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CONTINUANO A DIMINUIRE LE IMPRESE ATTIVE

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<strong>CONTINUANO A DIMINUIRE LE IMPRESE ATTIVE</strong>

Rallenta la demografia d’impresa anche con una flessione delle iscrizioni nei territori di Pistoia e Prato. Cali più marcati nella manifattura e nel commercio

01/12/2023– Secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Pistoia-Prato a fine settembre 2023 l’economia delle province di Pistoia e Prato, rappresentata da 56.333 imprese attive, mostra timidi segni di miglioramento rispetto a giugno 2023, sebbene rimanga leggermente negativa con una variazione del -0,5%.

Nonostante l’andamento negativo, il risultato è migliore rispetto alla media della Toscana (-1,0%) e di quella nazionale (-0,7%).

In diminuzione la numerosità delle imprese attive, in particolare nei settori dell’industria manifatturiera, commercio, agricoltura, servizi turistici, di alloggio e ristorazione e trasporti, che continuano a soffrire una contrazione preoccupante. C’è una leggera crescita nei settori dei servizi e delle costruzioni.

La base imprenditoriale complessiva delle due province è il risultato di una sostanziale stabilità in provincia di Prato e di una contrazione abbastanza pronunciata in provincia di Pistoia (-1,1%).

Il saldo complessivo tra iscrizioni e cessazioni è negativo di 182 unità. Escludendo le cessazioni di ufficio il saldo diventa ampiamente positivo (+210) e conferma l’andamento favorevole riscontrato nel secondo trimestre.

“L’andamento complessivo della numerosità delle imprese è ancora al di sotto delle aspettative. – commenta Dalila Mazzi, presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato – Il fatto che il saldo tra iscrizioni e cessazioni sia positivo escludendo le cancellazioni d’ufficio, è un segnale che, nonostante le sfide, nel nostro territorio vi è un terreno fertile per la crescita economica, anche se occorrerà monitorare attentamente l’evoluzione della situazione.

IL SISTEMA IMPRENDITORIALE NELLA PROVINCIA DI PRATO

Al 30 settembre 2023 nella provincia di Prato si contano 29.195 imprese attive.

Il tessuto imprenditoriale continua a tenere (+0,0%), anche se con oscillazioni piuttosto contenute all’interno dei settori economici.

Nel manifatturiero (-0,7%) gli unici comparti in crescita sono quelli della pelletteria (+8,4%) e delle confezioni di articoli di abbigliamento (+0,6%). Non accennano invece ad arrestarsi le difficoltà del settore tessile (-3,1%), in particolare tra i produttori di tessuti e tessiture (-4,9%) e le attività di finissaggio (-3,1%).

Si riducono anche le imprese attive nell’industria alimentare e delle bevande, in quella del legno e del mobile (-1,7%), della carta, cartotecnica e stampa (-2,5%) e nell’industria chimico-farmaceutica, della plastica e della gomma (-5,3%). Relativamente più stabile, invece, il saldo delle imprese attive nel settore della meccanica-elettronica.

Si riduce leggermente anche la consistenza delle imprese attive nel commercio pratese con un andamento negativo tra i grossisti (-1,1%) e nel commercio di veicoli e servizi di riparazione (-2,0%). Una modesta ripresa per il commercio al dettaglio. A differenza della provincia di Pistoia, a Prato crescono in modo sostenuto, per il secondo trimestre consecutivo, i servizi turistici di alloggio e di ristorazione (+2,6%), in particolare le strutture ricettive.

Nel settore dei servizi (+0,5%) prosegue la crescita, in particolare nei servizi informatici e delle comunicazioni (+3,6%), nei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (+0,7%) e nei servizi alle persone (+0,7%). Negativo il comparto dei trasporti, logistica e magazzinaggio (-2,7%).

La tenuta del tessuto imprenditoriale è riconducibile esclusivamente allo sviluppo delle società di capitale, mentre diminuiscono le società di persone e le altre forme.

Il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese nel trimestre mostra un lieve dinamismo (+95), dato da CONTINUANO A DIMINUIRE LE IMPRESE ATTIVElla differenza tra le 465 iscrizioni e le 370 cessazioni. Le nuove iscritte si registrano soprattutto nel manifatturiero, seguito dai servizi e dal commercio.

IL SISTEMA IMPRENDITORIALE NELLA PROVINCIA DI PISTOIA

Alla fine del terzo trimestre 2023 nella provincia di Pistoia si contano 27.138 imprese attive. Rispetto all’anno precedente, si riscontra una marcata contrazione delle imprese attive, con una significativa diminuzione del -1,1%.

In provincia di Pistoia continua la riduzione delle imprese attive nel settore agricolo (-1,1%), così come nel settore manifatturiero (-3,4% in termini aggregati). In particolare si osserva una contrazione significativa nel comparto moda (-6,7%) e nel settore del legno e del mobile (-5,2%). Di entità minore la variazione negativa nel settore della carta, cartotecnica e stampa (-2,3%) e nell’industria chimico-farmaceutica, plastica e gomma (-1,1%). Stabile la meccanica, mentre il comparto alimentare mostra una leggera crescita. Prosegue a ritmo contenuto la crescita nelle costruzioni (+0,5%).

Nel settore del commercio le imprese attive diminuiscono sia nel dettaglio (-2,5%) che all’ingrosso (-3,2%). Altrettanto negativo è l’andamento nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (-2,7%), settore all’interno del quale si registra una contrazione relativamente pronunciata dei servizi di somministrazione come bar, ristoranti e affini (-3,0%).

Migliore la situazione nel settore dei servizi (+0,8% in termini aggregati), con un aumento particolarmente significativo nei servizi alla persona (+1,6%) e nei servizi alle imprese (+0,6%).

Dall’analisi della struttura giuridica del tessuto imprenditoriale a Pistoia, per il secondo trimestre consecutivo si registra un andamento negativo in tutte le principali categorie. In particolare, si conferma anche nel terzo trimestre la flessione delle società di capitale (-2,2%) che si aggiunge alla contrazione delle società di persone (-2,5%) e delle altre forme (in primis cooperative e consorzi, -3,0%).

Il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese nel trimestre risulta negativo anche se, escludendo le cessazioni d’ufficio, sarebbe ampiamente positivo (+115). Le iscrizioni sono concentrate prevalentemente nei settori dei servizi, del commercio e delle costruzioni.