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Sentieri di voci e di lavoro nei borghi dell’Appennino

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<strong>Sentieri di voci e di lavoro nei borghi dell’Appennino</strong>

Progetto Fondazione CDSE con la collaborazione dei Comuni della Val di Bisenzio

Il percorso del borgo di Cavarzano fra boschi, mulini e storie di guerra

Installati i 7 pannelli che segnano altrettante tappe della storia di vita e di lavoro

18 maggio 2023 – I boschi popolati di carbonai, taglialegna e cannicciaie, dove in autunno le castagne seccano al calore di un fuoco sempre acceso. Il Trebbio, dove riunirsi per filare e scambiarsi confidenze e le tracce delle trincee e delle postazioni di difesa della Linea Gotica. È il mondo del borgo di Cavarzano seconda tappa, dopo il villaggio-fabbrica de La Briglia, degli itinerari di “Sentieri di voci e lavoro nei borghi dell’Appennino”, curato dalla Fondazione Cdse in collaborazione con i Comuni della Val di Bisenzio e finanziato dalla Regione Toscana.

La storia del lavoro in Val di Bisenzio raccontata attraverso pannelli che guidano il visitatore alla scoperta del mondo di chi vi ha vissuto e lavorato in questi luoghi. L’itinerario del borgo di Cavarzano è segnato da 7 pannelli interattivi con codici QR che rimandano ai video delle testimonianze raccolte dal Cdse. Pannelli che verranno inaugurati dalla passeggiata “Scoprendo Cavarzano – tra antichi mestieri, memorie di guerra e leggende del bosco” in programma domenica 21 maggio alle 10 con ritrovo alla chiesa di Cavarzano (partecipazione gratuita prenotazione obbligatoria su www.visitvalbisenzio.it/prenotazione_eventi).

Nei pannelli dedicati a Cavarzano rivivono il lavoro quotidiano nei castagneti e nelle carbonaie, le botteghe e gli alloggi per i villeggianti che nelle estati del Novecento affollavano il borgo e il coraggio delle donne, pioniere dell’emancipazione femminile, perché costrette ad occuparsi da sole della famiglia quando gli uomini si spostavano per la stagione in Maremma, in Corsica e in Sardegna o andavano a cercar fortuna oltreoceano. E poi i mulini della valle del Carigiola e il passaggio del fronte nel 1944, con lo sfollamento degli abitanti che cercarono rifugio nei boschi e nelle grotte e il comando tedesco e Mezzacosta.

“Sentieri di voci e lavoro nei borghi dell’Appennino” èun progetto di ricerca e tutela del patrimonio immateriale legato al lavoro tra Ottocento e Novecento, con creazione di percorsi guidati di storytelling all’interno dei borghi.

“L’obiettivo è la valorizzazione della memoria dei nostri borghi segnati dalla storia del lavoro, in un’ottica di coesione della comunità e di promozione del territorio”, spiega il presidente della Fondazione CDSE Giulio Bellini, mentre l’assessore a Cultura e Turismo del Comune di Vernio Maria Lucarini aggiunge che “il patrimonio rappresentato dalle testimonianze che la Fondazione Cdse raccoglie, cura e rende vivo, è un prezioso strumento culturale, sociale e turistico allo stesso tempo”.

Il progetto ha visto una prima fase di raccolta di fonti orali (con coinvolgimento di scuole, associazioni, RSA). “Il corpus di testimonianze, insieme alle fonti orali già presenti nell’archivio CDSE, è stato utilizzato per la creazione di itinerari a piedi complessivamente dotati di 21 pannelli interattivi in vari punti dei borghi de La Briglia, di Cavarzano e prossimamente di Luicciana – sottolinea Alessia Cecconi, direttrice del Cdse – La comunità della Val di Bisenzio è stata fortemente coinvolta nel progetto, grazie alla collaborazione del CDSE con le varie comunità del territorio”.

La creazione dei percorsi è accompagnata da un calendario di iniziative in modo che gli itinerari diventino presidi visivi sul territorio, percorsi divulgativi, strumento di valorizzazione turistica e animazione territoriale.

Per informazioni (lun/ven ore 9-13) 0574 942476 – info@fondazionecdse.it.

Moira Pierozzi | Giornalista