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Prato, dalle macerie dell’ospedale nasce il parco centrale

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Prato, dalle macerie dell’ospedale nasce il parco centrale

In soli 5 mesi l’ex ospedale Misericordia e Dolce è stato abbattuto e già nei tre ettari lasciati liberi dai tre blocchi che lo componevano si può immaginare il Parco centrale che verrà, il più grande d’Europa dentro le mura antiche, uno spazio verde che costituirà la nuova porta d’ingresso al centro storico.

Si è tenuto stamani il sopralluogo al cantiere da parte del sindaco Matteo Biffoni e dell’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis per il Comune di Prato, mentre per la Usl Toscana Centro erano presenti il il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore Dipartimento  Area Tecnica Marco Brintazzoli e Gianluca Gavazzi, direttore area manutenzione e gestione investimenti per Prato, per l’impresa appaltatrice Daf di Milano c’erano il coordinatore per la sicurezza Alfio Giovannetti, il direttore dei lavori Paolo Bazzichi e il responsabile del cantiere Massimiliano Donzelli. 

Il Misericordia e Dolce non c’è più. Non c’è più la parte nuova, a dirla per intero, del vecchio ospedale di Prato. Funzionale per quei tempi ma brutta come un ciclope in cemento calato dal cielo nel cuore della città, l’ospedale degli anni Settanta è sparito.Via i sei pieni, via la subito dietro, che al piano terra ospitava il pronto soccorso.

Le opere nelle ultime settimane sono andate avanti spedite, approfittando della pioggia persistente che ha annullato l’effetto nuvola delle polveri e facendo guadagnare un anticipo rispetto al cronoprogramma dell’abbattimento, grazie alla maxipinza alta 43 metri, 12 ruspe e una squadra di 30 operai: l’area è stata consegnata il 25 agosto, quindi in 5 mesi sono stati demoliti 170mila metri cubi di costruito, rimossi 3 km di amianto e sbancata la terra mista ad amianto che – a sorpresa –  era  emersa dai pilastri delle fondamenta. A terra rimangono 30mila metri cubi di detriti e macerie già “ripuliti”  e selezionati da rimuovere. Tutto il materiale demolito con il sistema selettivo dello strip- out è infatti recuperabile al 98% e viene avviato per il riutilizzo in centri di raccolta specializzati. Attualmente le gru stanno smontando le fondamenta e vanno avanti le operazioni per liberare l’area dalla macerie. L’impresa ha anzi proposto di utilizzare una parte dei 30mila metri cubi di detriti già selezionati per riportare a pari l’area, con gli opportuni trattamenti e la frantumazione nei siti preposti, una tecnica già adottata ad esempio per i substrati stradali. Il costo dell’abbattimento è di 3,5 milioni di euro, a carico della Usl.

“Esprimo soddisfazione per l’avanzamento dei lavori che procedono con solerzia ed in perfetta linea con il cronoprogramma – afferma il direttore amministrativo Lorenzo Pescini –  Entrando dalle porte del cantiere, gli spazi riportano a ricordi lontani, quando nell’area sorgevano gli orti della città. Adesso la restituiamo con una rinnovata funzione alla cittadinanza e con la possibilità di utilizzo come parco centrale della città.” “Il termine dei lavori di demolizione è previsto per la fine di aprile – aggiunge il direttore dell’area tecnica Marco Brintazzoli – Le tecniche di demolizione sono state effettuate con macchinari di ultima generazione, i materiali sono stati selezionati e suddivisi per tipologia, la demolizione è stata selettiva attraverso il sistema strip out. Si calcola che oltre il 90% dei rifiuti generati sia stato riciclato. E’ stata massima l’attenzione al contenimento acustico ed al controllo delle polveri attraverso un costante monitoraggio in modo da ridurre al massimo l’impatto del cantiere sulla città.” “Il 25 agosto 2020 è stata consegnata l’area cantiere – conclude il direttore dell’area Manutenzione e gestione patrimonio Gianluca Gavazzi – i lavori di demolizione sono partiti a settembre, oggi tutti gli edifici più alti sono abbattuti. Restano da rimuovere le fondamenta ed i materiali di demolizione già selezionati. Contiamo di terminare a fine aprile, prima settimana di maggio e quindi con anticipo rispetto alla tabella di marcia. 

 “E’ davvero emozionante vedere che comincia a delinearsi il Parco Centrale, che trasformerà totalmente questa parte della città, riportando l’area a quello che era negli anni ’60, prima della costruzione dell’ospedale – commenta il sindaco Matteo Biffoni – Sarà il più grande parco d’Europa dentro le mura storiche,un’opera che cambierà il volto di questo ingresso della città, un bellissimo biglietto da visita, servito dal parcheggio di piazzale Ebensee, dedicato ad uno stile di vita più sano e all’aria aperta”. 

Entro la fine della primavera sarà pronto il progetto esecutivo del Parco Centrale, in estate sarà esperita la gara d’appalto di evidenza europea ed entro l’anno saranno aggiudicati i lavori. Il quadro economico prevede un investimento di 8,2 milioni, di cui 6 di lopere.  “Sarà un Parco “libero”, con spazi per il fitness all’aria aperta, 3 ettari di verde con alberi, siepi e un padiglione in vetro da 500 metri quadrati con bar, ristorante, spazio coworking, per incontro e svago – spiega l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis – Inoltre il progetto vincitore del concorso di progettazione del 2016 firmato dal Michele Desvigne prevede la realizzazione di una vasca d’acqua di 150 metri ai piedi delle mura con un suggestivo effetto specchio”.  

Vedi anche le fotografie del cantiere