Motorwagen: la prima auto con motore a scoppio

Karl Benz al volante della sua Patent Motorwagen

Il 3 luglio 1886 la Benz Patent Motorwagen, la prima automobile con motore a scoppio, fa la sua prima apparizione in pubblico.

Autovettura prodotta dal 1886 al 1894 dalla Casa automobilistica tedesca Benz & Cie, la Benz Patent Motorwagen, inventata dall’ingegnere tedesco Karl Benz, deve la sua nascita a due eventi precedenti. Nel 1876 l’ingegnere Nikolaus August Otto realizza il primo motore a quattro tempi e 7 anni più tardi, nel 1883, l’ingegnere Karl Benz fonda la Benz & Cie. Rheinische Gasmotorenfabrik.

Karl Benz aveva in mente di realizzare un veicolo per il trasporto di persone in grado di muoversi autonomamente, senza bisogno del traino dei cavalli. All’epoca, già diversi costruttori, soprattutto francesi, avevano realizzato veicoli a motore, ma si trattava di veicoli con motore a vapore, relativamente prestanti in rapporto alla loro smisurata massa.
Karl Benz voleva realizzare un mezzo che fosse anche leggero e quindi molto più maneggevole di quanto non fosse una vettura a vapore. Inizialmente, nelle intenzioni di Benz, il mezzo doveva essere a quattro ruote, ma non riuscendo a trovare un modo per far sterzare l’asse anteriore in maniera soddisfacente, decise di ripiegare sulla soluzione dell’avantreno ad una sola ruota. La vettura finale sarebbe stata quindi un triciclo, mosso sfruttando la potenza fornita da un motore a scoppio, sull’onda nascente della realizzazione di Nikolaus Otto.
Di lì a poco tempo Karl Benz brevetta il suo triciclo: il 29 gennaio del 1886 all’Ufficio Brevetti dell’Impero Germanico viene registrata la Patent Motorwagen (brevetto nº 37435); ciò che rese questa vettura meritevole di tale brevetto stava nelle soluzioni tecniche adottate, assolutamente inedite per l’epoca, e che nelle loro linee generali sarebbero state mantenute, con qualche aggiornamento, per oltre un secolo. Mai fino a quel momento infatti, su un mezzo di trasporto, vennero impiegati congiuntamente un carburatore, un sistema di raffreddamento ad acqua, un sistema di accensione elettrica, un sistema di sterzatura e persino un telaio di tipo tubolare. Per tali motivi, la Patent Motorwagen venne riconosciuta come la prima, vera automobile nella storia dei trasporti.

La prima apparizione in pubblico della Motorwagen non fu una vera e propria presentazione, ma un semplice giro di qualche decina di metri lungo la Ringstraße di Mannheim (la sede dell’azienda di Karl Benz) effettuato il 3 luglio 1886, tra gli sguardi dei passanti, le cui espressioni variavano tra lo stupore ed il disgusto. La stampa dell’epoca non si fece scappare la notizia del giorno: assai lodevoli furono le parole del giornale, il quale, ignorandone il vero nome, battezzò la vettura Velociped. Oggi, quando si parla di Benz Velociped ci si riferisce proprio alla Patent Motorwagen e non va fatta confusione con la Benz Velo, che è il modello che avrebbe sostituito proprio la Patent Motorwagen. Nonostante tutto, però, la vettura era qualcosa di inusitato agli occhi del pubblico ed il successo stentò ad arrivare. A poco valse il tentativo di presentarla ad una mostra, per cui Benz cadde in depressione. Fu la moglie di Benz, Bertha, ad ideare uno stratagemma tale da far impennare la celebrità della vettura e la sua reputazione per quanto riguarda l’affidabilità. Il 5 agosto 1888, Bertha Benz “rubò” l’autovettura al marito ed assieme ai due figli percorse i circa 90 km che la separavano dall’abitazione dei suoi genitori, per poi fare ritorno a Mannheim. La notizia si diffuse ben presto nell’intero Paese: così facendo, Bertha Benz contribuì a consolidare la reputazione non solo della Patent Motorwagen, ma del concetto stesso di automobile.

Dopo il primo esemplare, Karl Benz realizzò altri esemplari su richiesta dei clienti. Tali esemplari erano via via sempre più perfezionati. La produzione della Patent Motorwagen cessò nel 1894. L’erede della prima autovettura della storia fu la Benz Velo. Oggi il brevetto del modello n.1 della Motorwagen è stato inserito nel 2011 dall’UNESCO nell’Elenco delle Memorie del mondo.