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Corecom: presentazione del nuovo presidente e di tutto il comitato

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La conferenza stampa a palazzo del Pegaso giovedì 29 giugno alle 13. Intervengono il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e il presidente della Giunta Eugenio Giani

di Ufficio Stampa, 26 giugno 2023

Firenze – Giovedì 29 giugno alle 13, a palazzo del Pegaso, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e il presidente della Giunta Eugenio Giani presentano il nuovo Corecom (Comitato regionale delle Comunicazionicomposto dal nuovo presidente e da quattro componenti.

Per partecipare in presenza alla conferenza stampa, inviare una mail all’ufficio stampa del Consiglio regional


SYNLAB RAFFORZA LA SUA PRESENZA SUL TERRITORIO TOSCANO E ANNUNCIA LA NASCITA DEL NUOVO MEDICAL CENTER

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IN MANIFATTURA TABACCHI A FIRENZE

Firenze, 27 giugno 2023 – SYNLAB, leader Europeo nella fornitura di servizi di diagnostica medica con un’offerta completa di servizi di Medicina di Laboratorio, conferma l’investimento relativo al nuovo Medical Center di Firenze, che coprirà un’area di quasi 4000mq negli innovativi spazi rigenerati di Manifattura Tabacchi. Il Centro offrirà circa 80 nuovi posti di lavoro, per coprire una vasta gamma di servizi diagnostici e medici e soddisfare le esigenze di salute di 200 mila pazienti l’anno. 8 milioni di euro investiti in apparecchiature ed attrezzature di ultima generazione, ottimizzando processi e flussi di lavoro e portando la digitalizzazione ad un livello successivo. Grazie al nuovo Medical Center, SYNLAB rafforza la propria capacità di supporto al sistema sanitario nazionale, confermandosi ancora una volta leader nella fornitura di servizi di diagnostica medica.

La posa della prima pietra dell’edificio che ospiterà il nuovo polo della salute fiorentino, si è tenuta questa mattina alla presenza di Mathieu Floreani, CEO del Gruppo SYNLAB, Stephan Brune, CEO South Europe SYNLAB, Andrea Buratti, CEO Italia SYNLAB, Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, Giovanni Bettarini, Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze e Roberta Pasinetti, Head of Project & Construction, Management e CEO di Manifattura Tabacchi.

“La creazione di questo Medical Center, oltre ad essere una pietra miliare per l’assistenza sanitaria regionale in Italia, è anche un passo cruciale per l’intero Gruppo SYNLAB” ha affermato il CEO del Gruppo SYNLAB Mathieu Floreani. “Con questo nuovo Centro, stiamo potenziando la nostra presenza nella regione e perseguendo la nostra mission, fornire informazioni diagnostiche utili per una vita sana e per il benessere dei nostri pazienti, specialmente nel campo della prevenzione per sostenere e dar vita alla sanità del futuro”.

Il nuovo Medical Center ospiteràtutti i servizi di SYNLAB e rappresenterà, per i cittadini della regione, il primo punto di contatto per tutto ciò che riguarda la salute. I servizi includono analisi del sangue e di laboratorio, dai test di routine a quelli più avanzati, inclusi esami di genetica, oncologia e anatomia patologica. Inoltre, il centro ospiterà più di 40 ambulatori per visite specialistiche, esami ecografici e accertamenti strumentali, incluse un’area dedicata alla diagnostica gastrointestinale dove poter eseguire endoscopie digestive (esofago-gastro-duodeno scopia – EGDS e colonscopia). Un intero piano sarà dedicato alla diagnostica per immagini avanzata, con strumentazione ad elevatissima tecnologia, tra cui Risonanza Magnetica ad alto campo, TAC, mammografia e molto altro. Fiore all’occhiello della struttura sarà la prima area dedicata alla salute e alla prevenzione della donna creata in una struttura SYNLAB in Toscana, che accoglierà anche uno spazio aperto per incontri ed eventi.

“Oggi è il giorno zero di quello che diventerà un presidio sanitario strategico per il territorio toscano, andando a completare, con l’integrazione di ulteriori specialità e apparecchiature diagnostiche, la nostra offerta per la salute dei cittadini, guardando soprattutto alle donne e alle fasce più giovani, ma non solo” ha dichiarato CEO Italia SYNLAB Andrea Buratti. “Con questo investimento, intendiamo portare la nostra esperienza e competenza a supporto del sistema sanitario regionale, attivando sinergie virtuose pubblico – privato volte ad offrire un servizio eccellente e il più completo possibile, come già facciamo in numerose altre regioni. La scelta di aderire a un progetto di avanguardia urbana come Manifattura Tabacchi è dunque tutt’altro che casuale, e va di pari passo con l’evoluzione strutturale alla quale stiamo assistendo: crediamo infatti che il futuro vedrà sempre di più educazione, innovazione e servizi organizzati in ecosistemi altamente funzionali. In questa prospettiva, investire nel benessere delle persone non solo avrà un ruolo centrale, ma contribuirà fattivamente alla crescita dei territori”.

Il Medical Center è stato progettato in maniera innovativa e orientata al futuro. La nuova struttura sarà collocata all’interno di un edificio realizzato con particolare attenzione alla riduzione degli impatti ambientali con certificazione ambientale LEED® (Platinum Level), ponendolo ad un livello di assoluta eccellenza per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di gas serra, il risparmio energetico e idrico, la qualità dei materiali e delle risorse impiegati, la location della costruzione e il miglioramento della qualità ecologica dei suoi ambienti interni. L’edificio, infine, è caratterizzato da ambienti sicuri, sani e accoglienti realizzati nel rispetto degli standard ASHRAE per promuovere la salute pubblica e la qualità dell’aria, con l’obiettivo di fornire la migliore esperienza possibile a pazienti, medici e specialisti.

Il Medical Center SYNLAB occuperà quattro livelli di Bulk, il nuovo edificio di Manifattura Tabacchi destinato a connotare col suo segno contemporaneo la trasformazione dell’antica fabbrica di sigari in un nuovo distretto vivace e futuribile per Firenze. L’edificio, il cui nome fa riferimento alle cataste di foglie di tabacco utilizzate per la fabbricazione dei sigari, è stato progettato dal pluripremiato studio Piuarch per offrire spazi di lavoro allo stato dell’arte della tecnologia, aperti, luminosi ed eco-friendly. Con uno sviluppo complessivo di oltre 10000 mq, il building offrirà spazi di lavoro flessibili e personalizzabili e l’accesso ai servizi della community creativa di Manifattura Tabacchi, che rappresenta oggi uno dei più importanti esempi di rigenerazione urbana in atto in Italia.

A livello di accessibilità, le caratteristiche e l’ubicazione del nuovo centro sono tali da stimolare ed incentivare le persone ad utilizzare mezzi di trasporto sostenibili, grazie alla presenza di parcheggi dotati di stazioni di ricarica per veicoli elettrici, alla vicinanza alla rete dei mezzi di trasporto pubblico.

“Dopo oltre ottant’anni di storia, Bulk è il primo edificio di nuova costruzione sul sito dell’antica Manifattura Tabacchi: progettato secondo i più alti standard di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, offrirà ambienti di lavoro tecnologici e flessibili per garantire il massimo comfort e benessere a chi vi lavorerà. Sono molto felice che SYNLAB, che occuperà parte di questo edificio, abbia deciso di installarvi il suo innovativo Medical Center concepito come un centro all’avanguardia per la salute. L’arrivo di una società di questa importanza segna una nuova tappa del percorso di rigenerazione di Manifattura Tabacchi: la presenza di SYNLAB, infatti, arricchirà il progetto con i suoi servizi di prevenzione medica di altissimo livello, nel segno del benessere, dell’accessibilità a 360° e dell’inclusione che sono valori che condividiamo e che hanno ispirato il nostro intervento fin dall’inizio” ha affermato Roberta Pasinetti, Head of Project & Construction, Management e CEO di Manifattura Tabacchi.

“Manifattura Tabacchi è il più importante esempio di rigenerazione urbana che abbiamo a Firenze e rappresenta una nostra idea di città: una città che cresce aprendo alle attività di eccellenza, all’innovazione e alla creatività con nuove funzioni. L’arrivo del nuovo Medical Center di Synlab porterà circa 80 posti di lavoro, con 8 milioni di investimento. Un altro tassello in una Firenze che vuole essere sempre più competitiva e ambiziosa, proiettandosi come protagonista anche sullo scenario internazionale” ha dichiarato Giovanni Bettarini, assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze.

Carolina Natoli

FS ITALIANE E VODAFONE BUSINESS:
I DATI DELLA RETE PER LE ANALISI DELLA MOBILITÀ IN ITALIA

  • Le ricerche sono state condotte da FS Research Centre
  • I dati mensili sono pubblicati sul sito web fsitaliane.it nella sezione Centro Studi
  • Parte dei dati raccolti e delle analisi effettuate sono stati pubblicati nell’”Osservatorio sulle tendenze della mobilità di passeggeri e merci (I trimestre 2023)” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti  

Roma, 27 giugno 2023

Studiare le abitudini di mobilità degli italiani e raccontare la vita delle stazioni grazie all’utilizzo dei dati provenienti dai telefoni cellulari. Un lavoro congiunto del Gruppo Ferrovie dello Stato e Vodafone Business ha permesso di analizzare la mobilità all’interno del territorio italiano attraverso il Sims, la piattaforma FS di Geospatial data intelligence che utilizza anche i Big data telefonici.

L’obiettivo è quello di monitorare l’evoluzione e le esigenze del settore dei trasporti, per pianificare al meglio gli investimenti nelle infrastrutture e nei servizi di trasporto. Parte dei dati raccolti e delle analisi effettuate sono stati pubblicati nell’“Osservatorio sulle tendenze della mobilità di passeggeri e merci (I trimestre 2023)” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a maggio 2023. Non trascurabile l’eterogeneità su base territoriale. Le Province non capoluogo di Regione presentano talvolta tassi di mobilità superiori alle altre, forse in ragione delle minori opportunità presenti nei territori e ai conseguenti e necessari spostamenti giornalieri di media e lunga percorrenza. In termini di distanze percorse, ad esempio, gli utenti che vivono in Basilicata e nelle regioni del centro Italia che affacciano sull’Adriatico (ad eccezione della Puglia) si caratterizzano per un maggior numero di chilometri percorsi al giorno.

Le elaborazioni sulle abitudini di trasporto degli italiani sono state condotte da FS Research Centre, il centro di alta competenza interno al Gruppo FS per lo sviluppo di studi e ricerche sulla mobilità, con il supporto di Vodafone Business e la start-up innovativa Motion Analytica. La tecnologia utilizzata è quella di Vodafone Analytics, che raccoglie in tempo reale i dati provenienti dalla rete mobile – non personali e anonimizzati nel pieno rispetto della normativa in materia di privacy – garantendo informazioni temporali e spaziali molto precise.

Questo approccio inedito per mappare la mobilità delle persone per diverse modalità di trasporto è basato sui dati generati dalla rete Vodafone attraverso l’analisi di circa 23 milioni di SIM, 200 mila celle telefoniche dislocate sul territorio nazionale e 30 miliardi di posizioni giornaliere referenziate nel dominio del tempo e dello spazio riportati alle presenze totali in Italia attraverso tecniche statistiche.

I risultati dell’indagine sulla mobilità

L’analisi dei risultati aggregati, condotta da FS Research Centre su scala nazionale, mostra che nell’ultimo anno gli italiani che si sono spostati ogni giorno sono stati oltre 35 milioni nei giorni lavorativi (circa il 77% della popolazione di riferimento) e quasi 34 milioni nei giorni festivi (74% della popolazione di riferimento). Ogni viaggiatore ha effettuato mediamente due spostamenti e mezzo al giorno (indicativamente, uno spostamento primario di andata e ritorno e un ulteriore spostamento in alcuni casi), per una distanza complessiva percorsa di circa 47 km al giorno nei giorni feriali e oltre 50 km nei festivi. Le rilevazioni sono real-time rispetto al mese precedente e questo consente di analizzare anche le variazioni stagionali dei comportamenti di mobilità.

La vita nelle stazioni

Grazie all’analisi dei data telefonici, FS Research Centre produce inoltre ogni mese uno studio che – prendendo in riferimento anche i viaggiatori che entrano nel nostro Paese con SIM estere – analizza le frequentazioni di tre importanti stazioni della rete ferroviaria nazionale: Roma Termini, Milano Centrale e Napoli Centrale. Dai dati relativi al mese di aprile, emerge ad esempio che nella stazione di Roma Termini sono transitate 8,9 milioni di persone, mentre a Milano Centrale 7,3 milioni e a Napoli Centrale 5,5 milioni. Per queste stazioni viene elaborato un approfondimento sulla provenienza e destinazione delle persone, la tipologia di treno utilizzato (se viaggiatore) e il tempo di permanenza all’interno della stazione. Viene inoltre rilevata la tipologia di spostamento, ovvero se è occasionale oppure no.

Per maggiori approfondimenti, i dati sono disponibili sul sito Fsitaliane.it

Giovedì 29 giugno alle ore 18:00 “Il presente è Phygital” evento collaterale alla mostra personale di Matteo Mandelli // YOU “THE CONTACT” | Fino al 6 luglio 2023 Fabbrica del Vapore

Giovedì 29 giugno alle ore 18:00 presso la Fabbrica del Vapore nei nuovi spazi di Alveare Culturale, in occasione della mostra personale di Matteo Mandelli “The Contact, si terrà un incontro incentrato sui nuovi modelli tecnologici della cultura, con un focus rivolto alla Phygital Art. Hai mai pensato a come la tecnologia sta plasmando il nostro futuro? Sei interessato a scoprire l’intersezione tra il mondo fisico e quello digitale? queste e molte altre domande troveranno risposta durante l’evento.  Moderano il talk Alisia Viola e Tommaso Venco. Tra i relatori: Matteo Mandelli (artista), Matteo Mauro (artista), Rebecca Pedrazzi (storica dell’arte, giornalista), Jonathan Napolitano (fondatore di X-R3AL startup) e Marco Pizzini (fondatore metagate).  In questa occasione sarà possibile visitare la mostra insieme all’artista e ai curatori. 
INVITO Evento
LA MOSTRAFino al 6 luglio arriva a Milano presso Fabbrica del Vapore, nei nuovi spazi di Alveare Culturale, la prima mostra phygital The Contact. La personale dell’artista Matteo Mandelli//You, a cura di Alisia Viola e Tommaso Venco, è promossa da Point Break e Tokenable e prodotta da The Crypto Gallery T|V. La mostra documenta, in tutta la sua contemporaneità, il movimento della Phygital Art attraverso le opere di Matteo Mandelli, uno dei pionieri della scena internazionale di questa corrente. L’intenzione è quella di infrangere le catene sociali e materiali generate dall’opera fisica per potersi specchiare nelle infinite possibilità del digitale. Tutto cambia a seconda di come viene guardato, ciò che viene osservato può mutare, le prospettive modificano l’opera e così lo spettatore, il quale viene chiamato ad andare oltre il supporto fisico e a toccare il digitale con mano. Quando si parla di infinito, ancora ad oggi considerato qualcosa di intangibile e inarrivabile per l’essere umano, si pensa subito a Lucio Fontana, il quale ha stravolto questa poetica nell’arte mediante i suoi tagli. Matteo Mandelli, riprendendo il medesimo concetto, è riuscito invece a renderlo totalmente tangibile e palpabile, attraverso un’estensione e un completamento delle opere dell’artista italo-argentino, aggiungendo una sua chiave personale.
L’artista in The Contact, crea un ponte tra fisico e digitale realizzato non più sul supporto tradizionale per eccellenza, la tela, bensì su quello di ultima generazione: lo schermo. La tela e i colori vengono costituiti dalla frammentazione e dall’esplosione dei cristalli liquidi che rappresentano i veri protagonisti delle sue opere. Matteo Mandelli, sceglie lo schermo come supporto, in quanto simbolo del progresso tecnologico e il flessibile da taglio come pennello contemporaneo.  Al momento del contatto, con la rottura dei cristalli liquidi, si vanno a generare dei nuovi colori che a loro volta originano nuovi orizzonti. Sono proprio questi i nuovi piani di lettura a formare l’opera, una generazione digitale su un supporto fisico. La particolarità di questa operazione è la capacità dell’artista di trasformare un concetto infinito ed eterno, come la tecnologia, in qualcosa di mutabile. L’opera cambierà nel tempo e invecchierà assieme al suo proprietario fino a spegnersi. Ogni schermo è accompagnato dal suo corrispettivo Nft a testimonianza del primo contatto che si crea tra l’artista e l’opera. Quando lo schermo cesserà di funzionare, diventerà lui stesso la testimonianza, mentre la sua controparte digitale diventerà l’opera vera e propria, in quanto ne permette una conservazione e una fruizione. La mostra vuole essere un manifesto dell’arte Phygital nel senso più profondo del termine, finora poco conosciuto al grande pubblico. Un progetto di carattere artistico-culturale, sociale e innovativo. L’esposizione è l’occasione per venire a conoscenza e a contatto diretto con una delle micro-avanguardie che si sta sviluppando sempre più velocemente a livello globale. Si ritiene che da qui al 2030 avrà un suo riconoscimento e valore all’interno del sistema dell’arte. Il visitatore ha quindi la possibilità di osservare e partecipare alla nascita del contatto attraverso cui il fisico e il digitale interagiscono tra loro arrivando a fondersi completamente e vivere un’esperienza immersiva e interattiva a 360 gradi. La mostra si apre con una proiezione di forte impatto emotivo e sensoriale, accompagnata dalle ultime opere inedite realizzate dall’artista. In quanto mostra phygital, saranno presenti dei lavori attraverso i quali lo spettatore sarà chiamato a interagire direttamente creando un’esperienza partecipata. Di particolare interesse è l’installazione site-specific realizzata da Holy Club e seguita da Adriano Lombardo che vedrà il pubblico indossare un casco che capta le onde celebrali, permettendo di co-creare un’opera sulla base delle emozioni percepite. Una sperimentazione in cui arte, tecnologia e neuroscienza si uniscono costituendo un’esperienza inedita ed emozionale. “Matteo Mandelli è un artista che ha saputo abbracciare il proprio tempo in tutta la sua contemporaneità, grazie a un lavoro di sperimentazione maturato nel corso degli anni. È riuscito ad incidere l’inizio di un percorso inedito e a dare vita a una dimensione temporale che si annulla nel momento in cui il fisico entra in contatto con il digitale, fatta di ricerca, gestualità, segno e desiderio di toccare una realtà ignota ancora da esplorare – afferma la curatrice Alisia Viola -. Attraverso un’azione incisiva e allo stesso tempo poetica, il segno di Mandelli irrompe nel supporto digitale, generando un cambiamento sin dal primo contatto tra il fisico, assumendo sempre nuove sembianze e nuove visioni.  Matteo squarcia la bidimensionalità dello schermo aprendo una nuova dimensione artistica, ma soprattutto filosofica. Il suo è un chiaro gesto di rottura oltre i limiti imposti dall’arte più tradizionale, al contempo è il frutto di uno studio e di una riconoscenza verso i grandi maestri del passato”.

Fino al 9 luglio al Pomario del Castello dell’Acciaiolo di Scandicci

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Prosegue il festival di danza Nutida con la direzione artistica di Cristina Bozzolini e Saverio Cona.

NUTIDA Nuovə danzatrici/ori presenta spettacoli e studi nell’ora che precede il tramonto, in un rapporto costante tra pubblico ed artisti. I lavori in calendario sono pensati o riadattati per la splendida cornice del Pomario del Castello dell’Acciaiolo.Il nome del festival Nutida è una parola svedese che significa contemporaneo e che in sé contiene NU di nuovi, UT di utopia, DA di danzatori. Ed è proprio sul contemporaneo che è incentrato il progetto che si è inaugurato il 17 giugno e prosegue fino al 9 luglio 2023.

NUTIDA Nuovə danzatrici/ori offre percorsi intrecciati, incrociando l’ospitalità di artisti internazionali come

Mario Bermudez Gil, Philippe Kratz, Pablo Girolami, Joy Alpuerto Ritter, con la presenza di compagnie italiane quali Aterballetto, Spellbound Contemporary Ballet, Nuovo Balletto di Toscana, Compagnia Simona Bucci/Compagnia degli Istanti, Artemis Danza, Compagnia Opus Ballet, e con nomi come quello di Rosario Guerra, un protagonista della scena europea, a cui si affiancano giovani talenti tra cui Giovanni Insaudo, Emma Zani, Roberto Doveri, Veronica Galdo, Lorenzo di Rocco, Jennifer Rosati, Beatrice Ciattini, Niccolò Poggini, Alice Catapano, Aldo Nolli, Giulia Orlando, Francesca Santamaria, Paolo Rizzo, Caterina Cescotti, Rossana De Pace, Isabel Rodriguez Ramos, Isabella Giustina. Dare opportunità alla creatività emergente e incentivare processi di crescita di giovani artisti mettendoli in relazione con autori di fama, questi sono gli elementi fondanti del progetto di Cristina Bozzolini e Saverio Cona. Svariate infatti sono le produzioni e le coproduzioni a firma di nuove leve della coreografia a cui è dato uno spazio importante anche in questa edizione della rassegna.

“E’una rassegna speciale, forse l’unica in Italia-dice Cristina Bozzolini- perché si spazia nella danza attraverso artisti molto differenti, da alcuni già affermati ad altri che si stanno affermando fino a giovani che si sperimentano per la prima volta. Un’ occasione coraggiosa che ha portato in questi anni sempre grandi risultati. Nutida è Spettacolo e Scuola insieme. È Scuola per gli artisti, soprattutto i più giovani, il potersi sperimentare con l’aiuto di persone che come me sono da tanti anni in questo meraviglioso mondo. È Scuola per il pubblico che ha l’opportunità di conoscere la danza tramite tanti linguaggi diversi. È un luogo di incontro tra artisti, e tra artisti e pubblico.

Infine lavorare all’imbrunire, con la luce che cambia, in mezzo alla natura, con la giornata che scorre davanti a chi guarda ha un fascino tutto suo, non replicabile in un teatro al chiuso”.

IL PROGRAMMA

Serata d’autore il 28 giugno al Pomario dell’Acciaiolo con Pablo Girolami, talento in evidenza tra i giovani coreografi, che debutta in prima assoluta con LPPMDVDM (Le plus petit musée de vie du monde), una coproduzione NBDT / IVONA / Stazione Utopia – NUTIDA in cui danzano Matteo Capetola, Matilde Di Ciolo, Veronica Galdo, Aldo Nolli e Niccolò Poggini del NBDT. Questa nuova creazione è una prosecuzione dell’indagine che Girolami porta avanti sulla natura e sull’evoluzione. I performer rappresentano una sorta di universo parallelo, elementi osservati al microscopio, con misure e particelle in movimento le cui grandezze risultano alterate.

Segue la prima regionale di Rer, coreografata da Girolami per la sua compagnia IVONA e reduce dal recente successo della prima assoluta ad Hannover. Guilherme Leal, Fabio Cavallo, Shani Hadashi, Yasmin Griv, Sara Ariotti, Katarzyna Zakrzewska in scena per un intenso lavoro. Non spera nella via più breve, si espande a conoscere ogni angolo dello spazio e soloquando tutto è stato compreso, assimilato, sceglie una via. Devi starci nel labirinto, nonsempre è uscire il suo senso. Non farmi scegliere tra la strada ripida ed impervia e quella larga e soleggiata, lasciami brancolare tra scale infinite sapendo che se fossi nata physarum polycephalumnon avrei dovuto scavare tombe. (Karen Stenico, dramaturg di IVONA).

Proseguendo nell’impegno di presentare le tendenze emergenti della coreografia contemporanea, il 29 giugno alle ore 19 Nutida ospita Come sopravvivere in caso di danni permanenti, primo studio, di Francesca Santamaria. L’autrice e interprete definisce il lavoro una radiografia coreografica, nata da esperienze personali e si rapporta con documentazioni mediche e con un archivio gestuale e sonoro. Una danza che esplora i modi in cui il corpo si organizza e reagisce quando lui stesso è l’ostacolo. A seguire la III replica dello spettacolo Assai. Chiude la tripletta della serata Looking for something in prima assoluta (produzione Stazione Utopia/Nutida) a firma di Paolo Rizzo. È un dittico danzato da Francesca Chiesa e lo stesso Rizzo e si fonda su due soli alla ricerca di un movimento estetico, narrando due realtà distinte, due distinte ricerche: di una verità perduta e di un accompagnatore mancante.

Il 30 giugno 2 gli spettacoli in programma. Alle ore 19 Caterina Cescotti della Compagnia Codeduomo porta all’attenzione del pubblico un primo studio di Orizzonti verticali. La coreografa, interprete insieme a Francesca Santamaria, indaga il rapporto tra due entità, servendosi di alcuni principi cardine della fisica. La forza di gravità, la spinta e le leve sono il motore che dà il via alla costruzione di un mondo. A seguire in replica La dodicesima notte coreografata da Beatrice Ciattini e Niccolò Poggini, i quali ispirandosi alla commedia shakespeariana, danno vita a una creazione dall’omonimo titolo.Il tema al centro del lavoroè l’universalità dell’amore come sentimento puro, svincolato da identità di genere, sesso o forma. Con la drammaturgia di Luca Orsini e l’interpretazione di 6 danzatrici: Sofia Bonetti, Rita Carrara, Francesca Chiesa, Enrica Cornacchia, Rebecca Intermite, Beatrice Ranieri, Marta Terranova. Lo spettacolo è una coproduzione di NBDT/Stazione Utupia – Nutida.

Il 3 luglio alle ore 19 va in scena la seconda replica di Animanimale con Chiara Casiraghi e Aldo Nolli. Segue la compagnia parmense Artemis Danza con Alfa 2.0, in prima regionale, un solo coreografato e interpretato da Jessica D’Angelo. Le musiche originali di Stolfo Fent accompagnano il viaggio introspettivo. Alfa è un lavoro dove l’espressione della volontà dell’Essere nella sua molteplicità, vede il suo fulcro nell’elaborazione corporea. Gli oggetti abitano lo spazio offrendo un flusso d’ispirazione per lo spettatore.

Il 4 luglio alle ore 19 in prima assoluta Giovanni Insaudo coreografa il lavoro MM (produzione Stazione Utopia/Nutida) un solo con Veronica Galdo, ispirato alla vita, al mito e alla storia della celebre Marilyn Monroe. Partecipa per la prima volta al festival Nutida Gea Collective, composto da IsabelRodriguezRamos, visual artist e performer italo cubana, e RossanaDePace, cantautrice e sound artist. Per Nutida Gea Collective ha ideato una performance inedita dal titolo Terra Mater, declinata in 3 sere (4, 5 e 6 luglio) e con 3 allestimenti diversi. Una creazione dedicata all’elemento terra, grembo di vita e letto di morte, una sinfonia tra corpo, suono e arti visive per riflettere sulla condizione di filialità che connette l’umanità intera e sul concetto di identità e appartenenza. I paesaggi sonori unici si avvalgono del supporto di Plantsplay, un convertitore del bioritmo che trasforma la fisiologica attività dei vegetali in musica. La De Pace così intesse un dialogo tra voce dell’anima, voce del luogo e voci degli esseri che lo abitano. Grazie ai sensori applicati sulle piante è possibile ascoltare, registrare e amplificare i suoni scaturiti dalla loro attività elettrica in tempo reale e trasformare le loro vibrazioni interne in musica.

Il 5 luglio la Compagnia Simona Bucci/Compagnia degli Istanti, presenta Koi No Yokan, un duetto dal nuovo lavoro da …Nel volgersi infinito delle sue onde, danzato da Luca Campanella e Françoise Parlanti. Fonte di ispirazione per i coreografi Simona Bucci e Roberto Lori è l’espressione di lingua giapponese Koi No Yokan che rappresenta la sensazione di aver incontrato la persona per cui si è destinati. Un presentimento di un legame profondo, che troverà conferma soltanto col tempo. A seguire il secondo allestimento di Terra Mater di Gea collective.

La serata del 6 luglio si compone di 2 appuntamenti. Alle ore 19 va in replica LPPMDVDM (Le plus petit musée de vie du monde) di Pablo Girolami e a seguire la terza tappa di Terra Mater.

Il 7 luglio è in calendario alle ore 19 la prima assoluta di (In)10sione, produzione Stazione Utopia/Nutida, con le coreografie di Isabella Giustina e l’interpretazione di Beatrice Ciattini, un’esplorazione sulla forza e sulla fragilità. Segue la prima regionale di Open Drift, uno straordinario lavoro firmato da un artista amico del festival, il pluripremiato coreografo tedesco Philippe Kratz. Ispirato all’iconico assolo di Anna Pavlova ne La morte del cigno coreografato nel 1905 da Michel Fokine, Kratz reinterpreta il tema dell’incontro, dell’eccitazione e della magia trasmessa da ogni nuovo inizio. Due esseri, Veronica Galdo e Nagga Baldina, galleggiano in mare aperto, avvicinandosi l’uno all’altro, lasciandosi trasportare dalle correnti. Sono consapevoli del loro destino ma decisi e risoluti nei loro comportamenti. Sembrano determinati a trarre il massimo dal loro incontro. Sono lì per caso ma sanno che per questo breve lasso di tempo saranno l’uno testimone dell’esistenza dell’altro, prima di allontanarsi e trasformarsi in meglio. Transizione, trasmissione e spazio condiviso assumono un ruolo centrale in Open Drift. Lo spettacolo è una produzione Stazione Utopia/Nutida.

L’8 luglio alle 19 va in scena la replica di La dodicesima notte.

È Joy Alpuerto Ritter, nome di spicco della danza internazionale, a chiudere il 9 luglio il festival con Vier, in prima italiana. La danza dei quattro cigni nel balletto classico Il lago dei cigni è stata l’ispirazione originale per questa coreografia creata per uno spazio all’aperto. Joy Alpuerto Ritter analizza la rigorosa sincronicità e la disciplina essenziali nella danza classica con quattro ballerini urbani, Rocio Becerra Parraga, Tomy-Lee Kneringer, Nam Tran Xuan, Elias Choi-Buttinger. Come possono quattro individualità navigare all’interno di un gruppo con determinate regole – si interroga l’artista – quali sono le loro dipendenze, i desideri, le aspirazioni di appartenenza e di libertà? Come si può rimanere fedeli a sé stessi, realizzarsi, quando si deve convivere all’interno di un quadro rigoroso?

Il programma di Nutida si arricchisce quest’anno di nuovi appuntamenti raccolti sotto il titolo di Nutida Extra.

Danza di comunità è l’attività proposta al festival da The Gate Florence Dance Urban School.

Il calendario prevede performance e laboratori domenicali e gratuiti. Le performance sono: 18 giugno Get The Show Eco, 25 giugno Get The Project, 2 luglio The Gate Urban Show (performance di street dance), 9 luglio Get The Show Senderos, inizio ore 19. I laboratori hanno luogo nelle stesse date dalle 9.30 alle 11.30.

Altro elemento di novità è la sezione dedicata a danzatori under 20 ed intitolata Nutida Off, a cura di Lucia Geppi, codirettrice dell’Accademia Bozzolini Danza. 5 giovanissimi autori/danzatori aprono alle 18.50 le serate con brevi performance: il 26 giugno Diego Minopoli con I was there, il 28 giugno Ferdinardo Flagiello con Illness, il 29 giugno Lorenzo Buffo Blin con Yugen, il 5 luglio Rebecca Intermite e Ferdinando Flagiello con How does it feel? E il 7 luglio Beatrice Ranieri con My picture of reality.

Sabato 8 luglio alle ore 10 Simone Faraci di Tempo Reale conduce Suono Giardino #1 Scandicci, un soundwalk che parte all’incrocio tra via Pantin e via dell’Acciaiolo, della durata di 1 ora. La passeggiata sonora è una pratica che ha lo scopo di sensibilizzare i partecipanti a temi quali il paesaggio sonoro, l’ecologia acustica, la sostenibilità e la qualità della vita, in un processo aperto a tutti.

Due giovani interpreti con l’ORT nelle ville: Luca Ballabio sul podio e il talento alla tromba Filippo Lombardi, vincitore del Premio Crescendo 2019

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Da mercoledì 28 a venerdì 30 giugno, ore 21:30 concerti con l’Orchestra della Toscana nelle ville medicee La Petraia, La Ferdinanda di Artimino e Poggio a Caiano.

Solista il giovanissimo Filippo Lombardi, “enfant prodige” alla tromba.

Ultima produzione con tutta l’Orchestra schierata nel calendario della rassegna estiva Ville e Giardini incantati. E anche a questo giro ospiti due giovani protagonisti.

Sul podio troviamo Luca Ballabio, brianzolo, classe 1988, nuovo talento della direzione, formatosi con i grandi come Riccardo Muti, anche se prima di approdare alla direzione d’orchestra ha iniziato gli studi come trombonista a Lipsia sotto la guida di Thomas Leyendecker, trombone basso dei Berliner Philharmoniker. Oggi è direttore musicale della Filarmonica Ettore Pozzoli (FEP), realtà con cui collabora regolarmente dal 2016 e in cui dallo scorso settembre è co-fondatore e direttore artistico del corso di perfezionamento lirico.

L’altro giovane, anzi giovanissimo, è Filippo Lombardi, prossimo ai 18 anni, un vero talento alla tromba, tanto che la Yamaha Music Foundation of Europe lo ha premiato con una borsa di studio nel 2019. Finalmente lo troviamo solista insieme all’ORT, dopo la vittoria, sempre nel 2019, al Concorso Crescendo di Firenze che lo ha visto aggiudicarsi anche il Premio “Crescendo al fORTissimo”, il riconoscimento che grazie alla collaborazione con la Fondazione ORT permette ogni anno ad uno dei vincitori di tenere alcuni concerti da solista con l’orchestra, secondo la missione dell’ORT di sostenere i nuovi talenti. Ma è solo uno dei numerosi premi vinti finora: l’ultimo arrivato è stato il rinomato Concertino Praga lo scorso settembre.

Appuntamento da non perdere nelle Ville medicee della Petraia (posti in esaurimento), di Poggio a Caiano e di Artimino (unica data in calendario). In programma la Prima Sinfonia di Sergej Prokof’ev, la Classica – opera ormai entrata tra i classici del sinfonismo del Novecento – la Sinfonia K.543 di Mozart e il Concerto per tromba di Haydn, uno dei più noti concerti del compositore austriaco, che pose delle significative basi per creare standard nuovi nella storia della tromba.

Biglietti da 10,00 euro in vendita online su Ticketone, nei punti vendita del Circuito Ticketone e alla Biglietteria del Teatro Verdi, oltre che sul posto la sera del concerto se non esauriti in prevendita.

Link per scaricare le foto: bit.ly/Ballabio-Lombardi-Ville

VILLE E GIARDINI INCANTATI
settima edizione / 2023

mercoledì 28 giugno 2023 ore 21:30 Firenze, Villa medicea La Petraia

giovedì 29 giugno 2023 ore 21:30 Carmignano, Villa medicea “La Ferdinanda” di Artimino

venerdì 30 giugno 2023 ore 21:30 Poggio a Caiano, Villa medicea

LUCA BALLABIO direttore

FILIPPO LOMBARDI tromba

Orchestra della Toscana

PROKOF’EV Sinfonia n.1 op.25 ‘Classica’

HAYDN Concerto per tromba e orchestra

MOZART Sinfonia n.39 K.543

Durata 70 minuti circa / non è previsto intervallo


Biglietto posto unico €12,00 (per i soci Unicoop Firenze €10,00) in vendita presso i punti vendita del Circuito Box Office – Ticketone (+ €2,50); online sul sito www.ticketone.it (+ €1,50); sul luogo prima del concerto se non esauriti in prevendita. Per info tel. 055 0681726 – teatro@orchestradellatoscana.it


Villa La Petraia / VISITA GUIDATA GRATUITA di a cura del Personale della Direzione regionale musei della Toscana del Mic. Le visite hanno luogo dalle ore 19:30 alle ore 21:00, e avverranno per singoli gruppi con partenze scaglionate ogni 30 minuti. RISTORO: BUFFET a pagamento €15,00 allestito dalle ore 19:30 – Prenotazioni ai numeri cell. 3299238056 – 3494747509
Cerreto Guidi: Prenotazioni al numero cell. 3280091341 attivo da lunedì a venerdì ore 9:00-11:00

Villa “La Ferdinanda” di Artimino / RISTORO: è attivo uno SCONTO del 10% presso il Ristorante “Biagio Pignatta” e la “Cantina del Redi” per chi cenerà presso le due strutture prima del concerto. Sarà necessario presentare all’ingresso al Ristorante il biglietto del concerto (cartaceo oppure online su dispositivo mobile).
È consigliata la prenotazione al numero tel. 055 8751406.

L’iniziativa in collaborazione con Direzione regionale musei della Toscana del Mic, Città Metropolitana di Firenze, Tenuta di Artimino, Palazzo Mediceo Seravezza, Comune di Quarrata. L’iniziativa è sponsorizzata da Unicoop Firenze e sostenuta da Fondazione CR Firenze

PRATO. Musei in scena, il fascino del parco di Vainella

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cornice di un pomeriggio all’insegna di Tintori

La voce di Giulia Aiazzi e il sassofono di Giada Moretti conquistano

 il pubblico. Commemorazione per l’anniversario dell’artista

Prato, 26 giugno 2023 – Un pomeriggio assolato, di un giugno finalmente esploso nei colori dell’estate, un palco verde, in mezzo a statue e piante di ogni genere, la voce di Giulia Aiazzi e il sassofono di Giada Moretti. Sono gli elementi che domenica 25 giugno hanno creato, come per magia, l’incanto di Musei in Scena alla Casa-Museo di Leonetto Tintori, di fronte a un pubblico numeroso e attento, accolto da Sergio La Porta, responsabile del museo.

Un appuntamento annullato in maggio per il maltempo e ripreso dalla rete Musei di Prato insieme al Teatro Metropopolare proprio nei giorni che precedono l’anniversario della morte di Leonetto Tintori, avvenuta il 2 luglio 2000. E prima dello spettacolo, con il pubblico riunito attorno all’Arca che conserva le ceneri dell’artista e della moglie, Giampiero Nigro, presidente del Laboratorio per affresco “Leonetto ed Elena Tintori”, ha voluto commemorare l’artista e l’uomo. “Leonetto è un uomo che ha dato una forte testimonianza di sé, come pittore e come restauratore, un’impronta che è rimasta impressa in chi l’ha conosciuto”, ha detto Nigro.

Le parole di Giulia, dolcemente sottolineate dalla musica, hanno ripercorso l’incontro con la casa che è stata per decenni la dimora di Leonetto e della moglie, e che oggi è appunto la Casa-Museo Tintori e la sede del laboratorio di affresco. “Una piccola e modesta casa con la facciata ancora da intonacare, che se ne stava accovacciata in attesa della notte, con attorno la severa cornice dei cipressi. Non volevo credere che i cipressi fossero inclusi nell’acquisto, tanto erano belli”, raccontava Tintori. E poi i tanti restauri, a Prato, in Toscana e in giro per il mondo. L’alluvione di Firenze e i giorni disperati della lotta contro l’acqua e il fango e prima, durante la guerra, il Tabernacolo del Canto di Mercatale, dipinto da Filippino Lippi nel 1498 e distrutto da un bombardamento, ma restaurato da Tintori dopo averlo tenacemente raccolto e rimesso insieme, pezzo dopo pezzo, frammento dopo frammento.

Le domeniche “dal vivo” della Rete Musei di Prato, finanziate dalla Regione Toscana con il bando per i sistemi museali 2022 e realizzate con Teatro Metropopolare, proseguono con un altro recupero, quello dello spettacolo al Centro di Scienze Naturali, programmato per il prossimo settembre.

Moira Pierozzi | Giornalista | mob 3295833769 | moira.pierozzi@gmail.com

La voce di Giulia Aiazzi e il sassofono di Giada Moretti conquistano

 il pubblico. Commemorazione per l’anniversario dell’artista

Prato, 26 giugno 2023 – Un pomeriggio assolato, di un giugno finalmente esploso nei colori dell’estate, un palco verde, in mezzo a statue e piante di ogni genere, la voce di Giulia Aiazzi e il sassofono di Giada Moretti. Sono gli elementi che domenica 25 giugno hanno creato, come per magia, l’incanto di Musei in Scena alla Casa-Museo di Leonetto Tintori, di fronte a un pubblico numeroso e attento, accolto da Sergio La Porta, responsabile del museo.

Un appuntamento annullato in maggio per il maltempo e ripreso dalla rete Musei di Prato insieme al Teatro Metropopolare proprio nei giorni che precedono l’anniversario della morte di Leonetto Tintori, avvenuta il 2 luglio 2000. E prima dello spettacolo, con il pubblico riunito attorno all’Arca che conserva le ceneri dell’artista e della moglie, Giampiero Nigro, presidente del Laboratorio per affresco “Leonetto ed Elena Tintori”, ha voluto commemorare l’artista e l’uomo. “Leonetto è un uomo che ha dato una forte testimonianza di sé, come pittore e come restauratore, un’impronta che è rimasta impressa in chi l’ha conosciuto”, ha detto Nigro.

Le parole di Giulia, dolcemente sottolineate dalla musica, hanno ripercorso l’incontro con la casa che è stata per decenni la dimora di Leonetto e della moglie, e che oggi è appunto la Casa-Museo Tintori e la sede del laboratorio di affresco. “Una piccola e modesta casa con la facciata ancora da intonacare, che se ne stava accovacciata in attesa della notte, con attorno la severa cornice dei cipressi. Non volevo credere che i cipressi fossero inclusi nell’acquisto, tanto erano belli”, raccontava Tintori. E poi i tanti restauri, a Prato, in Toscana e in giro per il mondo. L’alluvione di Firenze e i giorni disperati della lotta contro l’acqua e il fango e prima, durante la guerra, il Tabernacolo del Canto di Mercatale, dipinto da Filippino Lippi nel 1498 e distrutto da un bombardamento, ma restaurato da Tintori dopo averlo tenacemente raccolto e rimesso insieme, pezzo dopo pezzo, frammento dopo frammento.

Le domeniche “dal vivo” della Rete Musei di Prato, finanziate dalla Regione Toscana con il bando per i sistemi museali 2022 e realizzate con Teatro Metropopolare, proseguono con un altro recupero, quello dello spettacolo al Centro di Scienze Naturali, programmato per il prossimo settembre.

Moira Pierozzi | Giornalista 

 Concorso letterario Misteri d’Italia – quinta edizione

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concorso misteri ditalia 5 3

Viareggio, 20 giugno 2023 – L’associazione “Nati per scrivere”, da anni attiva in Toscana per promuovere cultura e valorizzare gli scrittori di qualità, lancia la quinta edizione del Concorso letterario nazionale “Misteri d’Italia”, per romanzi e antologie di racconti inediti a tema. Il concorso è aperto a tutti i cittadini italiani maggiorenni che hanno un manoscritto nel cassetto, da inviare entro il 20 dicembre 2023.

Il concorso “Misteri d’Italia” cerca storie che affondino nella Storia e nelle storie del Belpaese, nelle leggende di cui le regioni italiane sono ricche, nei segreti e nei misteri che si portano dietro, come da linea editoriale di NPS Edizioni, il marchio dell’associazione “Nati per scrivere”.

«Il nostro territorio è ricco di storia, arte, cultura, leggende e folclore, tradizioni che devono essere recuperate e valorizzate» dichiara Alessio Del Debbio, presidente dell’associazione “Nati per scrivere”. «Cosa si nasconde all’ombra delle città medievali o degli antichi borghi italiani? Quali segreti la Storia non ha ancora svelato? Siamo pronti per scoprirli con i romanzi che riceveremo».

Il tema potrà essere declinato in chiave investigativa, realistica o fantastica, purché non venga meno l’ambientazione italiana e l’attenzione al territorio e ai suoi misteri. Tra i vincitori, negli scorsi anni, NPS Edizioni ha scelto i romanzi “Il vortice dei dannati” di Franco Giacoia e “La masca” di Laura Rizzoglio nel 2020, il thriller “Gli impiccati non muoiono subito” di Maena Delrio (2021), “Il ponte del diavolo” di Stefania Nicolai e “I doni dell’abisso”, di Giuseppe Gallato (2023).

La cerimonia di premiazione si terrà a primavera 2024 durante il festival letterario “Lucca Città di Carta”, organizzato dall’associazione “Nati per scrivere”.

Tra tutti i manoscritti pervenuti, l’associazione sceglierà una rosa di finalisti. In palio per il vincitore unico la pubblicazione del romanzo con NPS Edizionie un soggiorno di un fine settimana per due persone presso “Il casolare bioenergetico”, deliziosa struttura ricettiva sita in Albareto (PR), sull’Appennino Emiliano. Altri premi, come borse di libri, saranno offerti dall’associazione “Nati per scrivere” e dai suoi partner. L’associazione si riserva il diritto di selezionare più di un vincitore, nel caso di testi meritevoli, o di non assegnare il premio, in caso di scarsa qualità degli elaborati presentati.

Per rimanere aggiornati sul concorso, è in rete la pagina evento su Facebook: https://www.facebook.com/events/208847378777789

Il regolamento completo è disponibile sul sito NPS Edizioni, sulla pagina evento Facebook o può essere richiesto all’associazione via mail.

Per informazioni:

L’associazione culturale Nati per scrivere nasce nel 2016 a Viareggio, da un gruppo di appassionati lettori, decisi a promuovere la cultura del libro e a valorizzare gli scrittori emergenti, soprattutto locali. Organizza eventi e incontri letterari, reading e laboratori di scrittura.

Nel 2018 ha lanciato il marchio editoriale NPS Edizioni, specializzato in storie fantasy, horror e mistery per tutte le età. Nel 2020 e nel 2022 ha organizzato il festival letterario “Lucca Città di Carta”.

Associazione culturale Nati per scrivere:

Sede legale: Piazza Diaz 10, 55041, Camaiore (LU)

Riceviamo solo su appuntamento.

Arena Cinevillage Monteverde: si parte!

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Dal 28 giugno al 10 settembreRoma Per il secondo anno il parco di Largo Ravizza si animerà ogni sera con le proiezioni cinematografiche degli ultimi film della stagione, incontri con i protagonisti e una serie di eventi culturali aperti a giovani, famiglie e amanti dei libri
Ingresso proiezioni cinematografiche:(promozione MIC “Cinema revolution 2023 che spettacolo l’estate”) Film italiani, inglesi ed europei: € 3,50Film extra UE € 5,00 (intero) – € 4,00 ridotto Eventi culturali: ingresso liberoBiglietti a breve online su www.cinevillageroma.it Ingresso eventi culturali:accesso libero
Per   il   secondo   anno   consecutivo,   a   Roma,   torna   l’ARENA   CINEVILLAGE MONTEVERDE, organizzata dall’Agis Lazio Srl. Il piccolo parco di quartiere di Largo Ravizza, dal 28 giugno al 10 settembre, si animerà quotidianamente di molteplici iniziative con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nei pomeriggi e serate estive anche per un territorio più vasto di cittadini, con un occhio puntato alle famiglie e alle nuove generazioni. All’interno di un perimetro recintato con un’arena cinematografica di quasi 400 posti a sedere si proietteranno, in inizio alle ore 21:00, alcuni dei film di maggior successo della stagione.Novità dell’estate, grazie all’iniziativa “Cinema revolution 2023 che spettacolo l’estate” promossa dal Ministero della Cultura, la possibilità di rivivere le emozioni del grande schermo con un biglietto a prezzo popolare: € 3,50 per tutti i film italiani ed europei, con un tetto massimo di € 5,00 per quelli non europei. Il ciclo di proiezioni, curato dal critico cinematografico Franco Montini, ospiterà alcuni dialoghi con attori e registi del film prescelto per approfondirne i contenuti, la storia, gli argomenti e i retroscena della lavorazione. Tra gli artisti in arrivo nel primo mese si segnalano Pupi Avati, Marco Bellocchio, Marco Bocci Ivano Di Matteo. L’area di ristoro sarà servita dal Totem Bar che anche quest’anno incontrerà giovani talenti e darà spazio ad attività ricreative, in sinergia con il cinema in piazza: incontri, rassegne musicali, intrattenimento con musica, danza, spettacoli di stand up comedy e attività per i più piccoli. L’aperitivo culturale di tardo pomeriggio sarà con ‘’Libri e Spritz’’, concernente presentazioni di libri e incontri con autori e artisti del mondo dello spettacolo tutti i martedi e giovedi dalle 18:30 (si parte il 4 luglio con Simon and the Stars), mentre il format ‘’Per fare un gioco’’, in programma tutte le domeniche dalle ore 17:00, stimolerà l’attività di pittura all’aria aperta, insieme a concerti musicali in acustico, dj set al tramonto, tango, spettacoli comici e tante altre attività, in fascia preserale, che renderanno ricca l’estate del Municipio XII. Si informa che le attività di musica dal vivo si prorogheranno non oltre le ore 23:00. “Il nostro obiettivo da sempre – dichiara Leandro Pesci, presidente di ANEC Lazio – persegue l’idea di far vivere al pubblico l’esperienza immersiva della sala cinematografica e, in particolare negli ultimi anni, dominati dall’era delle piattaforme tecnologiche, farlo riaffezionare all’emozione del maxi-schermo. Ci auguriamo che questa arena, che ci farà compagnia lungo tutta l’estate romana, possa riportare tale interesse anche grazie ad un’accurata programmazione, confermando la più che buona affluenza della scorsa edizione.” Secondo l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor “l’iniziativa è un pezzo importante della nostra Estate Romana che, grazie anche al nostro sostegno, punteggerà in questa estate la nostra città. La Settima Arte è infatti l’elemento caratterizzante dell’edizione 2023, una scelta che, come Roma Capitale, abbiamo fatto per sostenere un settore, quello delle sale cinematografiche, che ha molto sofferto per la pandemia da Covid-19 e che vogliamo aiutare stimolando le persone a ritornare a una rinnovata fruizione collettiva del prodotto cinematografico, che possa riportare in autunno ancora più persone nei nostri cinema”. “La cultura oltre ad avere una funzione sociale fondamentale – afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – rappresenta un potente volano di sviluppo economico, un elemento essenziale di marketing territoriale e un fattore attrattivo cruciale nei confronti di un turismo di qualità. Sosteniamo con convinzione questa iniziativa perché i cinema in generale e, in questo caso, le arene estive costituiscono una parte fondamentale del settore culturale che crea benessere, ricchezza e posti di lavoro. Incentivare i cittadini a tornare a godersi un film all’aperto è quantomai importante dopo tutte le difficoltà e gli impedimenti che ha portato la pandemia. I cinema – conclude Tagliavanti – sono parte essenziale dell’anima di Roma ed è impensabile immaginare la nostra città senza una loro attività a pieno regime”. La manifestazione si svolge anche grazie al sostegno del Gruppo Acea che, con il supporto a questa rassegna cinematografica, rinnova il suo impegno a favore di tutte quelle iniziative che valorizzano la città di Roma, attraverso l’arte e la cultura.Il programma in dettaglio, in continuo aggiornamento, è consultabile al sito ufficiale https://www.cinevillageroma.it/ NB Le attività di musica dal vivo nell’arena si svolgeranno non oltre le ore 23:30 Il  progetto  ARENA  CINEVILLAGE  MONTEVERDE,  promosso  da  Roma  Capitale  – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.Un evento realizzato con gli auspici della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati.Con il sostegno di Camera di Commercio di Roma e Acea Organizzazione: Agis Lazio SrlIn collaborazione con: Associazione Nazionale Esercenti Cinema Sezione Regionale del LazioIn collaborazione con: CNB Comunicazione, Interclub Welfare CarMedia partner: Metro, Mymovies.it
AGIS LAZIO srlNasce nel 1960 organizza attività, iniziative e progetti volti a valorizzare e favorire nel Lazio la diffusione della cultura cinematografica e lo spettacolo in generale. Nello specifico si occupa di fornire fornitura di servizi di consulenza relativi alla sfera gestionale delle imprese culturali e cinematografiche.

Presentazione pubblica del Social Forum di Prato GIOVEDì 29 giugno ore 21.00

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 Casa del Popolo di Cafaggio, via del Ferro 26 (PRATO sud)

con 🎤TOMMASO FATTORI – promotore del Social Forum di Firenze e del Movimento referendario per l’Acqua Pubblica, già consigliere regionale di Sì-Toscana a Sinistra;

FEDERICA PETTI – Vicesindaca del Comune di Campi Bisenzio eletta con Si Campi a Sinistra, insegnante ed attivista per i diritti allo studio e delle donne.

Negli ultimi mesi ci siamo  incontrate con diverse persone per rilanciare l’attivismo sul territorio e aprire una riflessione sulle principali criticità e prospettive, elaborando un’alternativa politica radicale ed unitaria, in una sorta di Social Forum di Prato, anche in vista delle prossime amministrative.

Siamo donne e uomini di questa città impegnati sul fronte dell’attivismo civico, associativo, dentro movimenti ambientali, comitati di quartiere, associazioni antifasciste e solidali, collettivi studenteschi e per la tutela della sanità pubblica e dei beni comuni;  consapevoli ormai che certe rivendicazioni debbano diventare politiche e più generali, nel senso che ogni istanza e denuncia vada unita, per incidere realmente sui processi distruttivi in atto, che vanno oltre il problema contingente per cui ognuno di noi si batte.

Si sente l’esigenza di condividere una discussione sulla città e la cittadinanza, sulle criticità e le prospettive del territorio, confidando nel crescente impegno di mettere in rete persone e realtà spesso senza più riferimenti politici, nell’ambito di un’assemblea aperta e plurale come appunto un ‘forum’, con l’intento di anteporre i bisogni collettivi e le aspirazioni comuni.

Da troppo tempo, una politica che non rappresenta molto, detiene poteri che decidono anche di quello di cui dobbiamo dibattere insieme. Il nostro Manifesto vuole essere un esempio di partecipazione sulle contraddizioni esistenti, ma potremmo dire sulla politica delle contraddizioni. Solo la cittadinanza può opporsi, superando diffidenza e rassegnazione; solo coloro che da troppo tempo non vanno alle urne potranno fare la differenza rispetto a un sistema che tende ad emarginare chi non la pensa in una certa maniera, ribadendo che “non c’è alternativa” a questa deriva.

Perciò si fa appello alla partecipazione e alla cittadinanza attiva, a popolare di istanze un contesto assembleare ed auto-organizzato, come appunto vuol essere questo Social Forum di Prato.
Giovedì 29 giugno alle ore 21.00 si terrà la presentazione pubblica del percorso e del Manifesto, una sorta di cornice politica per un’alternativa radicale di tutela dei beni comuni e per la rigenerazione solidale ed eco-compatibile,

 di cui si apre la campagna di sottoscrizioni fino a settembre, in opposizione al partito trasversale degli affari, composto da liberal-democratici e nazionalisti reazionari.A riprova di queste stravaganti ‘larghe intese’ di recente anche la spartizione delle nomine sui vertici di Estra, fra Ciolini in quota PD e Macrì in quota FdI, per rilanciare l’operazione speculativa finanziaria della Multiutility Toscana, a danno del servizio pubblico e con rincaro delle tariffe per l’utenza.
Giovedì grazie alla partecipazione di Tommaso Fattori – promotore del Social Forum di Firenze e del Movimento referendario per l’Acqua Pubblica – e di Federica Petti – vicesindaca del Comune di Campi Bisenzio eletta con Si Campi a Sinistra, insegnante ed attivista per il diritto allo studio e delle donne; durante l’iniziativa ci sar

à occasione di discutere proprio su simili questioni, partendo dall’esperienza del movimento altermondista, sulla valenza e sulle eredità politiche di quella mobilitazione, tanto più in un contesto dove “un altro mondo è… necessario!” ormai, per poi arrivare a parlare di tutela dei beni comuni, rispetto ad un sistema fondato su speculazione e sfruttamento, anche di servizi essenziali come quello idrico, di tagli alla sanità e compressione dei diritti, confrontandoci in un’ottica di pensiero globale ed azione locale.

Equorea

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(di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora)
a cura di Giulia Bortoluzzi  Dal 7 gennaio 2023 al 9 gennaio 2024, 12 artisti in 12 mesi indagano il tema dell’acquacon installazioni site-specific scandite secondo il calendario lunare. Prossimi appuntamenti Gaspare | 3 giugno – 3 luglioVirginia Zanetti | 4 luglio – 28 luglio Michele Spanghero | 29 luglio – 4 settembreFabio Roncato | 5 settembre – 28 settembre  BUILDINGBOX via Monte di Pietà 23, 20121 Milano Visibile 24/7
BUILDINGBOX presenta Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora), un progetto espositivo a cura di Giulia Bortoluzzi, che coinvolge dodici artisti contemporanei italiani invitati a riflettere sul tema dell’acqua in dodici appuntamenti individuali a cadenza mensile, che si alterneranno nel corso dell’anno 2023, scanditi dal calendario lunare. Il titolo rimanda alla poesia Falsetto (1923) di Eugenio Montale, raccolta in Ossi di Seppia (1925), dove l’autore, presentando il personaggio di Esterina come una “equorea creatura”, parla del mare come della vita e della meraviglia di vivere senza preoccupazioni per il futuro: “L’acqua è la forza che ti tempra, nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi”. L’immagine di Montale è rappresentativa della consuetudine umana di associare l’acqua all’esistenza. Mircea Eliade nel suo Trattato di Storia delle Religioni (1949) la descrive come la totalità delle “virtualità”, la matrice di tutte le possibilità di vita, fondamento del mondo intero. L’acqua è all’origine di ogni manifestazione cosmica, simboleggia la sostanza primordiale dalla quale nascono tutte le forme, e alla quale tornano, per regressione o cataclisma. L’acqua fu al principio e torna alla fine di ogni ciclo storico o cosmico. Esisterà sempre, mai sola perché germinativa, racchiudendo nella propria unità indivisa le virtualità di tutte le forme. Nella cosmogonia, nel mito, nel rituale, nell’iconografia, l’acqua svolge la stessa funzione: precede ogni forma e sostiene ogni creazione. Simbolo di vita, dà al divenire universale una struttura ciclica. Seguendo idealmente l’andamento ciclico delle maree vive (che si verificano mensilmente quando Luna, Terra e Sole sono astronomicamente allineati fra loro), ad ogni luna piena dell’anno 2023, BUILDINGBOX accoglie i progetti di dodici artisti contemporanei italiani chiamati a dialogare sul tema dell’acqua: Ludovico Bomben (Pordenone, 1982), Jaya Cozzani (Mumbai/Kanchipuram, 1982),  Barbara De Ponti (Milano, 1975), Gaspare (Terlizzi, 1983), Michele Guido (Aradeo, 1976), Silvia Mariotti (Fano, 1980), Fabio Marullo (Catania, 1973), Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984), Ignazio Mortellaro (Palermo, 1978), Fabio Roncato (Rimini, 1982), Michele Spanghero (Gorizia, 1979), Virginia Zanetti (Fiesole, 1981). Gli interventi presentati in Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) sono concepiti come site-specific (in alcuni casi inediti e in altri rielaborazioni di ricerche formalizzate in precedenza) e assumono l’acqua a emblema di ogni elemento naturale e più in generale come forma di vita e di possibilità di creazione. Tematica che non è solo fonte di fascinazione e ispirazione, ma che genera anche una particolare riflessione verso scenari futuri. La vita di tutti gli organismi sulla Terra dipende, infatti, dalla presenza di acqua e si trasforma secondo le sue mutazioni esaurendosi al suo deperimento. L’origine dell’acqua sul nostro Pianeta non ha ancora trovato una spiegazione scientifica certa; generata dalla frantumazione di comete o meteoriti precipitate dallo spazio o da esplosioni vulcaniche in tempi antichissimi, la sua presenza risale nell’immaginario collettivo al momento mitologico della creazione che racchiude idealmente l’esistenza possibile di ogni cosa. Il suo è un tempo lunghissimo, la cui comprensione ci sfugge e che possiamo solo provare a immaginare, ad esempio osservando le immagini che la natura ha conservato attraverso milioni di anni, come nel caso dei fossili all’interno delle Argille azzurre, oggetto d’indagine nell’intervento di Barbara De Ponti (Milano, 1975) che apre il ciclo espositivo nel mese di gennaio con Clay Time Code. Per aiutarci a immaginare questo tempo antico della Terra e l’origine dei composti nei loro processi di formazione e mutamento, possiamo scavare nei luoghi della biologia, della micologia e dell’entomologia osservando i fenomeni della vita che governano gli esseri viventi. Lo studio degli organismi e il tentativo di coglierne le forme nei processi di trasformazione è al centro della pratica di Fabio Marullo (Catania, 1973) che presenta Nebula e Ciò che di misterioso è palpabile nel mese di febbraio. La natura delle specie sulla Terra non è però da darsi per scontata, come nel caso di piccoli animali a forma di sacca che vivono in colonie molto grandi e che, fissando il calcare dell’acqua, costruiscono uno scheletro minerale collettivo che si ramifica: i coralli, rosso vivo. Con living coral garden projectMichele Guido (Lecce, 1976) nel mese di marzo si concentra sul fenomeno di sbiancamento globale di questi organismi che rischiano di scomparire a causa delle emissioni di CO2 che dall’aria si riversano negli oceani alterandone il ph. L’attualità interessa anche l’intervento di Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984), che nel mese di aprile riflette sulle più recenti evoluzioni politico-commerciali innescate dai cambiamenti climatici, nello specifico sulla nuova rotta commerciale che si sta delineando in Artico con lo scioglimento dei ghiacciai e che connette Europa, Russia e Cina, la Polar Silk Road, o “via polare della seta”. Sebbene la ricerca in superficie dei nuovi flussi di spostamento sia oggetto di vigile esplorazione, è invece convinzione che l’uomo sia riuscito a esplorare solo il 5% del fondo oceanico e che il restante 95% resti ancora un mistero. Il progetto Drowning Light che Silvia Mariotti (Fano, 1980) presenta nel mese di maggio nasce proprio da suggestioni legate all’ignoto e che nella sua ricerca fotografica si manifestano nel processo di trasformazione e nel passaggio da un’immagine latente a quella definitiva. Quest’idea di metamorfosi caratterizza anche nel mese di giugno l’installazione di Gaspare (Terlizzi, 1983), che nel suo caso si manifesta, con Corpus Vitrearum, nel ciclo di cambiamento di stato tra gli elementi. È la materia che parla nel suo distruggersi e rigenerarsi, secondo quell’antico pensiero che risale a Eraclito e che riteneva il fuoco come l’agente trasformatore primordiale dal quale si genera l’acqua e, che a sua volta fa nascere la terra e che nuovamente, in un ciclo eterno, si trasforma in fuoco. In tutte le culture l’acqua svela la sua natura dualistica associandosi tanto alla vita quanto alla morte. Questa ambivalenza ispira simbolicamente l’opera di Virginia Zanetti (Fiesole, 1981), δύτης / Tuffatore (2023); un trampolino olimpionico realizzato in vetro e incastonato all’interno dello spazio nel mese di luglio. Esplicito rimando all’affresco della Tomba del Tuffatore rinvenuta vicino a Paestum, l’opera invita a immedesimarsi nell’atto potenziale di elevazione verso futuri virtuali e, allo stesso tempo, di caduta verso gli abissi. La presenza dell’acqua come ambiente primigenio di accoglienza per l’essere umano si manifesta anche nella sua identità sonora, ovvero l’essere un rumore bianco. Proprio questo particolare suono caratterizza l’intervento di Michele Spanghero (Gorizia, 1979), il quale conduce una ricerca formale sulla visualizzazione del rumore. Realizzata con tubi industriali curvi imbullonati, la scultura Stream (2012-2023), presentata ad agosto, emette dal suo interno una registrazione audio di un liquido che scorre, che potrà essere ascoltata dal visitatore attraverso un file audio accessibile online attraverso un QR code. La forma dell’acqua è un tema che interessa anche la ricerca di Fabio Roncato (Rimini, 1982), che nel mese di settembre presenta due sculture nate dallo studio dei fiumiMomentum (2022) sono, infatti, un gruppo di opere che l’artista realizza a partire dal contatto fra due elementi liquidi, la cera fusa e le correnti d’acqua di un fiume. Una volta data forma all’incontro di queste due sostanze, avviene la fusione in alluminio che conferisce un’aura di eternità al “momento” che altrimenti in natura resterebbe indeterminato.”
3 giugno – 3 luglio 2023 Gaspare 
Per il progetto Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) presentato all’interno di BUILDINGBOX, Gaspare allestisce un insieme di ampolle del proprio Corpus Vitrearum, immagine di metamorfosi e del ciclico rinnovarsi di stato dei corpi nella loro frammentazione e, metaforicamente, anche della propria pratica artistica. 
 
Distruzione e rigenerazione. Il pensiero filosofico sviluppatosi attorno ai frammenti di Eraclito riteneva che il fuoco fosse l’agente trasformatore primordiale dal quale si genera l’acqua, che a sua volta fa nascere la terra e che nuovamente, in un ciclo eterno, si trasforma in fuoco. Anche se l’origine dell’acqua sul pianeta Terra rimane sconosciuta, è la nostra stella, il Sole, che garantisce la sua presenza sulla superficie terrestre. È ancora l’aumento della temperatura dell’acqua che per ebollizione o sublimazione innesca il passaggio dallo stato liquido, o solido, allo stato aeriforme del vapore. Con Corpus Vitrearum Gaspare evoca il ciclo di cambiamento di stato tra gli elementi, cogliendo in particolare il momento di trasformazione della materia generato dal calore, dalla combustione. Mentre realizzava alcuni lavori su tela o su carta, sempre ottenuti “stratificando” materiali neri eterogenei quali tempera, china, acrilico, carbone, l’artista ha conservato l’acqua coloratasi di nero durante la prassi operativa e ha bruciato il proprio lavoro. Raccolta quindi sia l’acqua “nera” sia la cenere di ogni opera ha racchiuso i materiali in una bottiglia di vetro sigillando e firmando il tappo. Ogni vetro contiene un’altra opera d’arte, a simboleggiare il tentativo di distruggere e rinnovare la materia, il tempo e la memoria. Sintesi del processo e del residuo dell’opera, il liquido ha una diversa consistenza e composizione a seconda dei materiali usati per creare il lavoro originario.

4 luglio – 28 luglio 2023 
Virginia Zanetti

Virginia Zanetti, Studio per δύτης / Tuffatore, 2023
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Per progetto Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) presentato all’interno di BUILDINGBOX, Virginia Zanetti presenta l’opera δύτης / Tuffatore, esplicito rimando all’affresco sulla lastra di copertura della Tomba del Tuffatore, manufatto dell’arte funeraria della Magna Grecia, rinvenuta in una piccola necropoli vicino a Paestum. Raro esempio di pittura greca, nel dipinto l’acqua rappresenta l’elemento simbolico capace di collegare il mondo terreno a quello ultraterreno.

In tutte le culture, l’acqua è fonte e origine della vita umana. Fondamentale per l’uomo, non solo per le sue funzioni puramente pratiche, è al centro di culti e mitologie, che legano il mondo del sacro al profano. Non solo, in accezione simbolica, l’acqua svela la sua natura dualistica associandosi tanto alla vita quanto alla morte. L’opera di Zanetti richiama idealmente la possibilità di collegare questi due mondi: realizzata in vetro e incastonata all’interno dello spazio, ha la forma e le dimensioni di un trampolino per tuffatori olimpionici. Privato della sua funzione di slancio dal materiale fragile che lo compone – opposto a quello resiliente ed elastico che lo contraddistingue normalmente – e decontestualizzato, il “trampolino” diventa attivatore di significati simbolici, leggeri e profondi, ironici e drammatici allo stesso tempo. Il titolo δύτης / Tuffatore, inciso in greco sul trampolino (nella pronuncia greca è una parola quasi onomatopeica, “diùtees” suona prima come l’impatto secco del tuffo e poi come la lunga scia di frescura dell’immersione sott’acqua) evoca una presenza umana potenziale, invita a immaginarsi nella posizione di chi si colloca sulla pedana prima di tuffarsi, e metaforicamente a immedesimarsi nell’atto di compiere un’azione capace di cambiare il proprio destino. Il trampolino, infatti, evoca l’illusione di volare solo per pochi secondi prima di cadere e quella libertà di scelta tra il movimento verso gli abissi della profondità e delle altezze.

29 luglio – 4 settembre 2023 
Michele Spanghero

Michele Spanghero, Stream II (dettaglio), 2012-2023
tubi di acciaio, altoparlanti, bulloni, cavi audio, lettori multimediali
2 elementi di 28,5 x 54 x 108 cm
Per il progetto Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora) presentato all’interno di BUILDINGBOX, Michele Spanghero allestisce Stream II, una scultura sonora composta da due tubi industriali curvi uniti da flange imbullonate.

Il suono dell’acqua che scorre è un rumore bianco, un particolare tipo di rumore caratterizzato da tutti i toni possibili dello spettro sonoro con stesso livello di ampiezza, ma senza periodicità nel tempo. La sua definizione rimanda alla luce bianca che l’occhio umano vedrebbe in presenza di una radiazione elettromagnetica di spettro smile. Spesso il rumore bianco è associato a proprietà tranquillizzanti perché ricorda il suono del ventre materno, l’ambiente primigenio di accoglienza per l’essere umano. Anche se questo particolare suono non può essere visualizzato, la sua identità e le sue caratteristiche sensoriali possono essere indagate formalmente. La ricerca di Michele Spanghero si concentra proprio su questa relazione, sul rapporto tra suono e scultura, e in particolare sulla percezione sonora nello spazio.
Gli altoparlanti all’interno delle sculture riproducono una registrazione audio di un liquido che scorre – del petrolio greggio all’interno di un sistema di oleodotti di estrazione – che potrà essere ascoltata dal visitatore attraverso un file audio accessibile online attraverso un QR code. La verniciatura estremamente raffinata delle tubature conferisce un aspetto prezioso a degli elementi che comunemente vengono utilizzati per scopi industriali e crea uno straniamento estetico. A loro volta i tubi curvi, che accennano a una forma circolare e compiuta, rimandano alla circolarità insita all’elemento acquatico, ma anche alla chiusura economica del sistema economico a petrolio.

5 settembre – 28 settembre 2023 
Fabio Roncato

Fabio Roncato, Momentum n.13, 2022
alluminio (da fusione a cera persa)
65 x 50 x 125h cm
Per il progetto Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora), presentato all’interno di BUILDINGBOX, Fabio Roncato allestisce due sculture appartenenti alla ricerca Momentum, proponendo una riflessione sull’esperienza e la percezione del tempo, sul concetto di “istante di tempo”, cercando di formalizzare un processo scultoreo capace di coglierne la forma e rivelarne l’aspetto.

L’acqua è un composto chimico che in condizioni di temperatura e pressione normali si presenta come un sistema bifase, ovvero come un liquido e un vapore; se la temperatura supera la soglia di congelamento passa allo stato solido, diventando ghiaccio. Per sua natura è un elemento mutevole; sul pianeta Terra l’acqua compie un ciclo continuo (ciclo dell’acqua) che consiste in uno scambio incessante tra atmosfera, suolo, acque di superficie, acque profonde ed esseri viventi. Tra le acque superficiali ci sono i fiumi, corsi d’acqua perenne alimentati da piogge, scioglimento di nevi o ghiacci o da falde acquifere sotterranee.
È proprio dal confronto con questa specifica classificazione dell’acqua che nasce la ricerca di Fabio Roncato e il tentativo di coglierne una forma. Momentum sono, infatti, sculture che l’artista realizza dal contatto fra due elementi liquidi, la cera fusa e le correnti d’acqua di un fiume. Il materiale, scaldato a riva, viene deposto ancora caldo nel fiume che lo raffredda e lo solidifica determinando nell’arco di una frazione di secondo la forma dell’intera scultura. Questa rivela sia l’autonomia del processo, libero da qualsiasi pianificazione sull’aspetto finale dell’opera, sia la porzione limitata di tempo, un’istante, in cui si svolge il processo – da qui il titolo, Momentum, che rimanda al singolo e unico momento contenuto nella scultura generata, in forma stabile e definitiva. Infine, la fusione: la cera persa permette di completare questo processo con un materiale, l’alluminio, solido e scultoreo, imprigionando la fragilità e l’indeterminatezza di un istante per sempre nel tempo.
LA CURATRICE
 
Giulia Bortoluzzi (Pordenone, 1987) è autrice ed editor, docente e curatrice. Laureata in filosofia contemporanea all’Università di Trieste e specializzata in pratiche curatoriali alla École du MAGASIN di Grenoble (FR). Attualmente, collabora come coordinatore editoriale ed editor per Triennale Milano ed è autore per pubblicazioni d’arte e design. È docente del corso di Fenomenologia dell’arte contemporanea all’Istituto Europeo di Design di Milano e del corso di Estetica all’Accademia di Belle Arti di Udine. In ambito formativo è stata tutor al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani al Politecnico di Milano e ha collaborato col dipartimento educativo di Fondation Cartier di Parigi (2012-2013). È stata co-curatore della mostra di Liam Gillick From 119C to 199D al Centre National d’Art Contemporain di Grenoble (2014), e tuttora collabora all’organizzazione di mostre e progetti espositivi con istituzioni, spazi no-profit e gallerie private. Dal 2009 al 2017 è stata redattore della rivista d’arte contemporanea Juliet, per la quale ha anche ideato e diretto il progetto editoriale online. 

INFORMAZIONI
 
Equorea (di mari, ghiacci, nuvole e altre acque ancora)
a cura di Giulia Bortoluzzi
 
BUILDINGBOX 
via Monte di Pietà 23, 20121 Milano 
Visibile 24/7
 
Calendario
 
3 giugno – 3 luglio 2023 
Gaspare 
Corpus Vitrearum, 2012
vetro, cenere, acqua, pigmenti, tappo in legno e sughero, colla, inchiostro
dimensioni variabili 
 
4 luglio – 28 luglio 2023 
Virginia Zanetti
δύτης /Tuffatore, 2023
vetro temperato linea azzurra
150 x 31,25 x 1 cm
 
29 luglio – 4 settembre 2023 
Michele Spanghero
Stream II, 2012-2023
tubi di acciaio, altoparlanti, bulloni, cavi audio, lettori multimediali
2 elementi di 28,5 x 54 x 108 cm
 
5 settembre – 28 settembre 2023 
Fabio Roncato 
Momentum n.13, 2022
alluminio (da fusione a cera persa)
65 x 50 x 125h cm

Momentum n.14, 2022
alluminio (da fusione a cera persa)
44 x 22 x 96h cm

BUILDINGBOX è il progetto espositivo inaugurato nel settembre 2018, situato all’interno di una delle vetrine di BUILDING che affacciano su via Monte di Pietà, visibile 24 ore su 24, notte e giorno, senza dover entrare all’interno della palazzina, nonostante ne faccia effettivamente parte. Attraverso la sua collocazione riflette l’obiettivo per cui è stata creato: costruire un luogo indipendente caratterizzato da un progetto autonomo rispetto alla programmazione delle mostre che BUILDING ospiterà durante l’anno. BUILDINGBOX si basa su un’estensione temporale e ospiterà una serie di opere, legate fra loro da un fil rouge che si svilupperà nel tempo, invece che nello spazio. BUILDINGBOX è uno spazio fisico, non una semplice vetrina, è delimitato da muri bianchi e vetro, una soluzione espositiva inedita che rappresenta un’interruzione dell’ordinario concetto dell’esporre, in cui contenuto e contenitore sono strettamente connessi, dando vita a un dialogo costante fra forma e contenuto. Una relazione che si attua anche fra l’interno e l’esterno, essendo questo un luogo fruibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questa vetrina ospiterà diversi artisti e designer, cicli di mostre e progetti temporanei, offrendo un approfondimento di tipo curatoriale su molteplici tematiche artistiche. 


BUILDING
via Monte di Pietà 23, Milano
www.building-gallery.com
 
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Ufficio stampa ddlArts
Alessandra de Antonellis

Mens Sana, Pattinaggio Corsa: al via il Trofeo Skate Italia, l’evento nazionale che ospiterà oltre 300 atleti provenienti da tutta Italia

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La competizione si terrà sabato 8 e domenica 9 luglio al velopattinodromo Bruno Tiezzi

Siena. Trecento atleti, ottanta società sportive italiane, velocità e competizione. Siena è pronta a diventare la capitale italiana del Pattinaggio Corsa. Sabato 8 e domenica 9 luglio, infatti, si svolgerà il Trofeo Skate Italia, l’evento della Federazione Italiana Sport Rotellistici (FISR) che per quest’anno ha deciso di affidare l’organizzazione alla Polisportiva Mens Sana 1871 con il patrocinio del Comune di Siena. Si tratta dell’evento Federale più importante dedicato ai giovani atleti agonisti di questo sport.

Il trofeo. Il Trofeo Skate Italia vedrà la partecipazione di ottanta società provenienti da tutta Italia con oltre trecento atleti. Il Trofeo sarà dedicato solamente alle categorie Ragazzi 12 che, per l’occasione, scenderanno in pista con oltre 180 atleti selezionati dai Campionati Regionali. Assieme a questa competizione, si svolgerà anche il Trofeo Balzana che sarà dedicato alle categorie Ragazzi e Allievi. Un fine settimana di sport e competizione dove tanti giovani rollers si contenderanno uno dei Trofei più ambiti a livello nazionale. L’evento si svolgerà al velopattinodromo Raffaello Tigli, nella pista Bruno Tiezzi all’Acquacalda, una pista interamente rinnovata e all’avanguardia grazie al contributo del Comune di Siena.

“Siamo orgogliosi – spiega Antonio Saccone, presidente della Polisportiva Mens Sana 1871 – di ospitare un evento di questa portata nella nostra città. Dal momento in cui si è presentata l’occasione non abbiamo esitato un solo secondo a proporci come società organizzatrice dell’evento. Ringrazio il Comune di Siena che ci ha supportato in questo percorso, il Pattinaggio Corsa si è affermato negli ultimi anni come un’eccellenza all’interno del panorama nazionale. Questo grazie alla professionalità dello staff tecnico biancoverde, coordinato da Laura Perinti e dai tanti giovani atleti, alcuni dei quali campioni mondiali, che ogni giorno si allenano con costanza e impegno per portare in alto i colori della Mens Sana”.

“Come Federazione – afferma Gianluca Marzucchi, consigliere regionale FISR e responsabile settore Action – è importante che eventi di questo tipo siano organizzati nel migliore dei modi; con l’affidamento alla Società Mens Sana, che ringrazio, siamo sicuri di ottenere un ottimo risultato organizzativo visto la qualità espressa negli anni dalla Società di Siena nella gestione di trofei di rilevo nazionale. Il Trofeo Skate Italia rappresenta la massima espressione dei ragazzi dodicenni che, ormai non più piccoli, si prestano a diventare ‘grandi’ per affrontare negli anni successivi l’attività agonistica fino alla categoria assoluta. È l’unica competizione Federale Nazionale nel 2023 per questa categoria e riveste un’importanza strategica per tutto il movimento; per questo sarà l’unica gara Federale in Italia in questo fine settimana. Un particolare ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Siena per i lavori effettuati all’impianto che, oltre a dar modo ai tanti appassionati di divertirsi sui roller, permette agli atleti agonisti di allenarsi quotidianamente (molti con risultati eccellenti) creando le condizioni per organizzare eventi come questo, con oltre mille persone per tre giorni, riuscendo anche a coadiuvare l’alchimia sport e cultura grazie alla bellezza di questa Città”.

“Per l’amministrazione comunale – spiega l’assessore allo sport Lorenzo Lorè – è una grande soddisfazione collaborare a una manifestazione di questo prestigio, sia dal punto di vista prettamente sportivo che da quello sociale, senza dimenticare i risvolti relativi all’ospitalità. Parliamo oltretutto di un evento della Federazione, quindi di livello importante anche dal punto di vista agonistico e che garantirà competizione, divertimento e spettacolo per tutti. La struttura è stata recentemente riqualificata grazie a un intervento diretto del Comune di Siena, si presenta in una vesta moderna e funzioanale, atta proprio ad ospitare manifestazioni di livello nazionale. Siamo dunque disponibili a proseguire con altre iniziative di questo tipo, in collaborazione con la Polisportiva e le altre realtà sportive del territorio”.

TRIPLETTA A CRACOVIATRIPLETTA A CRACOVIA

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LA NAZIONALE DI ARRAMPICATA CONQUISTA LA SUA TERZA MEDAGLIA AGLI EUROPEAN GAMES CON L’ARGENTO DI GIULIA MEDICI NEL BOULDER­
Un crescendo di emozioni per la Nazionale Italiana di Arrampicata e per tutta la delegazione della FASI in questa trasferta a Cracovia-Tarnow per la terza edizione degli European Games, che resteranno senza dubbio indelebili nella memoria di tutto il team.Dopo il bronzo nella Speed di Beatrice Colli e l’argento nella Lead di Giorgio Tomatis è infatti arrivato il podio anche per la terza specialità, il Boulder. In una finale gestita con maturità, prontezza e grinta l’azzurra Giulia Medici ha saputo scatenare l’entusiasmo del pubblico esordendo alla prima serie di blocchi con un top flash. Il secondo blocco, giocato molto sull’equilibrio, ha messo in difficoltà lei ma anche tutte le altre finaliste, mentre il terzo ha spinto la Medici a dimostrare un’abilità mentale e ginnica notevole, facendole conquistare una zona preziosissima che in molte non hanno raggiunto.Nella quarta serie di blocchi Giulia ha provocato un’esplosione di gioia in tutta la squadra azzurra con il secondo top flash, che l’ha definitivamente confermata al secondo posto, proprio grazie all’esiguo numero di tentativi fatti per raggiungere zone e top (il punteggio finale è 2T 3z 2 3). L’unica capace di superarla è stata la francese Zélia Avezou con 4 top (4T4z, 9 9). Mentre la medaglia di bronzo è andata alla slovena Lucija Tarkus.Giulia Medici, ventitreenne emiliana, milita nella SSD Sport Promotion, ed è presente in Nazionale dal 2014, con una notevole esperienza di competizioni a livello europeo e mondiale. Giunta a Casa Italia, tra i complimenti dei presenti, la Medici ha raccontato: “Sono molto contenta di come è terminata questa finale, soprattutto dal punto di vista della gestione delle emozioni, perché l’obiettivo in questa gara era divertirmi il più possibile, osare un po’ di più, come faccio in allenamento, e riuscire a farlo anche in gara. In semifinale ci sono riuscita fino quasi all’ultimo blocco dove è subentrata la pressione del risultato ed ha avuto la meglio sulla mia gestione emotiva, invece in finale sono contenta di essermela gestita bene fino all’ultimo, anche se l’ultimo blocco era quello decisivo, ma son riuscita a godermi veramente ogni istante e a fare il mio, quello che so fare e che amo fare” Con quest’ultimo importante argento la squadra azzurra riparte verso casa consapevole di avere margini di crescita e miglioramento, ma anche di avere a disposizione ottimi atleti, capaci di darci in futuro ulteriori soddisfazioni e di esser nel presente dei modelli di riferimento per tutti quelli che si avvicinano per la prima volta a questo sport.Orgoglioso dei risultati il Presidente FASI Davide Battistella, che ha commentato: “Abbiamo chiuso questa esperienza agli Europei con un argento emozionante. È stata una avventura importante per la Federazione di Arrampicata Sportiva Italiana ed è grande la soddisfazione di tornare a casa con 3 medaglie nelle 3 discipline, che hanno gratificato i nostri atleti e dato uno stimolo in più a tutto il team per migliorare e crescere ulteriormente.” Info e Contatti:Ufficio Stampa FASI: 
Paola Lungo s

Una Tempesta, nell’isola di Gorgona una esperienza teatrale immersiva

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Da sabato 1 a lunedì 3 luglio tre repliche per la terza produzione ideata e realizzata nel Carcere di Gorgona dalla compagnia Teatro popolare d’arte che, in collaborazione con la Casa di reclusione di Gorgona e la Regione Toscana, conduce da quattro anni sull’isola il progetto “Il Teatro del Mare”, una trilogia ideata e diretta da Gianfranco Pedullà. Repliche il 2-3-4 settembre.

Lo spettacolo Una Tempesta è frutto di un laboratorio teatrale e musicale che la compagnia Teatro popolare d’arte ha condotto da gennaio a giugno con i detenuti, per dare loro un’esperienza fondata sulla comunicazione sociale attraverso i linguaggi della scena.
Con la regia di Gianfranco Pedullà e la collaborazione musicale di Francesco Giorgi e attoriale di Chiara Migliorini, nei primi giorni di luglio la compagnia organizza tre rappresentazioni pubbliche dei risultati scenici del laboratorio, dedicato alla Tempesta, ultima grande opera di Shakespeare, ambientata su un’isola e, inevitabilmente, ultimo episodio della Trilogia Il Teatro del Mare.

Una vera e propria esperienza immersiva, in cui il pubblico è coinvolto, isolato dal resto del mondo, e calato in una singolare dimensione teatrale. L’idea è quella di replicare l’esperienza di questi anni che dal 2020 ha visto crescere il progetto e invitare il pubblico a prendere il traghetto ‘Superba’ dal porto di Livorno e sbarcare nell’isola, per assistere allo spettacolo, seguito da un rinfresco e da un incontro con la Compagnia, per poi ripartire verso la terraferma.

Il primo epidsodio della Trilogia, Ulisse è stato premiato dall’Associazione Nazionale critici del teatro, dalla rivista Catarsi e da Teatri delle diversità, quale migliore spettacolo di teatro sociale nel 2020 in Italia. Nel 2022 è stato realizzato il secondo episodio Metamorfosi, ispirato all’omonimo testo di Ovidio. Quest’anno il terzo episodio Una Tempesta esplora il rapporto fra uomo e natura (natura esterna ma anche natura interiore): – “Abbiamo realizzato uno spettacolo sui miti del Mediterraneo, in forma itinerante nell’isola che, così, ha assunto essa stessa una forma simbolica, divenendo un grande palcoscenico – dice il regista Gianfranco Pedullà – l’isola è il teatro nel quale si ricrea una vita nuova fondata sulla riconciliazione con il proprio passato. L’isola è lo spazio neutro dove la vita può rifiorire su basi nuove, il luogo dove la giovane Miranda si innamora del giovane Ferdinando e sposandolo crea futuro. La nostra isola è il luogo degli spiriti degli Arieli, il luogo dell’aria aperta, il luogo della ripartenza e di nuove libertà, il luogo della riappacificazione con se stessi e con gli altri. L’isola è il regno dei suoni e della musica, della parola riabilitata nella forma e nei contenuti. L’isola è tragica e comica, come tutti noi, che ci sforziamo di scomporre e ricomporre le tempeste che la vita ci obbliga ad attraversare. L’isola è un grande teatro”.

Prenotazioni a pubblico@tparte.it www.teatropopolaredarte.it

sabato 1, domenica 2, lunedì 3 luglio, isola di Gorgona
sabato 2, domenica 3, lunedì 4 settembre, isola di Gorgona
Compagnia Teatro popolare d’arte

UNA TEMPESTA
tratto da LA TEMPESTA di Shakespeare

Terzo episodio del TEATRO DEL MARE

un progetto di Gianfranco Pedullà

in collaborazione con la CASA DI RECLUSIONE DI GORGONA e REGIONE TOSCANA

in scena gli attori e i musicisti della Casa di reclusione di Gorgona

Insieme alle attrici Chiara Migliorini e Anita Donzellotti
Riduzione del testo e regia di Gianfranco Pedullà

Musiche di Francesco Giorgi

Collaborazione musicale Pamela Cerchi

Movimenti scenici di Chiara Migliorini

Scene di Giovanna Mastantuoni

Costumi di Veronica Di Pietrantonio

Foto di Alessandro Botticelli

Organizzazione Silvia Biagioni, Vanessa Davini

Relazioni con la stampa Sara Bertolozzi

Gli anni dei ricordi, passeggiata letteraria da La Briglia

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 a Meretto sulle tracce del romanzo di Diletta Pizzicori

Evento promosso dal Comune di Vaiano e dalla Fondazione Cdse

Venerdì 30 giugno alle 18, dalla fattoria Sprangler a La Briglia alla villa 

Sprangler di Meretto, seguendo la storia d’amore di Primo e Leticia

23 giugno 2023 – Leticia e Primo un anno dopo. La storia d’amore fra la figlia dei proprietari della villa di Meretto e il giardiniere è ancora protagonista delle pagine di “Gli anni dei ricordi”. Pagine dove l’autrice, Diletta Pizzicori, torna a parlare dell’Italia degli anni Venti e Trenta del secolo scorso attraverso un’avvincente saga familiare iniziata con “I nostri anni leggeri”, la sua opera prima ambientata appunto a Meretto, piccolo borgo nei pressi de La Briglia a Vaiano.

“La villa di Meretto è il centro propulsore dell’intreccio fra storia di famiglia e storia italiana, un luogo un tempo chiamato la Terra Promessa, una sorta di dono meraviglioso, fra la scura terra e un cielo mosso da dolci correnti – sottolinea l’assessore al Turismo del Comune di Vaiano Beatrice Boni ricordando proprio le parole dell’incipit del primo romanzo di Diletta Pizzicori – Un luogo dove la dura vita contadina e il lusso della borghesia anglofiorentina, che tanto amava la Val di Bisenzio, convivevano, creando un fascino irresistibile anche per i lettori di oggi”.

Così il Comune di Vaiano e la Fondazione Cdse hanno deciso di presentare il nuovo volume con una Passeggiata Letteraria, dalla fattoria Sprangler de La Briglia alla villa Sprangler di Meretto (dove fra l’altro oggi abita proprio l’assessore Boni insieme ad altre famiglie). Venerdì 30 giugno alle 18 dalla Fattoria dell’Isola partirà il pomeriggio sulle tracce del romanzo. Insieme alla lettura di alcuni passi del libro, notizie sui luoghi e sugli edifici storici e la guida di Alessia Cecconi e Luisa Ciardi. Con la partecipazione dell’autrice e dell’assessore Boni. Alla villa di Meretto ci sarà anche un aperitivo di benvenuto.

Fra le più antiche della valle, già nel XIX secolo la villa di Meretto era tappa obbligata nei lunghi soggiorni estivi della famiglia inglese Hall. Non solo residenza, fra le tante, dove passare la bella stagione, Meretto era il luogo prediletto dove rinfrescare le membra all’ombra dei cedri del Libano e ritemprare lo spirito nella grande biblioteca, dove accogliere la nobiltà pratese e quella fiorentina, ma soprattutto dove sentirsi a casa anche in Toscana”, racconta Alessia Cecconi.

Molti erano gli interessi che legavano gli Hall alla Val di Bisenzio, primo fra tutti la fonderia di La Briglia di cui Alfred Charles era uno dei proprietari. Alla sua morte i numerosi possedimenti vennero divisi tra le quattro figlie: a Costance e a suo marito Robert William Spranger toccarono la villa di Meretto e molti poderi sulla riva sinistra del fiume Bisenzio. Personaggio di spicco della ricca comunità anglofiorentina, Spranger giunse in Toscana per amore dell’arte e con lui la bella villa di Meretto si confermò la dimora privilegiata dalla famiglia. Affinché tutto fosse perfetto e pronto per la villeggiatura dei proprietari inglesi, molte donne valbisentine andavano a servizio a Meretto. La colazione in veranda, il tè delle cinque, un ricevimento nel salone, l’immancabile bicchiere di sherry prima di andare a dormire, piccoli riti che rimasero immutati anche quando la villa passò al figlio John Alfred. Ingegnere colto, instancabile viaggiatore, appassionato di fotografia e archeologia, John Alfred lasciò un segno ancora più tangibile nella memoria di Meretto e più in generale della Val di Bisenzio.

Ma torniamo a Primo e Letizia. Li avevamo lasciati alla fine di “I nostri anni leggeri”, edito da Sperling & Kupfer come questo secondo romanzo, che ha vinto il premio Silvana Marcucci della X edizione del Premio Letterario «Raffaele Artese» Città di San Salvo.

La giovane Leticia Parker ha lasciato la tenuta di famiglia a Meretto, è diventata una donna, indipendente e ambiziosa, appassionata di archeologia e incline ai fermenti culturali fiorentini. Primo Gualtieri, il giardiniere della villa, non ha mai smesso di pensare a lei e, quando i due si ritrovano, tutto sembra essere uguale a prima. Davanti ai loro occhi, estate dopo estate, scorrono le proteste e i grandi cambiamenti che attraversano l’Italia, tra violenza, odio e passione: il temuto segreto del rampollo di famiglia, Theodore Oswald Parker, l’amicizia con il giovane archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli e con Matilde Castelfranco, e poi i matrimoni, i figli, i crimini dello squadrismo fascista, la visita di Hitler a Firenze. Echi nient’affatto lontani che si riverberano fino al 1993, quando Julia Patel lascerà Oxford per tornare a Meretto, sulle tracce della storia della nonna Leticia e della sua famiglia. Qui, grazie a Fosco, il nipote di Primo, e a un manoscritto di cui non conosceva l’esistenza, si troverà a fare i conti con un passato lontano e oscuro, nel tentativo di dare una risposta al dramma che colpì la valle tanti anni prima.

Diletta Pizzicori è nata a Firenze nel 1990 e vive a Vaiano con il marito e la figlia. La sua fonte d’ispirazione è la storia della propria famiglia. I suoi nonni, infatti, erano proprio i casieri della villa di Meretto. “Scrivere è la mia passione e i luoghi della mia Toscana sono parte integrante dei miei romanzi – spiega l’autrice, che ha già pronti altri volumi della saga ambientata a Meretto.

Caterina Fanfani

Moira Pierozzi 

Oltre mille persone per l’inaugurazione del Borgo TuttoèVita

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Il sindaco Bongiorno e padre Bormolini: “Grazie a tutti, grande festa”

Nerbini: “Quelli che erano ruderi, aspettano le persone”

Bugetti annuncia che in progetto avrà spazio speciale nel PRS

Cantagallo, 25 giugno 2023 – Una festa di quelle che non si dimenticano, caratterizzata da una gioia contagiosa per l’inaugurazione del Borgo TuttoèVita a Mezzana di Cantagallo. Oltre mille persone, giunte da tutta Italia, sono state accolte tra ieri e sabato nel villaggio che era stato abbandonato negli anni Cinquanta e che adesso è tornato a nuova vita grazie all’impegno dei Ricostruttori nella Preghiera e dell’Associazione TuttoèVita e al sostegno del Comune di Cantagallo che ha creduto con determinazione nel progetto. 

“Grazie a tutti, è stata una grande festa, dove la gioia e l’accoglienza sono state protagoniste”, affermano a una sola voce il sindaco Bongiorno e padre Guidalberto Bormolini.  Tanti gli amici dei Ricostruttori giunti da tutta Italia, moltissimi i volontari che non si sono risparmiati per l’impegnativo recupero. Emozionanti i momenti con gli amici artisti: Alice, David Riondino, Carlo Guaitoli e Angelo Privitera, storici collaboratori di Franco Battiato, il pianista Emiliano Toso, il compositore Roberto Cacciapaglia. Sabato pomeriggio era presente anche Luca Cordero di Montezemolo, invitato dalla creatrice di moda eco-compatibile Ilaria Venturini Fendi.

Ieri al Borgo è arrivato il vescovo Giovanni Nerbini per un saluto molto affettuoso con i rappresentanti delle religioni presenti. Alla festa hanno partecipato anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni con gli assessori Mangani, Sanzò e Squittieri, il sindaco di Vernio Morganti, la direttrice della Società della Salute, Lorena Paganelli. Intanto la consigliera regionale Ilaria Bugetti annuncia che, con un ordine del giorno specifico, proprio per la sua unicità il progetto del Borgo verrà allegato a Programma regionale di sviluppo per essere sostenuto anche dalla Regione.

 “Oggi siamo al punto d’arrivo di un cammino preziosissimo, adesso i ruderi recuperati, bellissimi, aspettano le persone – ha detto monsignor Nerbini  – ogni luogo è compiuto quando è abitato, quando l’uomo porta il suo timbro che è  creatività, impegno, amore, tolleranza, accompagnamento”., 

Il sindaco, con la vicesindaca Maila Grazzini, ci tiene a ringraziare i volontari che hanno garantito l’accessibilità durante la due giorni: Cisom, Associazione Nazionale Carabinieri Valbisenzio e Prato, Centro di Scienze Naturali. “Il progetto del Borgo viene da lontano ed è assolutamente innovativo – sottolinea Bongiorno – TuttoèVita propone un nuovo e straordinario equilibrio tra uomo e ambiente, ci accoglie con il recupero di valori essenziali che mettono le persone in pace con se stesse e con gli altri, ha un incredibile potere rigenerante. Ci crediamo e continueremo sostenerlo”.

I Ricostruttori annunciano che da settembre, ogni fine settimana, il borgo si aprirà all’accoglienza di persone che affrontano crisi di senso della vita, vivono situazioni di sofferenza. “C’è stata una partecipazione straordinaria, oltre ogni aspettativa- afferma padre Bormolini – chi è venuto ha potuto sperimentare un assaggio delle attività che caratterizzano il borgo: accoglienza, ascolto, cura della malattia dell’anima attraverso variare pratiche che hanno come comune denominatore la meditazione”.

Tutte le informazioni sul sito  https://borgotuttovita.it/

Due giovani interpreti con l’ORT nelle ville: Luca Ballabio sul podio
e il talento alla tromba Filippo Lombardi, vincitore del Premio Crescendo 2019

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Da mercoledì 28 a venerdì 30 giugno, ore 21:30 concerti con l’Orchestra della Toscana nelle ville medicee La Petraia, La Ferdinanda di Artimino e Poggio a Caiano.

Solista il giovanissimo Filippo Lombardi, “enfant prodige” alla tromba.

Ultima produzione con tutta l’Orchestra schierata nel calendario della rassegna estiva Ville e Giardini incantati. E anche a questo giro ospiti due giovani protagonisti.

Sul podio troviamo Luca Ballabio, brianzolo, classe 1988, nuovo talento della direzione, formatosi con i grandi come Riccardo Muti, anche se prima di approdare alla direzione d’orchestra ha iniziato gli studi come trombonista a Lipsia sotto la guida di Thomas Leyendecker, trombone basso dei Berliner Philharmoniker. Oggi è direttore musicale della Filarmonica Ettore Pozzoli (FEP), realtà con cui collabora regolarmente dal 2016 e in cui dallo scorso settembre è co-fondatore e direttore artistico del corso di perfezionamento lirico.

L’altro giovane, anzi giovanissimo, è Filippo Lombardi, prossimo ai 18 anni, un vero talento alla tromba, tanto che la Yamaha Music Foundation of Europe lo ha premiato con una borsa di studio nel 2019. Finalmente lo troviamo solista insieme all’ORT, dopo la vittoria, sempre nel 2019, al Concorso Crescendo di Firenze che lo ha visto aggiudicarsi anche il Premio “Crescendo al fORTissimo”, il riconoscimento che grazie alla collaborazione con la Fondazione ORT permette ogni anno ad uno dei vincitori di tenere alcuni concerti da solista con l’orchestra, secondo la missione dell’ORT di sostenere i nuovi talenti. Ma è solo uno dei numerosi premi vinti finora: l’ultimo arrivato è stato il rinomato Concertino Praga lo scorso settembre.

Appuntamento da non perdere nelle Ville medicee della Petraia (posti in esaurimento), di Poggio a Caiano e di Artimino (unica data in calendario). In programma la Prima Sinfonia di Sergej Prokof’ev, la Classica – opera ormai entrata tra i classici del sinfonismo del Novecento – la Sinfonia K.543 di Mozart e il Concerto per tromba di Haydn, uno dei più noti concerti del compositore austriaco, che pose delle significative basi per creare standard nuovi nella storia della tromba.

Biglietti da 10,00 euro in vendita online su Ticketone, nei punti vendita del Circuito Ticketone e alla Biglietteria del Teatro Verdi, oltre che sul posto la sera del concerto se non esauriti in prevendita.

Como super nel Tennistavolo CSI

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Un lago d’oro e d’argento, con due coppie, 6 campioni e 6 vicecampioni lariani e due società tra le prime tre sul podio. Ancona tris d’oro. Doppio successo per Varese, Bergamo, Padova e Reggio Emilia. Anche il Friuli canta vittoria con Udine, Gorizia e Pordenone. Gli altri scudetti vanno a Macerata, Valcamonica e Mantova. Nel doppio vincono anche Pisa e Saronno


Lignano Sabbiadoro, 26 giugno 2023 – Concentrazione e riflessi d’oro, polso e gambe reattive negli scambi tricolori. Nelle 20 aree gioco allestite nel Palasport Bella Italia Efa Village ci sono voluti anche tanto sudore e ben 660 partite per decretare domenica 25 giugno a Lignano Sabbiadoro – fra i 341 finalisti partecipanti al 21° Campionato Nazionale di Tennistavolo del CSI – i nuovi 23 campioni nelle differenti categorie. Da raccontare una finale su tutte, quella della categoria maschile Eccellenza A (il livello più alto nel pongismo CSI), che ha messo di fronte, in un derby tutto lariano, i due compagni di squadra del Villa Romanò Como, Giacomo Cerea e Filippo Marchese. Non poteva che terminare al quinto set il confronto molto equilibrato che ha visto primeggiare Cerea, avanti 2-0 in finale e raggiunto sul 2-2 dall’amico rivale, con un rotondo 11-5 al quinto. Al termine delle gare del torneo di doppio e di quello del singolare, è proprio la squadra di Villa Romanò la capoclassifica tra le società arancioblu, 100 punti avanti ai vicini di casa del Tennistavolo Saronno e oltre 120 sopra ai cugini del Villa Guardia Como. Merito anche dei due titoli (su quattro categorie) conquistati nel torneo di doppio, ottenuti dalle Promesse Andrea Perego e Nicolò Cattaneo e ancora nella Eccellenza da Giacomo Cerea in coppia con Andrea Lombardi. Per il Comitato di Como, senza contare i bronzi ex aequo, le medaglie d’oro e d’argento individuali sono state ben 12, con sei campioni e sei vicecampioni fuoriusciti dalle finali domenicali.

Delle 54 società e delle 10 regioni presenti al Palasport Bella Italia Efa Village lignanese, assai bene si sono comportati i padroni di casa friulani, che chiudono la rassegna 2023 con tre ori, uno per Comitato, al collo di Sara Bellina, allieva dell’Astra San Vito Pordenone, di Samuel De Bernardinis, maglia Udine 2000 e primo tra i Seniores, e Lisa Bressan della mitica Azzurra Gorizia, neocampionessa dell’Eccellenza Femminile. Le Marche tornano a casa con quattro ori, tre dorici e uno maceratese. Il Veneto conta tre ori, due per Padova e uno per Treviso con un atleta con disabilità. Nelle altre categorie riservate ai pongisti con disabilità, belle vittorie per i Comitati di Valcamonica e Mantova. Lombardia sempre protagonista con le racchette di Varese e Bergamo, con due campioni a testa a Lignano Sabbiadoro. Reggio Emilia ha vinto invece due ori in entrambi i generi dei veterani.
Infine l’ultimo sguardo ai tavoli del doppio, dove Lorenzo Guerra e Christian Narducci del Tennis Tavolo Saronno Varese sono la miglior coppia Giovani, mentre le racchette dei pisani Eugenio Quartieri e Leonardo Fogli del Tennis Tavolo Cascina hanno conquistato il tabellone a coppie tra gli Open.

Rossana Casale nella cinquina dei finalisti del Premio Tenco

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Resi noti questa mattina i nomi dei finalisti delle varie sezioni delle Targhe Tenco 2023 “il maggior riconoscimento assegnato dal 1984 ai migliori dischi italiani di canzone d’autore usciti nel corso dell’anno (dall’1 giugno 2022 al 31 maggio 2023) Artisti e progetti discografici trasversali nei generi e votati dalla più ampia giuria in Italia composta da giornalisti musicali ed esperti di musica”.

Nella cinquina “Miglior Album Interprete” Rossana Casale per il bellissimo album “JONI uscito Incipit e distribuito per Egea Music, intenso tributo alla cantautrice americana Joni Mitchell.

Da oggi fino al 6 Luglio la giuria del Tenco vota nuovamente per eleggere i vincitori.

Entrare nella cinquina del Premio Tenco con questo mio lavoro, una produzione così complessa e delicata, è per me un onore vero. -Dichiara la Casale alla notizia-  Ringrazio coloro che mi hanno votata e chiedo a tutti di sostenermi ancora. Joni MItchell è un riferimento assoluto per la musica dautore e per la ricerca -aggiunge-. Proprio laltro giorno ho saputo che il mio album JONI è entrato a far parte del suo archivio privato. Due bellissime notizie in pochi giorni. Porto questa gioia immensa ai miei allievi come messaggio che guardi al futuro: Io ci credo, credeteci anche voi e non abbandonate mai limpegno’” Conclude.

Le Targhe Tenco verranno consegnate nell’edizione 2023 della Rassegna della Canzone dautore (Premio Tenco) che si terrà il 19, 20 e 21 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo. Prevendite aperte sul sito www.clubtenco.it.

Segui Rossana Casale su: http://www.rossanacasale.it/

Ascolta JONI su: https://panel2.mediasender.it/public/?mq=2c046c726df2ae895098fb51c045fe60

Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca | Con ‘Ci vuole orecchio’ Elio chiude i due appuntamenti dell'”Anniversario in concerto” | Venerdì 30 giugno, ore 21 | Chiesa di San Francesco, Lucca

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Dopo il successo del concerto di Francesco Mottavenerdì 30 giugno un altro grande protagonista della musica italiana arriva a Lucca per festeggiare il decennale del San Francesco. Il cantautore, flautista e comico italiano Stefano Belisari, in arte Elio, performer eccentrico e straordinario, amatissimo dal pubblico, alle 21 porterà sul palco della chiesa di San Francesco Ci vuole orecchio. Elio canta e recita Enzo Jannacci, uno spettacolo giocoso e profondo, a metà tra teatro e canzone, dove rivisita e reinterpreta il repertorio di Enzo Jannacci, scomparso a Milano nel 2013. L’esibizione chiude il doppio appuntamento con l’“Anniversario in concerto”, che quest’anno, in occasione delle celebrazioni per i dieci anni dalla riapertura del complesso monumentale, ha proposto eccezionalmente non uno, ma ben due concerti.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha ritenuto di associare l’evento ad una vendita benefica dei biglietti a cura di Event Service SRL. Il ricavato sarà devoluto al Dipartimento Neuroscienze Pediatriche dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano che svolge ricerche su “Sindromi Genetiche con Disabilità Intellettiva e Disturbi dello Spettro Autistico”. I biglietti, che hanno un costo compreso tra i 5 e i 20 euro, saranno acquistabili a partire dalle ore 12 di martedì 27 giugno su www.fondazionecarilucca.it.

Diretto da Giorgio Gallione, grazie agli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, Elio permetterà al pubblico di riascoltare alcuni dei brani di maggior successo del cantautore. Tra questi Ci vuole orecchio, che dà il titolo all’esibizione, El purtava i scarp del tennis, in dialetto milanese, scritta con Dario Fo nel 1964, La luna è una lampadinaL’Armando, e ancora Saltimbanchi e Quando il sipario calerà. Brani comici e tragici, sempre bizzarri, con cui Jannacci sapeva spiazzare, stupire, raccontando la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ’70.

Sul palco, nella coloratissima scenografia, troveremo insieme al protagonista alcuni stravaganti compagni di viaggio, cinque musicisti che formano un’insolita carovana sonora: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone. Accompagneranno lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di Jannacci. Da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, fino a Michele Serra.