Tess Holliday, extra-large contro gli stereotipi

Ventinove anni, uno stile vagamente retrò, tatuaggi vistosi, taglia 56 e quasi 120 chili per poco più di un metro e sessanta: stiamo parlando di Tess Holliday, una delle donne più chiacchierate del momento. È la prima modella con numeri del genere ad aver firmato un contratto con un’agenzia di moda del calibro di MiLk Model Management. Colpita dall’impressionante numero di fan che la ragazza aveva conquistato sulla sua pagina Facebook e sul suo profilo Instagram, è stata Anna Shillinglaw, fondatrice della società, a chiederle di farne parte.

Tess Holliday
Tess Holliday

Nel suo sito web, la Holliday racconta un’adolescenza in cui fisicità “ingombrante”, pallore e bassezza ne avevano fatto la vittima prediletta delle crudeltà dei compagni di scuola. All’età di 15 anni partecipò ad un casting per modelle plus-size, ma durante le selezioni si rese conto che, con una statura così contenuta, probabilmente non sarebbe mai riuscita a sfondare. Tornò al suo primo amore, il make-up, e lavorò come truccatrice e acconciatrice per le sfilate. Convinta che mancasse ancora qualcosa nella sua vita, nel 2010 si trasferì a Los Angeles e riuscì a diventare modella a tempo pieno, a lavorare in tv e ad apparire su numerose riviste nazionali e internazionali. Recentemente è stata definita una delle modelle plus-size migliori al mondo da riviste del livello di Refinery 29, Vogue Italia e Huffington Post.

La celebrità di Tess, tuttavia, ha prodotto reazioni contrastanti: se, da una parte, donne da ogni angolo del mondo le inviano lettere di ringraziamento per essere stata un modello di auto-accettazione, dall’altra non manca chi sottolinea come l’obesità sia una patologia gravissima, al pari dell’anoressia. Ha senso combattere l’eccessiva magrezza delle ragazze che lavorano nel mondo della moda, e poi tentare di riscattare condizioni altrettanto distruttive? È legittimo opporsi all’omologazione dei canoni estetici e all’imposizione di modelli di bellezza irrealistici, ma sembra improbabile che questa sia la strada giusta per raggiungere un obiettivo del genere.

Negli ultimi tempi i più svariati brand fanno a gara per presentare campagne a favore di una fisicità più “normale”, lontana da quella proposta sulle passerelle, nelle pubblicità o dai media, ma il settore della moda è pur sempre un’industria, e come tale più interessato a mettere a segno operazioni di marketing redditizie che a diffondere buoni sentimenti. Il “sogno americano” di Tess Holliday si è avverato, ma le passerelle e le riviste continuano a preferire fisici spigolosi e volti scarni. I trend, si sa, difficilmente sopravvivono per più di una stagione: chissà se questa ondata di buonismo persisterà o si esaurirà in un battito di ciglia?

Nella foto dal profilo Facebook di Tess Holliday
Photographer: Heidi Calvert bluegirl Productions
Assistant: Ana Ferrer
MUA: Natasha Marcelina
Hair: Cha Cha the Hairstylist
Styling: Brent Bryant

Annalisa Sichi

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