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Chomsky: “Una vittoria di Trump metterebbe a rischio la specie umana”

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Chomsky: “Una vittoria di Trump metterebbe a rischio la specie umana”

Luca Mastrantonio ha dialogato per Relazioni: con uno dei più prestigiosi intellettuali al mondo, che è anche un radicale e influente militante politico. A 91 anni Chomsky disegna uno scenario drammatico, ma sceglie di non arrendersi al pessimismo: è impegnato nella costituzione di una Internazionale progressista, guarda con speranza ai milioni di persone che nelle strade di tutto il mondo protestano contro razzismo e disuguaglianze, appoggia i movimenti ambientalisti.

In questa tornata elettorale negli Stati Uniti si avvertono più che mai ansia e polarizzazione. Molti americani hanno addirittura paura di brogli o che i loro voti non vengano contati. Si temono violenze da parte dei sostenitori di chi uscirà perdente alle elezioni. Qual è la sua impressione?
«È una situazione strana e per molti aspetti inquietante. Il presidente Trump ha già dichiarato pubblicamente che potrebbe non accettare il risultato del voto. Una cosa del genere non ha precedenti nella storia della democrazia parlamentare, non solo negli Stati Uniti. I repubblicani sanno di aver perso consensi e cercano in tutti modi di recuperarli per mantenere il potere. Proveranno ad escludere migliaia di persone dal voto».

Su che cosa dovrebbe concentrarsi l’amministrazione guidata da Joe Biden, in caso di sconfitta di Donald Trump?
«Se Trump dovesse essere sconfitto, sarebbe necessario per prima cosa, cercare di fermare la folle corsa alla distruzione del pianeta»

Cosa pensa del sistema politico americano di oggi?
«La costituzione americana nel XVIII secolo era molto progressista. Ma il sistema politico degli Stati Uniti in questo momento è ultraconservatore: se facessero domanda per entrare nell’Unione Europea verrebbero probabilmente respinti. Non sarebbero compatibili  con gli standard democratici e giuridici europei».

Lei ha detto che Trump, per la sua politica ambientale attivamente antiecologista, costituisce una minaccia per la continuazione della vita umana organizzata sulla terra. Cosa pensa invece della posizione del candidato democratico Biden su cambiamento climatico e ambiente?
«Il programma di Biden sulle questioni ambientali – scritto insieme a Sunrise, un gruppo ecologista molto radicale – prevede investimenti di milioni di dollari per lo sviluppo delle energie rinnovabili, e l’adozione di un Green New Deal tra le priorità dell’agenda legislativa. È uno dei programmi più progressisti che io abbia mai visto, e anche questo è motivo di grande speranza. I democratici sanno che non possono deludere i giovani attivisti spinti verso la politica dall’allarme per l’emergenza climatica, perché sono loro il futuro della nostra società».

Il primo numero di Relazioni: dedica un’intera sezione, Gli Stati Uniti, domani ad approfondimenti, analisi, pensieri, immagini e visioni verso (e oltre) le elezioni americane del 3 novembre: Noam Chomsky parla dei pericoli per la democrazia e dei possibili scenari conseguenti a un’eventuale rielezione di Trump, non solo negli USA. Marco Bardazzi spiega come funziona il meccanismo elettorale negli Stati Uniti. Maria Pia Rossignaud e Derrick de Kerckhove – una giornalista esperta di nuovi media e un sociologo dei media il cui pensiero si è formato alla scuola del geniale fondatore della mediologi – si confrontano sul ruolo della rete nel risultato finale delle elezioni. La posizione della Cina nei confronti delle elezioni americane secondo Simone Pieranni. Un testo di Franco Berardi Bifo sul disfarsi degli USA. Lo scenario distopico (ma reale) di ciò che sta avvenendo negli USA secondo Alessandro Carrera.

Relazioni: è una pubblicazione trimestrale, diretta da Stefano Lai e pubblicata da Luca Sossella editore. Progetto grafico realizzato Maiarelli Studio di New York, con la direzione artistica di Giona Maiarelli e Alessandra Maiarelli.