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Don Spagnesi querelato dalla parrocchia. Dai conti mancano fra i 130 e i 150mila euro

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Don Spagnesi querelato dalla parrocchia. Dai conti mancano fra i 130 e i 150mila euro

Don Francesco Spagnesi dovrà rispondere anche di decine di migliaia di euro che mancano dai conti della parrocchia dell’Annunciazione che ha retto fino al 1° settembre, ovvero pochi giorni prima dell’arresto per droga. Il conto degli ammanchi oscilla fra i 130mila e i 150mila euro, secondo quanto resto noto in queste ore dalla diocesi di Prato. La parrocchia, retta adesso dall’ex parroco e attuale vicario generale della diocesi, Daniele Scaccini, ha querelato don Francesco Spagnesi per appropriazione indebita.

In particolare, la parrocchia dell’Annunciazione alla Castellina ha provveduto alla verifica degli ammanchi dai conti negli anni 2019-2021, sulla base dell’ipotesi di reato contestata dalla Procura della Repubblica di Prato a don Francesco Spagnesi.

«Si tratta di prelievi effettuati dal conto corrente bancario che, in quanto legale rappresentante, erano nella piena disponibilità dell’allora parroco. Nel conto corrente confluivano, come per ogni altra parrocchia, le offerte dei fedeli – comprese quelle raccolte durante le Messe – e eventuali donazioni; nel 2020, per esempio, vi sono state registrate anche due entrate straordinarie, pari a 266.686,00 euro, legate alla vendita di due appartamenti ricevuti dalla parrocchia in eredità», spiegano dalla diocesi.

«La quantificazione dei presunti ammanchi imputabili all’ex parroco è stata effettuata tenendo conto dei bilanci e dei giustificativi esistenti – si precisa nella nota diffusa dalla diocesi di Prato – Si tratta di una stima verosimile nella quale, però, potrebbero comunque rientrare prelievi legittimi, finalizzati effettivamente alle necessità caritative della comunità».

Per ognuno dei tre anni presi in considerazione, gli ammanchi presunti sono tra 5.000,00 e 10.000,00 euro per il 2019, tra gli 80.000 e i 90.000 euro per il 2020 e tra i 45.000 e i 50.000 euro per il 2021, anno nel quale, per forza di cose, l’ex parroco ha avuto minor modo di operare o, comunque, di operare liberamente.