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Rsa, Spi Cgil Toscana: “Serve un nuovo modello per la non autosufficienza”

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Rsa, Spi Cgil Toscana: “Serve un nuovo modello per la non autosufficienza”

Dai condomini solidali ai servizi territoriali: alla Festa di LiberEtà Toscana di Quarrata (PT) proposte per aiutare le famiglie e i soggetti fragili che hanno bisogno di assistenza e di cure

Quarrata (PT), 21 settembre 2023. Le RSA e le politiche per la non autosufficienza sono state al centro della Festa di LiberEtà che si è svolta oggi al Parco Verde a Olmi di Quarrata (PT), promossa dallo SPI CGIL Toscana e organizzata dallo SPI CGIL di Pistoia e dallo SPI CGIL di Prato, che ha visto la partecipazione anche del segretario generale SPI CGIL nazionale Ivan Pedretti.

La mattinata si è aperta con i saluti del segretario generale SPI CGIL Prato Luciano Lacaria e la relazione introduttiva del segretario generale SPI CGIL Pistoia Andrea Brachi. A seguire la tavola rotonda, coordinata dal giornalista Franco De Felice, dal titolo “Case senza riposo. Ripensare il ruolo delle RSA per una nuova politica sulla non autosufficienza”, che ha visto gli interventi di Enrico Benvenuti, geriatra, Dipartimento di Medicina multidimensionale Usl Toscana Centro, Marisa Grilli, segreteria SPI CGIL Toscana e Serena Spinelli, Assessora regionale alle Politiche sociali. La mattinata si è conclusa con l’intervento di Ivan Pedretti, Segretario generale SPI CGIL nazionale. Hanno portato i loro saluti anche il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni e del sindaco diQuarrata Gabriele Romiti, che hanno posto l’accento sull’importanza della partecipazione dei cittadini al voto.

Il segretario generale dello Spi Cgil Prato Luciano Lacaria ha posto l’accento sulla differenza di costi per la permanenza in Rsa tra le province di Prato e Pistoia rispetto all’Emilia Romagna e ad altre regioni confinanti: “Da noi i costi sono eccessivamente più alti, addirittura si parla di una differenza del 50 per cento, da 3000 a 1500/1800 euro – sottolinea Lacaria -. Quello delle Rsa è un tema molto sentito dalle famiglie e rischia di essere anche un dramma economico. E come sindacato pensionati chiediamo alla Regione Toscana di avere maggiore voce in capitolo su questi temi”.

“In Toscana ancora stentano a decollare i modelli alternativi alle Rsa, che esistono in molti Paesi europei e in alcune regioni del nord Italia – afferma il segretario generale dello Spi Cgil Pistoia Andrea Brachi –. Si tratta di cohousing, condomini solidali, appartamenti gestiti insieme da persone anziane non autosufficienti, condomini di anziani e giovani che possono permettere loro di aiutarsi reciprocamente. Il modello delle Rsa serve solo per gli anziani non autosufficienti con grave situazione sanitaria, che hanno bisogno di assistenza 24 ore su 24. Non è da superare, è da modificare: meno Rsa, con meno posti, più piccole, mentre il resto delle persone anziane va indirizzato verso soluzioni alternative”.

“Da parte delle famiglie stiamo assistendo a un aumento delle richieste di inserimento nelle strutture residenziali per anziani – afferma l’Assessora regionale alle Politiche sociali Serena Spinelli –. Sulla non autosufficienza dobbiamo far sì che ci sia la possibilità di una presa in carico molto differenziata in termini di servizi e di risposte, che veda sì la casa come primo luogo di cura ma anche la presenza sul territorio di una serie dii servizi intermedi fino alla residenzialità, penso ai centri diurni, ai luoghi di cohousing su ancora si è fatto troppo poco, così da dare una risposta molto più corrispondente alle esigenze delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie”.

“In Toscana abbiamo aperto una serie di tavoli con la Regione Toscana in cui stiamo discutendo di un nuovo modello di Rsa, di un nuovo modello di accoglienza, di domiciliarità, di gestione complessiva della non autosufficienza – afferma Marisa Grilli, segretaria Spi Cgil Toscana – È importante che questo nostro lavoro si colleghi con la legge nazionale. Dobbiamo cercare di costruire un nuovo modello dove la persona che è dentro la Rsa trovi una sua nuova dimensione di dignità e accoglienza”. Grilli ha ricordato anche la campagna di raccolta firme lanciata stamattina da Spi e Cgil Toscana “100 mila firme per migliorare e salvare il Servizio sanitario nazionale”, in appoggio al progetto di legge regionale sul sostegno finanziario del sistema sanitario nazionale.

 “La priorità adesso è far finanziare la legge sulla non autosufficienza, una legge che abbiamo conquistato dopo anni e anni di battaglie – sostiene il segretario generale dello SPI CGIL nazionale Ivan Pedretti -. Il governo però non mette un euro, per cui ci batteremo per il ripristino e la ricostruzione delle protezioni sociali, soprattutto di fronte a circa quattro milioni e mezzo di persone non autosufficienti, che aspettano da tempo una risposta concreta alle loro fragilità. Come sindacato dei pensionati, chiediamo che sia costituito un fondo sulla non autosufficienza, in grado di aiutare le famiglie e i soggetti fragili che hanno bisogno di assistenza e di cure”. Pedretti ha sottolineato anche l’importanza di partecipare alla manifestazione nazionale del 7 ottobre che rispecchia molti dei temi discussi stamani.

Le Feste di LiberEtà Toscana proseguono con altri due appuntamenti sempre promossi dallo SPI regionale:il 28 settembre all’Hotel Garden di Siena, durante la Festa organizzata dallo SPI di Siena insieme agli SPI provinciali di Arezzo e Grosseto, si approfondirà il tema della carenza di medici di famiglia nelle aree interne mentre il 29 settembre alla Casa del Popolo di Sovigliana (FI) la Festa, organizzata dallo SPI provinciale di Firenze, avrà come tema i problemi e le difficoltà burocratiche per i malati cronici. 

pedretti palco