Gattuso? Nato e morto. Non sarà l’allenatore della Fiorentina

Gennaro Gattuso «ha fatto come il Gesù Bambino di Castelnuovo, è nato e morto». Il vecchio detto della vicina Prato s’adatta bene alle ultime ore vissute a Firenze, sponda ovviamente viola. Genanro Gattuso, è ufficiale, non sarà l’allenatore della Fiorentina. Di fatto già arrivato in città e a colloquio costante con la società per costruire la nuova squadra, l’allenatore calabrese si è scontrato proprio con i no del club, dettati da motivi economici e anagrafici che misurano il valore dei giocatori. Discordanze tali che non si sono ricomposte, sono cresciute e hanno portato dalla parte opposta rispetto alla panchina viola.

Gennaro Gattuso e la Fiorentina hanno rescisso il contratto consensualmente. Contratto già sottoscritto e che sarebbe dovuto diventare operativo il 1° luglio.

A Firenze è «tutto da rifare», direbbe stavolta Gino Bartali. Di già fatto c’è soltanto una consolazione, piuttosto magra: l’ufficialità di un divorzio consumato ancor prima del matrimonio pone se non altro un punto fermo, dopo un giorno e mezzo di fibrillazioni.

La Fiorentina ha comunicato in tarda mattinata che la decisione «di non dare seguito ai preventivi accordi e pertanto di non iniziare insieme la prossima stagione sportiva» è maturata «di comune accordo».
Poi, l’ovvio e il finale di circostanza: «La società si è messa immediatamente al lavoro per individuare una scelta tecnica che guidi la squadra Viola verso i risultati che la Fiorentina e la città di Firenze meritano».