Self-publishing: il fenomeno dietro gli ebook

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Self-publishing: il fenomeno dietro gli ebook

È sempre esistito, almeno da quando c’è la stampa, il fenomeno del pubblicare in modo autonomo le proprie opere, in inglese noto come self-publishing. Molti autori famosi lo hanno adottato, come John Locke, Jane Austen o Martin Lutero. Fino a poco tempo fa, però, questo fenomeno è rimasto minoritario e generalmente non apprezzato.

Cosa si intende più precisamente, per self-publishing?

Per self-publishing s’intende l’autopubblicazione di un’opera da parte dell’autore senza l’intermediazione di un editore che faccia da parte terza nel processo di stampa e diffusione.
L’opera in questione può essere di vario tipo, dal libro o rivista cartacei all’ebook, al blog fino a una semplice immagine o video caricati online. Solitamente però, il termine viene usato per riferirsi al numero crescente di auto pubblicazioni, prevalentemente online, riguardanti libri di vario genere.
Il numero dei libri così pubblicati è cresciuto enormemente negli ultimi due decenni a causa dell’ascesa delle nuove tecnologie informatiche che hanno permesso a questi autori tramite la pubblicazione digitale di rendere le loro opere facilmente accessibili a milioni di lettori.

Quanto ne viene pubblicato?

La quantità, in percentuale, di libri, saggi o romanzi, pubblicati in generale, cresciuta notevolmente negli ultimi 20 anni, ammonta oggi a circa metà del mercato. Secondo un articolo del sito web cultora.it di Elisabetta Tassinari pubblicato il 12 giugno 2018, in Italia nel 2017, gli autori indipendenti sono arrivati a ricoprire circa il 45% del mercato. La gran parte di questa crescente fetta di mercato avviene sulla piattaforma online di Amazon, tramite il quale nel 2017 avveniva oltre il 70% delle vendite di ebook.
Ci sono in particolare due modi in cui questo tipo di pubblicazione può avvenire.
Uno è chiamato “self-publishing assistito”. In questo caso l’autore mantiene il controllo del processo di pubblicazione per quanto riguarda profitti, i quali rimangono tutti a lui, design di copertina e editing, ma si serve dell’aiuto di una terza parte per servizi riguardanti la formattazione, e la copertina.
L’altro metodo, chiamato invece “vero self-publishing” c’è quando l’autore si occupa di tutto senza in alcun modo richiedere aiuto da terzi per la pubblicazione.

Quanto conviene

Il self-publishing ha vantaggi e svantaggi, e ci sono diversi aspetti sia pro che contro da considerare.

I vantaggi più noti sono i seguenti.
– Velocità: sia nella pubblicazione che nel ricevimento di giudizi da parte dei lettori tramite recensioni su piattaforme online.
– Sostanziale assenza di costi per l’autore nel pubblicare.
– Una molto maggiore percentuale dei profitti per l’autore, che a volte arriva intorno al 70%
– Una libertà di contenuti che l’autore può inserire nell’opera molto più grande rispetto alla pubblicazione da parte di editori.
– Libertà creativa da parte dell’autore che non dovendo preoccuparsi di attendere la risposta dell’editore può occuparsi direttamente di scrivere la sua prossima opera a seconda del gradimento che il libro appena appena pubblicato ha ricevuto tra i lettori.

Anche gli svantaggi sono presto riassunti.
– Si vende molto meno, i libri pubblicati online non di rado vendono meno di 100 copie.
– Gli autori devono, se vogliono avere qualche speranza di vendere, spendere molto tempo a promuovere i loro libri, cosa che molti non hanno l’abilità o la voglia di fare. Questo porta a una visibilità molto ridotta rispetto a quella comunemente ottenuta passando da una casa editrice.
– Meno credibilità rispetto a quella garantita da una casa editrice che ne filtri la qualità.
– Molto difficile riuscire a far comparire in libreria un libro auto-pubblicato.

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