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Lo stupore di Mercantia saluta e dà appuntamento alla prossima estate

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A Mercantia la parola d’ordine è stupire, anche durante la serata finale. Grandissima affluenza di pubblico, artisti desiderosi di continuare a regalare emozioni e un clima di festa senza fine hanno caratterizzato la scorsa domenica a Certaldo.

Il festival ha mantenuto il consueto ritmo intenso, chiudendo in bellezza un’edizione ricca e fortunata. Personaggi affascinanti e misteriosi popolavano le vie del centro, suscitando la curiosità di grandi e piccini. La “filatrice di sogni” e Lumi, la fata illumina-sogni, risplendevano lungo via Boccaccio avvolte da sontuosi abiti bianchi e sfoggiando un paio di incantevoli ali ricamate. I Macelli no theatre, intanto, attraversavano la città con due spettacoli contrapposti, Diabulus e Angelus: rosse figure che incarnavano alla perfezione lo stereotipo del demone si opponevano ai corpi maestosi che rivisitavano in chiave moderna le creature angeliche. Fra’ Cipolla si aggirava per Certaldo senza sosta, elargendo ricette improbabili nel tentativo di eguagliare i migliori programmi culinari della televisione, mentre un sorprendente Dante recitava la Commedia dimostrando ardore e una memoria di ferro. La banda Takabum ha regalato ai presenti un’esibizione divertente e coinvolgente, alternando e mischiando famosissimi brani della canzone italiana a jazz, swing e molto altro.

Anche l’eccezionale qualità e originalità dell’artigianato ha contribuito al successo di Mercantia: dall’installazione di specchi deformanti, opera di Federico Melani, alle incredibili realizzazioni cyber-punk di Sebastiano Renda, gli sguardi meravigliati delle persone erano una costante.

Il pubblico ha sicuramente voluto premiare una manifestazione contraddistinta da passione, innovazione e cura dei dettagli che ne fanno motivo di vanto per Firenze e la Toscana, e un appuntamento fisso nell’estate di tantissimi appassionati. Mercantia è terminata lasciando emozioni e ricordi, ma per avere di nuovo un po’ di quella magia sarà sufficiente aspettare la prossima estate.

Annalisa Sichi

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