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Delfino morto a Viareggio. È l’ottavo in Toscana a luglio

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Delfino morto a Viareggio. È l’ottavo in Toscana a luglio

Dopo gli spiaggiamenti avvenuti sulla costa livornese, la carcassa di un delfino è stata recuperata oggi dalle acque poco a largo di Viareggio dove pochi giorni fa un altro delfino era andato a morire nella zona del porto. Con i due casi avvenuti nelle acque della Versilia, sono 7 i delfini spiaggiati sulla costa o morti nelle acque poco distanti dal litorale toscano nell’ultima settimana. In tutto, i casi simili che riguardano i delfini sono 8 a luglio e ben 26 dall’inizio dell’anno. Gli esperti non nascondono la loro preoccupazione.
Dall’inizio dell’anno sono stati 26 i casi di spiaggiamento una media che, con gli avvenimenti di questo mese è leggermente più alta rispetto allo stesso periodo del 2018, in cui nei primi sei mesi si erano registrati 21 spiaggiamenti di mammiferi marini: 13 tursiopi, 10 stenelle, 1 capodoglio e 2 non classificabili per l’avanzato stato di decomposizione nel quale sono stati rinvenuti.
Molte carcasse hanno galleggiato a lungo in mare aperto, per poi spiaggiarsi per effetto delle correnti lungo le nostre spiagge, dato che fa pensare che la morte non sia avvenuta in acque toscane. 

L’esemplare trovato oggi sarà in ogni caso sottoposto ad analisi nelle prossime ore, così come lo sono stati negli ultimi giorni i delfini che si sono spiaggiati a Vada e nel Golfo di Baratti.
La Regione, oltre ad Arpat e agli istituti di ricerca che stanno lavorando sui casi di questi ultimi giorni, spera di poter chiarire presto le cause di un aumento, leggero ma già significativo, della media annua e mensile dei casi di spiaggiamento.

«Stiamo monitorando attentamente 24 ore su 24 la situazione tramite l’Osservatorio toscano per la biodiversità che sorveglia costantemente ciò che sta avvenendo sul fronte mammiferi – dice l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – Stiamo aspettando gli esiti delle analisi a cura dell’istituto zooprofilattico di Pisa e ci auguriamo possano fare chiarezza sulle cause di queste morti».

In Toscana, grazie all’Osservatorio toscano per la biodiversità, ogni spiaggiamento non sfugge più alla rete coordinata dalla Regione con Arpat, la Direzione marittima, l’Università di Siena, e gli oltre 60 partner pubblici e privati, come le associazioni che ne fanno parte.