La regola dello specchio

Ad attirare la mia curiosità era stata la foto impaginata sotto il titolo: ritraeva una ragazza, avvenente e pensosa, con il viso proteso al soffitto e un dito interrogativo premuto sul mento.

Dimmi che cosa ti piace e ti dirò qual è il tuo temperamento.

Avevo letto d’un fiato quell’articolo costruito per raccogliere click: frasi a effetto e richiami alle star del cinema; il tutto condito con teorie e nozioni a uso e consumo del Web. Dopo l’articolo, non poteva mancare il test: nove domande e tre opzioni per ognuna.

Mare, montagna o lago per le vacanze estive. Cinema, teatro o discopub per il sabato sera. E così via, a suon di gusti personali.

Il verdetto del test era stato netto: temperamento incline al ragionamento; tratto spiccato di attaccamento alle radici.

Ero concentrata su questo pensiero, per scansarne altri, quando all’uscita dell’istituto privato, anziché indirizzarmi rapida verso la stazione centrale, decisi di attardarmi tra le strade della città vecchia.

Le radici, le origini…

Pescai da una tasca dei jeans il mio lettore e feci partire la riproduzione delle tracce che avevo caricato.

Un pianeta invisibile di musica e parole intorno al quale gravitavano successi e insuccessi: un’unica colonna sonora, un po’ stelle e un po’ polvere, mai tradita da dieci anni.

Stefano Giraldi Cèneda

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