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Nasce John Milton

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Nasce John Milton
by Unknown artist, oil on canvas, feigned oval, circa 1629
La prima pagina della prima edizione del poema “Paradiso Perduto” (1667)

Il 9 dicembre 1608 nasce John Milton, scrittore e poeta inglese, noto soprattutto per aver scritto il poema epico “Paradiso Perduto“.

Educato in un ambiente puritano, dopo aver conseguito la laurea al Christ’s College dell’Università di Cambridge, John Milton avvertì insoddisfazione verso il clero anglicano; contestualmente, il crescente interesse per la poesia lo indusse a rinunciare a prendere gli ordini sacri. Vivendo con il padre, dal 1632 al 1638 nel Buckinghamshire, poté studiare, libero da ogni preoccupazione, i classici e la storia ecclesiastica e politica, specialmente su testi di Bembo, Dante, Petrarca e Tasso.

Negli anni successivi viaggiò molto tra Francia e Italia, incontrando anche Galileo, e sarebbe sceso in Sicilia e in Grecia se non fosse scoppiata la guerra civile in Inghilterra; sennonché, dopo essere tornato in patria e aver fissata la sua dimora a Londra, si dedicò all’insegnamento e alla scrittura di trattati religiosi e politici. Milton ricoprì anche cariche di Stato: durante la guerra civile inglese Milton appoggiò con i suoi scritti la causa parlamentare, fu nominato nel 1649 segretario degli Affari esteri. Pochi anni dopo, nel 1652, fu colpito da cecità e per proseguire a scrivere dovette ricorrere all’aiuto di un segretario. Dopo la restaurazione di Carlo II Milton venne incarcerato, perché simpatizzante di Oliver Cromwell; però, venne liberato grazie all’influenza del suo amico e studente Andrew Marvell (che successivamente fu anche poeta). Morì a Londra nel 1674.

Satana osserva le Carezze di Adamo ed Eva, di William Blake (1808)

L’opera più famosa di Milton, “Paradiso Perduto“, è un poema epico in versi sciolti di John Milton, che racconta l’episodio biblico della caduta dell’uomo: la tentazione di Adamo ed Eva ad opera di Satana e la loro cacciata dal giardino dell’Eden. Fu pubblicato per la prima volta nel 1667, in dieci libri; seguì una seconda edizione, del 1674, divisa questa volta in 12 libri (in imitazione della suddivisione dell’Eneide di Virgilio) con delle piccole revisioni nel testo e l’aggiunta di una nota sulla versificazione. Il fine di Milton, espresso nel primo libro, è “svelare all’uomo la Provvidenza eterna” (I, 26) e spiegare il conflitto tra tale Provvidenza eterna e il libero arbitrio.

Il personaggio principale del poema è Satana, l’Angelo caduto. Milton rappresenta Satana come un essere ambizioso e orgoglioso che sfida Dio Onnipotente, suo tirannico creatore, e muove guerra contro il paradiso, per esser poi sconfitto e fatto precipitare in terra. William Blake (1757-1827), grande ammiratore di Milton e illustratore del poema epico, disse di lui che “era un vero poeta, e stava dalla parte del diavolo senza saperlo“.

Il poema affronta molte questioni teologiche, tra cui il fato, la predestinazione e la Trinità. Milton, in quanto seguace dell’arianesimo, non credeva nella Trinità, bensì solo nei distinti Padre e Figlio. Ci presenta un Padre che è buono, ma anche irascibile e sarcastico, ed un Figlio generoso e ottimista. Il Figlio riveste il ruolo di lato buono del Padre.

Immagine d’apertura: ritratto di John Milton (1629 circa)

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