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Spi: “L’aumento Irpef dovrà essere restituito”

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<strong>Spi: “L’aumento Irpef dovrà essere restituito”</strong>

Il sindacato pensionati Cgil chiede di ascoltare gli oltre 120.000 cittadini toscani che hanno firmato per sostenere la sanità pubblica

Firenze, 20 dicembre 2023. Il governo Meloni ha deciso di far aumentare le tasse dei cittadini toscani. La Regione lavori per ridurle. La scelta del governo di non sostenere la richiesta di portare il finanziamento della sanità pubblica al 7,5% del pil ma di ridurlo al 6,2% (nel 2022 era al 6,7) e la mancata restituzione del payback previsto da una legge dello stato ha costretto la Regione a una manovra fiscale per evitare conseguenze peggiori sui costi e sui servizi. La Regione subisce queste scelte ma deve reagire. Per questo pensiamo che una volta fatto fronte a questa emergenza siano tolte le nuove tasse. Prima o poi qualcuno avrebbe dovuto pagare i continui tagli al servizio sanitario nazionale decisi dai governi nazionali, compreso quello di Giorgia Meloni. Perché una cosa è chiarissima: se l’aumento dell’addizionale IRPEF è applicato dalla Regione il vero responsabile è il governo Meloni che non prende una decisione sul payback e scarica sulle regioni la sua inosservanza di una legge nazionale. 

A pagare queste scelte sono sempre gli stessi: in primo luogo lavoratori e pensionati. Quelli stessi pensionati che per decisione dello stesso governo Meloni non hanno ottenuto neppure la rivalutazione delle pensioni e che vedono ridursi qualità e quantità dei servizi. Quelli che più di altri hanno bisogno di una sanità pubblica ed universale capace di rispondere alle nuove esigenze di cura. Siamo consapevoli che la Regione Toscana deve mettere in atto strategie di emergenza per garantire i servizi ma chiediamo che i soldi che pagheranno in più i contribuenti e, in modo particolare, i pensionati siano cancellati appena terminata la fase di emergenza che sta interessando la sanità pubblica. Il sindacato pensionati della Cgil continuerà la sua mobilitazione, sostenuto da oltre 120.000 firme, in difesa del Ssn pubblico ed universalistico chiedendo con forza al governo che lo stesso venga adeguatamente finanziato. 

Nonostante le difficoltà lo Spi Cgil non abbandonerà l’impegno e la richiesta alla Regione Toscana per un importante miglioramento della qualità complessiva del sistema in particolare in tema di liste di attesa, l’inaccettabile diminuzione dei medici di medicina generale sul territorio in particolare nelle zone interne e la indispensabile sburocratizzazione del sistema per rendere più semplice la vita dei malati, in modo particolare quelli cronici, e delle loro famiglie.

Non ci rassegniamo all’idea che il nostro sistema sanitario non possa essere migliorato migliorandone efficienza e organizzazione.