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Un lavoro ben fatto

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Un lavoro ben fatto

L’uomo apre gli occhi nel buio della sua camera. Ascolta il brontolio del tuono morente che lo ha strappato dal suo sonno popolato da incubi che tuttavia mai gli  riesce di ricordare al risveglio. Sporge la testa per guardare l’orologio digitale. E’ ancora presto per alzarsi. Un lampo rischiara la stanza da letto come se tutte le luci della casa si fossero accese all’unisono.  Nuovamente Immerso  nel buio, l’uomo sorride.  Una volta, quando si verificavano temporali di tale portata non era cosa insolita che andasse via la corrente.  Tutto, invece, in casa, stava continuando a funzionare alla perfezione.  Ogni abitazione della città è autosufficiente dal punto di vista energetico. I  rifiuti si modellano magicamente in energia al servizio di chi li produce. La  merda, insomma, diventa  luce e calore e frescura. I pannelli solari compensano la necessità di un surplus di energia.  L’uomo  decide di approfittare della momentanea perdita di sonno per recarsi al bagno. Mentre orina osserva il display davanti a sé. Dei tre led, solo uno è illuminato, il giallo. Al termina dell’operazione, sul quadrante compare un numero: 50 ml. Ben fatto, pensa, questo si che è riciclaggio. Mentre si lava le mani, un led  bianco del display lo fissa attraverso lo specchio. L’uomo osserva l’acqua e il sapone scivolare giù per lo scarico del lavandino fino alla bestia che abita sotto le fondamenta della casa. L’ergon, miracolo della scienza, creatura dell’uomo destinata a salvare l’opera di Dio. L’uomo sputa dentro al lavabo, fa scorrere un po’ l’acqua e torna a letto. Il led banco resta acceso ancora per un minuto, poi si spegne.

Edoardo Di Paola

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