Al teatro Manzoni di Pistoia il nuovo anno sarà inaugurato dall’opera Sarto per signora del commediografo francese Georges Feydeau, in programma da venerdì 8 a domenica 10 gennaio.
Nel cast, oltre a Emilio Solfrizzi, figurano Anita Bartolucci, Viviana Altieri, Barbara Bedrina, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio ed Elisabetta Mandalari.
Sarto per signora è una deliziosa commedia degli equivoci trascinata dal leitmotiv dell’infedeltà coniugale. La trama racconta le vicissitudini amorose di un medico, il dottor Molineaux, sospettato (a ragione) di tradimento dalla moglie e dalla suocera. Le vicende di Molineaux si intrecciano con quelle di un variopinto gruppo di fedifraghi tra cui Bassinet, suo amico e alibi, Susanna, amante del dottore, il marito di Susanna e l’amante di quest’ultimo, la quale altri non è che la moglie di Bassinet.
La traduzione, l’adattamento e la regia dell’opera sono di Valerio Binasco. Il regista descrive Feydeau come un poeta del comico libero da qualsiasi tentazione intellettualistica, capace di guardare all’amore, al matrimonio, al successo sociale e ad altre variabili della vita con beffarda superficialità. Suggerendo un senso dell’esistenza incredibilmente lieve, Feydeau fa desiderare allo spettatore di essere immune da qualsiasi responsabilità e senso di colpa, proprio come i suoi personaggi.
Autore e regista teatrale precoce, Feydeau ha creato opere caratterizzate da un ritmo quasi frenetico, basate sulla precisione matematica dell’effetto comico. Può essere definito un teatrante a tutto tondo: si dice che trattasse scene, luci e costumi come se fossero attori. Le sue scenografie erano studiate fin nel minimo dettaglio per suscitare effetti esilaranti e obbligava i suoi attori a provare a tempo di musica, imponendo performance vocali e fisiche notevoli.
Sabato 9 gennaio alle 17.30 il giornalista e critico teatrale Gabriele Rizza condurrà, per la serie Il teatro si racconta, un incontro con la compagnia protagonista di Sarto per signora nella sala Cinzia Lupi dell’ospedale San Jacopo.
Annalisa Sichi