Scatta la caccia alla meteorite fra Prato e Pistoia

Cominciano in queste ore le ricerche di una meteorite caduta nella notte di venerdì fra Prato e Pistoia. Impegnate diverse decine di persone. Tutti potranno d’altra parte cercare il frammento di roccia proveniente dallo spazio, seguendo alcune avvertenze e dando notizia, in caso di ritrovamento, a chi di dovere. L’impatto della meteorite col suolo dovrebbe essere avvenuto, secondo i calcoli, tra le località di Oste e di Lucciano, in un piccolo spaccato di piana, in parte collinare sul versante pistoiese, tra le due città toscane, nei comuni di Montemurlo e di Quarrata.

In cielo, il bolide è apparso assai luminoso alla rete di punti di osservazione Prisma, tanto che si ritiene che un frammento, caso raro ma non certo impossibile, sia giunto fino al suo e abbia una grandezza e fattezze tali da essere riconosciuto.

Come riconoscere la meteorite

Chi dovesse ritrovare un sasso sospetto nella zona indicata è pregato, prima di raccoglierlo, di seguire le istruzioni contenute nell’immagine seguente.

Meteorite

L’avvistamento della rete Prisma

La notte del 1° ottobre, pochi minuti dopo le tre del mattino, otto camere della rete Prisma situate in Toscana e nel centro Italia (San Marcello Pistoiese, Navacchio, Scandiano, Cecima, Camerino, Chianti, Piombino, Perugia) hanno rilevato il passaggio di un bolide, cioè una meteora particolarmente luminosa che potrebbe aver provocato la caduta a terra di un piccolo meteorite.
Subito gli esperti della rete Prisma si sono attivati per cercare di risalire alle caratteristiche principali del corpo celeste. L’analisi preliminare, eseguita da Albino Carbognani (Inaf-Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna) e Dario Barghini (Inaf-Osservatorio Astrofisico di Torino e Università di Torino), evidenzia che il bolide è entrato in atmosfera alla velocità di 16,6 km/s e ha iniziato a essere visibile a circa 77 km di quota percorrendo una traiettoria da sud-ovest verso nord-est. I modelli teorici utilizzati stimano in circa un chilo e mezzo la massa iniziale del piccolo corpo celeste e una finale dell’ordine di un etto (il che corrisponde a una roccia di pochi cm di diametro), quindi un oggetto veramente molto piccolo. Il meteoroide originario percorreva un’orbita tipicamente asteroidale, a bassa inclinazione sul piano dell’orbita terrestre. È probabile che il vento abbia spostato notevolmente il punto ipotetico di caduta rispetto alla zona in cui il bolide ha cessato di essere luminoso, anche a causa della bassa inclinazione della traiettoria. Tutto considerato, se qualcosa è arrivato a terra, i calcoli preliminari indicano un’area compresa tra le località di Lucciano (Pistoia) e Oste (Prato).

È importante che eventuali reperti dubbi vengano esaminati da un esperto, capace di riconoscere se la roccia sospetta può provenire dal cielo o se si può già escludere da un esame preliminare, anche attraverso un’immagine fotografica, la sua origine meteorica.

In ultimo, specifichiamo che non esiste nessun pericolo per la salute o altro derivante dal ritrovamento della presunta meteorite, che in sostanza è un pezzo di roccia inerte. In caso di potenziali ritrovamenti si prega inviare immagini e segnalazioni al Project Office del progetto PRISMA all’indirizzo: prisma_po@inaf.it o ai riferimenti indicati in calce.

Come partecipare alle ricerche

Vi preghiamo pertanto di diffondere la notizia presso il pubblico, invitando i cittadini dell’area compresa nella zona di massima probabilità di caduta a segnalare all’indirizzo indicato in calce eventuali rocce o frammenti che trovassero sui loro terreni di proprietà o altrove e che sembrino ai loro occhi strane o anomale perché potrebbe trattarsi di pezzi o di frammenti del meteorite.

In particolare, se qualche abitante della zona si imbattesse in un sasso ricoperto da una patina scura e con gli angoli smussati lo segnali a PRISMA inviando una foto a prisma_po@inaf.it oppure al MUSEO DI SCIENZE PLANETARIE di Prato chiamando il numero 335 8486580 e lasciando i vostri dati o inviando una mail con le fotografie a info@museoscienzeplanetarie.eu.