Home Notizie Eventi Fine vita, giovedì 23/11 a Firenze udienza davanti al GIP per Cappato, Lalli e Maltese. Conf. stampa Ass.Luca Coscioni h.15 per commento udienza e presentazione raccolta firme per legge regionale

Fine vita, giovedì 23/11 a Firenze udienza davanti al GIP per Cappato, Lalli e Maltese. Conf. stampa Ass.Luca Coscioni h.15 per commento udienza e presentazione raccolta firme per legge regionale

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Fine vita, giovedì 23/11 a Firenze udienza davanti al GIP per Cappato, Lalli e Maltese. Conf. stampa Ass.Luca Coscioni h.15 per commento udienza e presentazione raccolta firme per legge regionale

Il GIP dovrà decidere sull’eventuale archiviazione o rinvio a giudizio degli indagati per il reato di “aiuto al suicidio” o sollevare una questione di legittimità costituzionale

FIRENZE, Giovedì 23 novembre ore 15:00

presso Caffè Letterario le Murate, in Piazza delle Murate

Interverranno: 

  • Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e imputato
  • Filomena Gallo, difensore e coordinatrice del collegio legale di studio e difesa per le disobbedienze civili*, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni
  • Felicetta Maltese, coordinatrice della Cellula Coscioni Firenze e imputata
  • Chiara Lalli, consigliera generale dell’Associazione Luca Coscioni e imputata
  • Marco Perduca, membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni
  • Marilisa D’AmicoFrancesco Di Paola e Rocco Berardo, avvocati e membri di Giunta e del Consiglio Generale dell’Associazione Luca Coscioni
  • Michele Bottoni, coordinatore della campagna “Liberi Subito” Toscana
  • Matteo Mainardi, coordinatore nazionale della campagna “Liberi Subito”

La conferenza stampa sarà l’occasione per commentare l’udienza che si terrà in Camera di Consiglio lo stesso giovedì 23 novembre in mattinata, in relazione al procedimento a carico di Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, indagati per il reato di “aiuto al suicidio”. Lalli e Maltese, iscritte all’Associazione Soccorso Civile, avevano accompagnato in Svizzera Massimiliano, 44 anni toscano affetto da sclerosi multipla da 6 anni, per poter ricorrere al suicidio medicalmente assistito, poi si erano autodenunciate ai carabinieri di Firenze insieme a Marco Cappato che aveva partecipato all’aiuto fornito tramite l’Associazione Soccorso Civile. Nell’udienza verrà valutata la richiesta di archiviazione formulata dal Procuratore Carmine Pirozzoli. 

QUI l’ultimo appello di Massimiliano e quello del padre di Massimiliano.

Nel frattempo, prende il via anche in Toscana la raccolta firme per la proposta di legge popolare regionale “Liberi Subito”, elaborata dall’Associazione Luca Coscioni, per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria: la proposta di legge interviene in materia di organizzazione sanitaria per garantire tempi e procedure certi a chi, nel rispetto di quanto previsto dalla sentenza 242/2019, richiede al Sistema Sanitario Nazionale le verifiche sulle proprie condizioni per avere accesso all’aiuto medico alla morte volontaria, il cosiddetto “suicidio assistito”. L’obiettivo è raccogliere almeno 5.000 firme autenticate e certificate di cittadini residenti nel territorio regionale entro la fine di marzo 2024. Lo scopo è quello di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi), secondo i principi dettati dalla Corte Costituzionale (sentenza 242/2019), per accedere alla morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale. Una volta raccolte e depositate le firme necessarie potrà iniziare l’iter di discussione, avendo già la Regione dichiarato ammissibile la proposta di legge, ossia rientrante nelle competenze regionali. A questo link tutti i tavoli presso cui sarà possibile firmare in Toscana. 

* Collegio legale di studio e difesa composto da: Filomena Gallo, Maria Elisa D’amico, Tullio Padovani, Francesca Re, Francesco Di Paola, Rocco Berardo, Massimo Rossi, Massimo Clara, Benedetta Liberali, Irene Pellizzone, Iole Benetello, Guido Stampanoni Bassi, Alessia Cicatelli, Giulia Perrone, Maria Elena D’Amico. 

APPROFONDIMENTO 


L’ACCESSO ALLA MORTE VOLONTARIA ASSISTITA IN ITALIA

In assenza di una legge nazionale che regolamenti l’aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al suicidio assistito, in Italia questa scelta di fine vita è regolamentato dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\Antoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a precise condizioni di salute delle persone da verificare con modalità indicate dalla Corte, in assenza delle quali si applica il precetto penale senza le modifiche introdotte dal giudicato costituzionale.

La Consulta ha disposto, con una sentenza di incostituzionalità parziale dell’articolo 580 del codice penale, che la persona malata che vuole accedere all’aiuto alla morte volontaria (suicidio assistito) deve essere in possesso di determinati requisiti: che sia capace di autodeterminarsi, affetta da patologia irreversibile, che tale malattia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputi intollerabili e che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale.

Questi requisiti, insieme alle modalità per procedere, devono essere verificati dal Servizio Sanitario Nazionale con le modalità previste dalla legge sulle Dat agli articoli 1 e 2 (Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, 219/17), previo parere del comitato etico territorialmente competente.

LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE LIBERI SUBITO

Nonostante la possibilità di ottenere questo tipo di aiuto, il Servizio Sanitario non garantisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate che hanno diritto di porre fine alla propria vita. Così le persone che intendono interrompere la propria vita rimangono in attesa di ASL e Comitati Etici territoriali che, per svolgere le loro funzioni di verifica delle condizioni, possono impiegare mesi. Un tempo che molte persone che chiedono di essere aiutate a morire non hanno. Per questo, nel rispetto delle competenze territoriali, l’Associazione Luca Coscioni ha promosso a livello nazionale la campagna “Liberi Subito” con raccolta firme per proposte di legge regionali che garantiscano il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi certi, adeguati e definiti.

La proposta è stata depositata con iniziativa popolare in  Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia. Oltre a queste anche SardegnaPugliaMarche, Calabria e Lazio hanno visto il deposito della Proposta di legge, ma tramite l’iniziativa di alcuni consiglieri regionali, così da rendere non necessaria la raccolta firme. Analoga proposta è stata depositata in Basilicata grazie all’azione dei Comuni e raccolte firme sono in corso in Lombardia e ToscanaQui lo scenario nazionale completo.