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Sanità: il punto sul modello di presa in carico delle persone non autosufficienti

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Sanità: il punto sul modello di presa in carico delle persone non autosufficienti

Audizione dell’assessore al Welfare Serena Spinelli in commissione Sanità presieduta da Enrico Sostegni (Pd)

di Angela Feo, 8 dicembre 2023

Firenze – La commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd) ha tenuto ieri (mercoledì 7 dicembre) un’audizione dell’assessore regionale al Welfare Serena Spinelli per fare il punto sul lavoro del tavolo tecnico di confronto sulla revisione del modello attuale della presa in carico delle persone anziane non autosufficienti.

“Entro la fine dell’anno saremo in grado di arrivare alla conclusione dei primi tre tavoli tecnici di lavoro – ha affermato l’assessore – composti dai rappresentanti dei soggetti gestori delle Rsa, delle organizzazioni sindacali e delle Asl, della Regione e delle Società della Salute”.

I primi tre tavoli che arriveranno a delibera hanno riguardato la programmazione e la governance del sistema; i livelli di assistenza e il governo dell’accesso in coerenza con i LEA; l’organizzazione dei moduli specialistici, le Rsa in azione di supporto alla domiciliarità e le Rsa nel paniere dei servizi per l’emergenza sociale e socio sanitaria.

“Nel primo tavolo in particolare è stata fatta un’analisi del fabbisogno per finalizzare la realizzazione di una rete dei servizi in grado di rispondere ai bisogni accertati di non autosufficienza – ha spiegato Spinelli – . Nella delibera ci prefiggiamo di dare un’indicazione sul fabbisogno dei diversi servizi nelle zone distretto sia attuali che di tendenza”.

Obiettivo del lavoro degli altri due tavoli è stato quello di ridefinire i moduli specialistici all’interno delle Rsa “aggiornati alla nuova fase epidemiologica, identificando – ha detto l’assessora – i criteri di accesso per ogni modulo, definendo i tempi massimi di ricovero e individuando i profili professionali del personale necessario, oltre agli indici di performance del controllo qualità e appropriatezza”.

“Quello che ci siamo proposti – ha affermato – è una revisione della categoria di alcuni moduli. In particolare ci concentreremo sulla possibilità di organizzare, laddove le strutture saranno in grado di accreditare questa modalità, setting di cure intermedie di terzo livello, ovvero di minore assistenza, nell’obiettivo di averli diffusi sul territorio insieme agli ospedali di comunità”. “Lavoreremo anche sulla revisione del modulo Alzheimer – ha aggiunto Spinelli – I nostri moduli Alzheimer sono temporanei, ma ridefiniremo la loro organizzazione nelle Rsa sulla base delle indicazioni dei soggetti gestori, delle parti sociali e delle nostre strutture. Ridiscuteremo anche del modulo Bia (bassa intensità assistenziale) perché ci viene chiesto un ampliamento di questi moduli all’interno delle strutture, soprattutto per alcune realtà territoriali più periferiche. Questi tre moduli, modulo bia, cure intermedie e Alzheimer, non sono a libera scelta, devono stare nella programmazione aziendale”.

“Abbiamo cominciato a ragionare anche di come le Rsa possano essere di supporto alla domiciliarità come estensione della sua azione soprattutto in aree interne o svantaggiate – ha continuato – Il nostro intento sarebbe quello di partire con una sperimentazione con strutture di natura pubblica, come le Asl”.

Per quanto riguarda le cure intermedie di terzo livello, Spinelli ha dichiarato che “ne abbiamo sperimentato la presenza all’interno delle Rsa, e sappiamo che c’è la possibilità di ospitare al loro interno dei posti letto per tali cure tutte pagate sul fondo sanitario. Ciò vorrebbe dire avere posti diffusi sul territorio e rispondere alle necessità di una determinata fascia di popolazione”.

Infine sugli Asp (Aziende pubbliche di servizi alla persona), l’assessore ha ricordato come vi sia una richiesta di revisione della legge da parte del Coordinamento Aree Asp e che “stiamo ragionando con loro su quali possono essere le modifiche”.