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La toscana Marianella Bargilli riparte dalla Sicilia con Assassinio nella cattedrale con Moni Ovadia

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La toscana Marianella Bargilli riparte dalla Sicilia con Assassinio nella cattedrale con Moni Ovadia

Dopo l’acclamato debutto al Teatro Olimpico di Vicenza per il 75° Ciclo di Spettacoli Classici Marianella Bargilli torna ad interpretare il suo doppio ruolo in Assassinio nella cattedrale che sbarcherà in Sicilia venerdì 9 febbraio al Teatro Tonino Pardo di Trapani. Sabato 10 febbraio ore 21,00 e domenica 11 ore 18,00 sarà invece in scena al Teatro Comunale Tina Di Lorenzo a Noto (Sr).

“È un’emozione molto forte riprendere questo spettacolo dopo il recente successo e l’accoglienza tributata a Spose, le nozze del secolo che proprio in Sicilia ha visto sale piene. -Dichiara Bargilli– In quest’isola mi sento a casa e quando salgo sul palco mi sento sempre accolta e amata. Per questo ogni volta cerco di fare meglio e non deludere un pubblico abituato ad andare in teatro e che per giunta mi vuole bene”.

Alla talentuosa Marianella Bargilli nel dramma di Thomas Stearns Elliot sono affidati due personaggi, lei che non è nuova ad interpretare più ruoli in uno stesso spettacolo come in Uno, nessuno e centomila dove ne interpreta tre, sarà una corifea e il quarto visitatore, di fatto il Demonio.

In entrambi i ruoli quello del coro e quello della tentazione -continua Bargilli– ad essere chiamata in causa è l’anima irrazionale, che trae la sua forza vitale dalle sensazioni epidermiche ed inspiegabili. E concordo con la scelta che solo una donna in bilico tra sensibilità e ragione può rappresentare bene questo luogo di confine”.

Mentre a Moni Ovadia, “è affidato il canto desolato dell’eroe inglese “invaso” dalla fede cristiana, il lamento assoluto di un uomo indeciso tra abnegazione e incarnazione del Cristo, tra smania di potere e fede assoluta in Dio”.

Assassinio nella cattedrale racconta dell’omicidio dell’arcivescovo di Canterbury, Thomas Beckett, il cui corpo senza vita viene ritrovato all’interno della cattedrale.  L’arcivescovo è stato assassinato da quattro cavalieri mandati da re Enrico II. 

Ma il vero dramma che Thomas Stearns Eliot, mette in scena è quello che si svolge nella coscienza di Beckett, in lotta con le proprie convinzioni in un mondo che gli impone di rinunciare a tutto quello in cui crede.
Il dramma è del 1935, è costruito come una tragedia classica, in cui potere temporale e spirituale si scontrano.

Lo spettacolo è una produzione del Teatro ABC di Catania e del Teatro Olimpico di Vicenza, la regia è affidata a Guglielmo Ferro.