Montepiano (Prato), Mazzetti (FI) denuncia: “Distrutto tabernacolo Santa Rita. Era testimonianza viva di libera cultura cristiana”

“Fatto inaccettabile: l’Italia è un paese liberale cristiano”

Prato, 7 feb. – “Ho ricevuto in questi giorni una notizia incredibile e preoccupante: è stato demolito, senza alcun motivo e certo senza preavviso, il Tabernacolo a Santa Rita di Montepiano, posto in una proprietà privata con affaccio pubblico via della Badia. Era un simbolo per la nostra popolazione che esisteva da decenni e tutti ne sono sconvolti, cattolici e laici”. Lo denuncia l’On. pratese di Forza Italia Erica Mazzetti, originaria proprio di Montepiano (Vernio), che oggi ha trasmesso una segnalazione del fatto alle autorità competenti ovvero Procura, Soprintendenza, Comune di Vernio e Provincia di Prato, Carabinieri anche la stessa Curia. Nel testo, Mazzetti invita a “fare urgenti accertamenti, per capire come sia potuto succedere e per individuare eventuali responsabili visto che i manufatti potrebbero essere trafugati, riutilizzati o addirittura, come spesso succede, pure venduti illegalmente”. “Il Tabernacolo – ricorda Mazzetti – è da sempre un simbolo per la popolazione montepianina, dove tantissimi si fermavano portando omaggio alla Santa; era una testimonianza della nostra fede cristiana e cattolica che è la radice della nostra identità, perché l’Italia è un paese liberale e cristiano e con questa cultura cristiana – rimarca – tutti devono confrontarsi e chi viene da fuori deve rispettarla. Non accettiamo alcun attentato alla nostra cultura, alla nostra identità, ai nostri simboli cristiani”. “Mi stupisco – conclude Mazzetti – che tutto questo sia potuto accadere senza il minimo controllo o verifica, visto che ogni opera muraria richiede al comune cittadino una sequela pressoché infinita di obblighi e certificazioni e viste le severe ricadute di condotte simili a questa. Auspico, perciò, massima chiarezza sul caso e sui colpevoli e auspico che, una volta fatta luce, venga prontamente ricostruito dov’era, com’era e come sempre sarà”.

Lorenzo Somigli