Coronavirus, torna il lockdown in Corea ma è diverso da quello italiano

Di fronte all’aumento dei contagi, il governo della Corea del Sud ha deciso di ripristinare il lockdown. La misura riguarderà circa metà degli abitanti del Paese, concentrati nell’area della capitale Seul. Si tratta di circa 25 milioni di persone. Il lockdown non sarà stringente come quello italiano e somiglia di più alla fase 2, così come l’abbiamo vista finora.

Il ministro della Sanità Park Neung-ho ha spiegato che musei, parchi e gallerie d’arrte verranno nuovamente chiusi a partire da domani e per due settimane. È stato inoltre chiesto alle aziende di reintrodurre lo smart working e altre misure di lavoro flessibile. 

Gli abitanti di Seul dovranno anche evitare di ritrovarsi in gruppo o di recarsi in luoghi affollati, compresi bar e ristoranti. Gli istituti religiosi e i luoghi di culto dovranno essere particolarmente vigili per far rispettare le regole imposte per contenere i contagi.

Non sarà invece rinviata la riapertura delle scuole. Le limitazioni erano state revocate lo scorso 6 maggio, quando la pandemia sembrava essere sotto controllo.