, legati a grandi personalità di toscani o a istituzioni storiche del territorio. Lo stesso presidente Eugenio Giani si è soffermato sull’ampliamento di questa platea, citando altri grandi toscani. Tra questi ha ricordato Pietro Igneo, Gherardo Appiano, Leonardo Fibonacci, Manente degli Uberti, la Beata Giulia di Certaldo, Lorenzo de’ Medici, Andrea Contucci, Giuseppe Dolfi, Giovanni Battista Giorgini, Oriana Fallaci, Giuseppe Mazzoni, Indro Montanelli, Giovanni Spadolini, Caterina de’ Medici, Antonio Meucci.

L’Istituto degli Innocenti

Tra le istituzioni storiche il presidente Giani ha infine menzionato il 600° anniversario dalla fondazione dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, per il quale due giorni fa è giunto a Firenze il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato come tutto ebbe inizio dal lascito di un pratese, il mercante Francesco Datini, inventore dell’assegno e, in pratica, del commercio moderno.