Home Terzo Settore Impatto pubblico delle Cooperative sociali

Impatto pubblico delle Cooperative sociali

0
Impatto pubblico delle Cooperative sociali

Seminario Qualità e Valutazione d’impatto sociale come strumenti di welfare pubblico

Si è tenuto mercoledì 6 ottobre nell’aula magna del PIN di Prato il seminario organizzato dal centro di ricerca Arco il seminario “impatto e welfare sociale”. Una mattina piena di interessanti interventi sull’argomento con la presentazione di due casi studio: il bilancio sociale con calcolo dello SROI del consorzio Coob e la valutazione d’impatto del Villaggio solidale promosso dal Consorzio FA.

L’evento moderato da Lorenzo Chiani, è stato introdotto dai saluti di Daniela Toccafondi (presidente del PIN Città di Prato), di Serena Spinelli (assessore alle politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e cooperazione internazionale della Regione Toscana) e di Matto Biffoni (Sindaco di Prato).

La possibilità di avere un’analisi scientifica del lavoro a livello sociale che organizzazione del terzo settore presenti nel territorio, ha sottolineato Daniela Toccafondi, rende più tangibile lo sviluppo e la condivisione sociale al fine di migliorare il welfare sotto ogni aspetto. Come ha ben illustrato l’assessore Serena Spinelli, è importante migliorare la qualità di vita dei cittadini attraverso politiche di welfare sociale, superando la frammentazione di risorse e competenze, definendo il rapporto tra soggetti del terzo settore e Pubblica Amministrazione. Un percorso per creare risposte competenti e innovative in campo sociale, auspicando che si possano definire finalmente dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEP) comparabili ai già definiti livelli essenziali di assistenza (LEA). Il Sindaco Biffoni ha evidenziato il prezioso lavoro che i soggetti del terzo Settore di Prato svolgono per il territorio e quanto sia ormai divenuta considerevole la interconnessione tra questi e la Pubblica Amministrazione. Diviene assolutamente necessario un impegno al coinvolgimento reciproco dei due soggetti al fine di condividere valore tramite politiche efficaci ed efficienti.

A seguire Enrico Testi, direttore esecutivo di Arco, ha introdotto gli elementi base in merito alla valutazione d’impatto sociale (VIS) focalizzandosi sulla metodologia dello SROI (social return on investment). La Vis è uno degli strumenti più utili per dare una chiave di lettura al cambiamento del concetto di welfare, purché venga eseguita correttamente e rispettando alcuni assiomi. Secondo il ricercatore, questi sono riassumibili in tre punti principali: rigore nella raccolta dei dati, coscienza dell’importanza della costruzione strutturale della valutazione e consapevolezza del processo di cambiamento che verrà implementato. In sintesi la valutazione dell’impatto sociale è un’analisi scientifica dell’effettiva utilità sociale di una realtà economica, ma non deve essere solo un documento legato all’aumento del vantaggio competitivo esterno, ma uno strumento utile all’implementazione di scelte strategiche future mirate al miglioramento dei servizi offerti. I due casi studio sono poi stati presentati da Vittoria Vineis, assistente di ricerca Arco. Tramite il supporto del calcolo SROI, che viene adattato ogni volta a seconda del servizio di riferimento, si ottiene un indice che raffigura in termini monetari l’impatto creato dalla value chain di input, output e outcome.

Il progetto riguardante il consorzio COOB è iniziato nel 2020 con la ricerca, in collaborazione con LABCOM, di parametri adatti ad esprimere un valore intangibile in forma misurabile (proxy) che potessero misurare i cambiamenti intrinseci delle diverse cooperative sociali di tipo B consorziate. Con la costruzione di un framework analitico comune a tutte le onsorziate è stato possibile calcolare i costi e i benefici che il consorzio ha portato alla Pubblica Amministrazione nel 2019 e nel 2020. Michele Vignali, presidente COOB, ha descritto il progetto come un percorso lungo ma strategico per individuare tutti i fattori interni ed esterni su cui agire e perfezionare l’offerta del consorzio.

Il secondo caso studio, presentato da Arco in collaborazione con il Consorzio FA, riguarda un percorso di accompagnamento del centro di ricerca nei confronti del consorzio per valutare l’impatto del Villaggio solidale. Quest’ultimo è un quartiere del Comune di Lurano (BG) che intende costruire una comunità per minori, nuclei monoparentali e persone disabili in cui, famiglie, volontari ed operatori, offrano supporto ed accoglienza a chi si trova in situazioni di fragilità e solitudine. Il presidente di FA Francesco Fossati e Marco Vanoli, referente Area innovazione FA, hanno esposto le ragioni per le quali la loro organizzazione ha voluto intraprendere tale percorso e come tramite la formazione, il supporto tecnico e la validazione scientifica di Arco, siano in grado di redigere in modo autonomo l’indice SROI dei servizi, in armonia con la conformità e qualità richiesta dalle linee giuda della VIS.

Tra gli ultimi interventi la professoressa Sofia Bandini, già Senior Lecturer of Law and Economics University of Bologna, ha segnalato quanto la VIS possa essere rilevante in ambito Appalti Pubblici. Evidenziando quanto la legge 108 intenda semplificare, agevolare e garantire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e, come essa sia in connessione con gli obiettivi in proposito del PNRR sostenuto dai fondi europei Next Generation EU, la professoressa ha messo in luce come la misurazione del ritorno sociale sia uno strumento atto a definire una valutazione del soggetto privato sociale in modo oggettivo.

In conclusione, Luca Bagnoli membro del comitato scientifico di Arco e professore del dipartimento di scienze per l’economia e l’impresa dell’Università di Firenze, ha promosso la Vis come metodo per dare valore ai soggetti economici, donando l’opportunità di raggiungere quei valori di trasparenza e assunzione di responsabilità che devono connotare le attività svolte.

Per riassumere, la valutazione d’impatto tramite il metodo dello SROI è incredibilmente utile alle attività economiche a condizione che esse siano in grado di reperire dati certi e, dalla loro elaborazione, sviluppare una comunicazione esterna e interna con lo scopo di intraprendere la strada del cambiamento in senso positivo attraverso strategie aziendali funzionali.

Immagine d’apertura: volantino dell’evento

Giulia Romagnoli