Salute: Mazzeo, istituzioni chiamate a dare risposte al disagio crescente tra i giovani

Presentata a palazzo del Pegaso l’ultima indagine dell’Ordine degli psicologi toscani: tra le ragazze e i ragazzi domina la paura del futuro. Preoccupano anche i problemi relazionali e l’abuso digitale. La presidente Maria Antonietta Gulino: “Nel post pandemia aggravio notevole di patologie esistenti”. Il presidente del Consiglio regionale: “Appello alla Giunta per rendere attuativa la legge sullo psicologo di base e finanziarla in maniera stabile”. Sostegni: “Nelle Case di Comunità ci sia lo psicologo di base”

Firenze – “Le nostre ragazze e i nostri ragazzi hanno sempre più paura del futuro: questo ci dice lo studio dell’Ordine degli psicologi della Toscana che presentiamo oggi a palazzo del Pegaso. È compito anche della politica aiutare i nostri giovani a costruire una prospettiva di speranza, dare alle ragazze e ai ragazzi la speranza di poter vivere in un mondo migliore, in cui le loro istanze vengano ascoltate, le loro paure e le loro preoccupazioni accompagnate”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha aperto, questa mattina, martedì 31 ottobre 2023, la presentazione de “La salute psicologica nel post pandemia: risultati dell’indagine Opt negli studi professionali”, uno studio condotto dall’Ordine degli psicologi della Toscana tra i suoi iscritti, in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria (Dipartimento Neurofarba-Università degli studi di Firenze) per indagare lo stato di salute psicologica dei toscani nel corso dell’ultimo anno.

Per primi abbiamo voluto una legge che istituisce la figura dello psicologo di base – ha ricordato il presidente –, una delle norme più importanti che abbiamo varato in questa legislatura. Una legge di civiltà, tanto che altre Regioni hanno seguito la nostra proposta. La Toscana è stata anche in questo caso all’avanguardia: oggi la vogliamo finanziare ancora di più e meglio, perché la salute psicologica è importante tanto quanto la salute fisica”. Di qui, la richiesta: “Lancio un appello alla Giunta regionale – ha detto Mazzeo –, affinché questa norma venga finanziata. Noi l’abbiamo fatto nel corso dell’ultimo anno, ora bisogna farla partire, renderla attuativa e finanziarla in maniera stabile. Si tratta di una richiesta che sono certo la Giunta accoglierà, pur in questo tempo difficile in cui è complicato gestire le risorse della sanità, mentre quelle attese non stanno arrivando”.

La paura prevalente dei giovani toscani riguarda il futuro. Questo dice effettivamente lo studio presentato oggi. Dopo la paura del futuro, nella fascia di pazienti compresa tra i 20 e i 30 anni d’età, dominano il timore dell’abbandono e della solitudine (48 per cento) e quello per le malattie o la morte (45 per cento). La fascia d’età dove viene rilevata una maggiore paura della guerra è invece quella dei bambini. Nel frattempo esplodono l’abuso digitale e i disturbi del sonno, mentre crescono rispetto a un anno fa i problemi relazionali.

Il periodo preso in esame dall’indagine è quello che va dal marzo 2022 al marzo 2023 e segue un precedente studio svolto l’anno scorso. L’osservatorio dal quale arrivano questi dati è quello dello psicologo che riceve il paziente nel proprio studio privato, “un contributo che l’Ordine poteva dare – hanno spiegato la presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino, il segretario dell’Ordine Rossella Capecchi, la professoressa dell’Università di Firenze Caterina Primi –, a fronte dei dati che solitamente provengono dai servizi pubblici”. Un periodo caratterizzato da una serie di fattori esterni che hanno pesato sulle sintomatologie già esistenti, oppure hanno contribuito a innescarne di nuove. Fattori come la lenta fuoriuscita dalla pandemia, lo spettro della crisi energetica e la guerra in Ucraina, i cataclismi climatici hanno alimentato disturbi come l’ansia e la depressione, le fobie sociali e scolari, i disturbi del comportamento alimentare.

I risultati della ricerca sono l’esito di un questionario compilato da mille e 112 iscritti all’Ordine in tutte le province toscane.

“Lo studio conferma un trend che abbiamo individuato nel periodo della pandemia – dice il presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni –. I dati continuano ad essere allarmanti, descrivono un problema sociale. I bisogni di assistenza psicologica sono importanti. Quello che abbiamo già detto come Consiglio regionale, a partire dagli Stati generali della Salute è che nelle Case di Comunità che stiamo costruendo, dovremo considerare la competenza psicologica come essenziale al pari dell’assistente sociale e del medico di base. Abbiamo approvato la legge sullo psicologo di base per far sì che la Toscana si caratterizzasse sin dall’inizio con questo elemento: penso sia l’indirizzo più forte che abbiamo dato alla Giunta nella costruzione dei servizi territoriali”.

Secondo il vicepresidente della terza commissione, Andrea Vannucci, primo firmatario della legge sullo psicologo di base: “Un dato che in linea con quanto emerso da tutte le analisi condotte nel post-pandemia, le istituzioni devono affrontarlo con strumenti adeguati. La nostra legge è nata per rafforzare la capacità di risposta del sistema socio-sanitario pubblico attraverso la figura dello psicologo di base, che adesso, attraverso il lavoro della Giunta e delle aziende sanitarie sta provando a entrare effettivamente in funzione. L’augurio è che questo strumento possa dare le risposte che i cittadini si aspettano, perché il benessere psicologico è un diritto e come tale va garantito”.

In generale, tra le psicologhe e gli psicologi dell’Ordine che hanno compilato il questionario, il 73 per cento ha registrato un incremento delle richieste di prestazione psicologica. Tra le problematiche più frequenti emergono la sintomatologia ansiosa (50 per cento), seguita da problemi relazionali (20 per cento) e la sintomatologia depressiva (11 per cento).

La fascia di età in cui è stato rilevato un maggiore incremento di richieste è quella dei giovani adulti, cioè i ragazzi e le ragazze che hanno tra i venti e i trent’anni (44 per cento), seguita da preadolescenti e adolescenti (31 per cento). Ed è tra i giovani, in particolare, che viene segnalata una maggiore richiesta di aiuto per la presenza di abuso digitale e dei social (75 per cento), di dipendenze patologiche (53 per cento), di disturbi del sonno (56 per cento) e disturbi ossessivo-compulsivi (53 per cento)

Il 44 per cento dei partecipanti all’indagine sono professionisti che seguono bambini ed evidenziano (60 per cento) un aumento delle richieste da parte di pazienti in questa fascia di età, in particolare per sintomatologia ansiosa (49 per cento) e problemi relazionali (23 per cento).

Anche i professionisti che hanno come pazienti adolescenti (81 per cento dei partecipanti alla rilevazione) segnalano un incremento delle richieste (76 per cento). La sintomatologia prevalente che emerge risulta essere quella ansiosa (33 per cento), seguita da problemi relazionali (17 per cento) e isolamento sociale (13 per cento).

Alla luce di questi dati, gli psicologi della Toscana che hanno partecipato all’indagine hanno riscontrato un aumento di richiesta di presa in carico da tutte le fasce della popolazione – ad eccezione degli anziani – ed evidenziano che le difficoltà relative alla salute psicologica sono uniformi nei diversi territori della regione.

“Un quadro – è il commento della presidente dell’Ordine, Maria Antonietta Gulino – che manifesta come una serie di fattori esterni, vecchi e nuovi, abbia impattato pesantemente sullo stato di salute psicologica dei toscani. L’uscita dalla pandemia ha lasciato strascichi importanti. L’affacciarsi della crisi energetica e l’impennata dei costi delle materie prime, la difficoltà a trovare alloggi fuori dalla famiglia, hanno minato la sicurezza economica acquisita o da acquisire. La guerra a due passi da casa e i disastri ambientali hanno plasmato paure inedite. Tutto questo ha trasversalmente amplificato una serie di problematiche che richiedono di essere gestite adeguatamente. Le evidenze raccolte in questi mesi di complesso lavoro – conclude Gulino – sono dunque importanti, perché ci consentono di provare a impostare una risposta sempre più aderente alle questioni psicologiche che affliggono maggiormente i toscani”.

Nell’ottica di rispondere al disagio psicologico e di sensibilizzare la collettività alla promozione della salute, dall’ 1 novembre l’Ordine degli psicologi della Toscana rilancerà la campagna sui media “Mettiti in buone mani: scegli una psicologa o uno psicologo iscritto all’albo”.

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