Il 29 maggio 1997 moriva Jeff Buckley

Nato ad Anaheim nel 1966, Jeffrey Scott Buckley è stato un cantautore e musicista americano. Figlio di Tim Buckley, cantautore anch’esso, e Mary Guibert, violoncellista e pianista classica, crebbe immerso nella musica anche grazie al patrigno, che lo introdusse a band e musicisti quali Led Zeppelin, Queen e Pink Floyd. A cinque anni iniziò a suonare la chitarra e durante gli anni scolastici suonò nel gruppo jazz della scuola, avvicinandosi al progressive rock.

Tra il 1986 e il 1990 suonò nel circuito musicale di Los Angeles e si esibì in tour con Shinehead. Nel 1990 Herb Cohen, ex manager del padre, lo aiutò a registrare la sua prima demo e uscì Babylon Dungeon Session. Nel 1991 si spostò a New York per fare il suo debutto durante il concerto in memoria del padre. Accompagnato da Gary Lucas suonò I never Asked to be your montain, brano che il padre aveva scritto per lui e la madre Mary.

Nel 1993 iniziò a scrivere il disco d’esordio insieme ad Andy Wallace. L’anno seguente partì per un tour da solista nel Nord America. Il 23 agosto 1994 pubblicò l’album Grace che al suo interno conteneva 7 brani inediti e 3 cover: Lilac Wine, nella versione di Nina Simone, Corpus Christi Carol di Benjamin Britten, e Hallelujah di Leonard Cohen.

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Il Wolf River

Nel 1997 iniziò a lavorare ad un nuovo album Sketches for my sweetheart the drunk. I brani inediti furono sperimentati da Jeff Buckley che li suonò dal vivo da febbraio a maggio nel Barristers’, un bar di Memphis. Li registrò e li inviò alla band che si trovava a New York, invitandoli a Memphis per una sessione di registrazione.

Il 29 maggio del 1997, mentre si recava agli studi di registrazione per incidere i brani con la band, passando lungo le rive del Wolf River chiese all’autista di fermarsi per fare un bagno. Si immerse nel fiume e il battello che transitava li vicino creò un gorgo che lo tirò sott’acqua. Il corpo fu ritrovato il 4 giugno, impigliato tra i rami di un albero sotto il ponte di Beale Street. Sketches for my sweetheart the drunk venne pubblicato postumo insieme a Mystery White Boy, Live a l’Olympia, Live at Sin-é (Legacy Edition) e Grace Around the World.

Martina Marotta

Sitografia e fonti varie:

The Rolling Stone:500 Greatest Albums of All Time, rollingstone.com

What is Jeff’s Ethnic Background? Rebecca Kane, jeffbuckley.com

Jeff’s Personal History and Family Rebecca Kane, jeffbuckley.com

The Arrival of Jeff Buckley Bill Flanagan, jeffbuckley.com