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Tessuti rigenerati per l’abbigliamento in jeans e cotone. Rifò a Pitti Immagine Uomo

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Tessuti rigenerati per l’abbigliamento in jeans e cotone. Rifò a Pitti Immagine Uomo

Rifò presenta in questi giorni a Pitti Immagine Uomo la nuova collezione di abbigliamento e accessori in jeans e cotone rigenerato, i due materiali etici e sostenibili che caratterizzano le proposte estive del giovane brand pratese.
Tra i capi che comporranno la collezione ci saranno le nuove t-shirt, in cotone organico unito a cotone rigenerato, gli iconici e coloratissimi teli mare in cotone rigenerato e, oltre alla maglieria in jeans rigenerato, la novità dell’anno: una collezione ampliata di tute e felpe realizzate con un filato ottenuto dalla rigenerazione dei vecchi denim.
I capi presentati da Rifò sono, come sempre, realizzati a Prato a km 30. Sostenibili perché grazie alla tradizione tessile della rigenerazione permettono di risparmiare acqua, sostanze chimiche e CO2.

Per dare sempre più valore al processo della rigenerazione e a progetti di economia circolare dal basso, Rifò ha intenzione di coinvolgere i negozi che rivendono i suoi prodotti rigenerati nella raccolta di vecchi indumenti. Per questo per la prima volta ai commercianti in fiera è stato proposto di esporre nei propri negozi, a partire da settembre, dei box per la raccolta di capi 100% lana e 100% cashmere. In questo modo i negozi daranno un servizio ai clienti e le persone avranno la certezza di fare decluttering destinando i propri capi ad una filiera di riciclo trasparente e concreta.

«Questa edizione di Pitti rappresenta per Rifò una serie di prime volte – commenta Niccolò Cipriani, fondatore di Rifò – Innanzitutto la prima fiera post pandemia: per la prima volta potremmo tornare a confrontarci con i commercianti che tanto hanno sofferto della crisi, e questo ci emoziona davvero. Inoltre sarà la prima volta che presentiamo una vera collezione Primavera/Estate: siamo nati con un focus sul cashmere e sull’inverno, quindi puntare sempre di più sul cotone e sul jeans sostenibile per noi è una grande scommessa. Infine il coinvolgimento dei negozi nell’economia circolare. Riceviamo quotidianamente richieste da parte di persone che vorrebbero smaltire i propri indumenti con la certezza che diventino una nuova risorsa. Proprio per questo – conclude Niccolò – abbiamo pensato che il modo più semplice per farlo poteva essere quello di coinvolgere i negozianti, che così potranno portare le persone in negozio e dare loro anche un motivo concreto per tornare».