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Eventi: Arezzo si veste a festa per tornare Città del Natale

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L’attesa kermesse dal 18 novembre al 7 gennaio. Il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo: “Una festa per tutta la Toscana”. Il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci: “In ogni edizione si registra un aumento di visitatori”

Di Angela Feo9 novembre 2022

Firenze – Torna Arezzo Città del Natale, rassegnadi eventi voluta dalla Fondazione Arezzo InTour e realizzata col Comune di Arezzo che, dal 18 novembre 2023 al 7 gennaio 2024, ogni fine settimana vestirà a festa il centro storico della città toscana. La kermesse, nata nel 2015 e che per il secondo anno consecutivo ha ottenuto il patrocinio del Ministero del Turismo, è stata presentata questa mattina (giovedì 9 novembre) a palazzo del Pegaso. Anche quest’anno sono tante le attrazioni che scandiranno l’attesa del Natale e accompagneranno l’inizio del nuovo anno: dal suggestivo percorso di installazioni luminose che offrirà una lettura insolita ed emozionante di architetture e palazzi storici, al Parco delle Meraviglie, dal Mercato Tirolese alla Brick House Art.

“Arezzo città del Natale è una grande festa non solo per gli aretini, ma per tutta la Toscana, una festa in cui tornano a risplendere le luci, le gioie, le emozioni. È inoltre un modo per attirare turisti e per costruire le condizioni perché una città già stupenda lo sia ancora di più – ha affermato Antonio Mazzeo, presidente dell’Assemblea legislativa toscana -. Un grazie a chi ogni giorno si adopera per la buona riuscita dell’iniziativa: dai commercianti all’amministrazione comunale. Un evento di questa grandezza e di questa durata richiede un lavoro comune e condiviso”.

Di una rassegna “ormai storica” ha parlato il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci. “Siamo arrivati all’ottavo anno e in ogni edizione si è registrato un aumento sia dei visitatori sia della qualità della manifestazione – ha detto -. Arezzo ha scelto di puntare la propria immagine come città del Natale, e questo non nasce solo da esigenze commerciali o turistiche, ma anche motivazioni storiche: l’identità cristiana della nostra Arezzo è sotto gli occhi di tutti. Nella piazza Grande, dove costeggia la Pieve di Santa Maria, si può trovare una delle prime iscrizioni al mondo della parola ‘presepio’ e questo spiega come sia stata una scelta profonda quella di puntare sulla dimensione natalizia”.

Tante le novità di questa edizione a partire dal ‘Prato’, la grande area verde che domina la città, che si trasformerà nel ‘Parco delle Meraviglie’, ospitando appuntamenti a tema, mercatini tipici, il planetario e la ruota panoramica. Qui, per la prima volta, sarà realizzata un’installazione luminosa tra le più grandi d’Italia: oltre 640mila led illumineranno ben 8mila metri quadrati del giardino storico, offrendo emozionanti giochi di luce a basso impatto energetico. 

“Quest’anno abbiamo voluto alzare l’asticella per qualità e tipologia di servizi”, ha detto l’assessore al Turismo del Comune di Arezzo e presidente della Fondazione Arezzo InTour Simone Chierici. “La rassegna continua ad attrarre turisti da tutta Italia con un successo sempre crescente” ha aggiunto, ricordando che nel 2022 le presenze censite, alberghiere e extra alberghiere, sono state oltre 70mila.

Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana, ha evidenziato come “il successo crescente della manifestazione, partita nel 2015 da un’intuizione targata Confcommercio, dimostra quanto la domanda dei turisti oggi sia legata alle passioni più che ai luoghi, quanto le persone siano disposte a viaggiare per ricercare la magia e le emozioni belle” e ha sottolineato “la straordinarietà di questo pacchetto di iniziative per il Natale 2023”, ricordando in particolare come il Mercatino tirolese, che si svolgerà fino al 1 gennaio 2024, “consolidi la vocazione di Arezzo come attrazione negli eventi natalizi”.

Di una manifestazione che da anni costituisce uno degli appuntamenti più importanti per la promozione del territorio aretino ha parlato Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena: “Arezzo città del Natale – ha detto – oggi è in grado di richiamare migliaia di visitatori con evidenti effetti positivi sulla maggior parte delle 834 attività di alloggio e ristorazione e sulle 2.758 attività commerciali operanti nel territorio comunale. Attività che complessivamente occupano oltre 10.400 addetti”

Tra gli eventi tanta attesa per la ‘Fortezza delle Meraviglie’ a cura di Eventar, un “un vero e proprio villaggio di Natale all’interno della Fortezza Medicea di Arezzo, connubio tra divertimento e cultura e novità assoluta”, come l’ha definita Andrea Duranti, di Eventar Srl, la società che la gestisce.

Da ricordare anche la mostra mercato ‘Artigiani di Natale’ nel Chiostro della Biblioteca e la Galleria di Arte Contemporanea in piazza San Francesco che ospiterà Brick House Art: tre piani espositivi con laboratori e riproduzioni di monumenti e opere d’arte realizzati con 3 milioni di mattoncini LEGO. Presepi originali saranno allestiti nelle chiese, mentre piazza San Jacopo e piazza Risorgimento ospiteranno un mercatino tradizionale caratterizzato da piccole casette in legno che offriranno l’atmosfera tipica del villaggio natalizio.

Arezzo Città del Natale sarà anche l’occasione per promuovere l’impegno del volontariato aretino. In piazza Guido Monaco, a partire dal weekend dell’Immacolata, la Fondazione Arezzo Comunità sarà presente con la postazione mobile del volontariato, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare una riflessione sull’importanza della cittadinanza attiva e della responsabilità individuale.

La Fondazione Arezzo Comunità inoltre ha coordinato l’attività delle tre pubbliche assistenze che presteranno servizio durante la manifestazione.

Arezzo Città del Natale è un progetto ideato e voluto dal Comune di Arezzo e organizzato dalla Fondazione Arezzo InTour, con la collaborazione di molte associazioni culturali e di categoria, aziende locali e artisti, che vanta il patrocinio del Ministero del Turismo.

La manifestazione è resa possibile grazie al contributo di Camera di Commercio Arezzo e Siena.

Partner istituzionali: Fondazione Arezzo Comunità, Fondazione Guido d’Arezzo, Amministrazione Provinciale di Arezzo. Main Sponsor: Estra. Sponsor: Coingas, Zero Spreco Aisa, Atam, Toy Motor.

Informazioni su attività e orari del calendario Arezzo Città del Natale sono disponibili su www.arezzocittadelnatale.it

Maltempo: Mazzeo a Campi Bisenzio, situazione ancora drammatica ma ce la faremo

Il presidente del Consiglio regionale in visita nei luoghi tra i più colpiti dall’alluvione del 2 novembre: “C’è una grande mobilitazione di volontari, la Protezione civile sta svolgendo un lavoro enorme. Tanti i ragazzi e le ragazze da tutta la Toscana. Ho portato la mia vicinanza al sindaco Tagliaferri. C’è bisogno di un ulteriore sforzo collettivo. Nelle prossime ore tornerà la pioggia: chi può resti a casa e si sposti in luoghi più alti”

Firenze – Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, si è recato questa mattina (giovedì 9 novembre) a Campi Bisenzio per verificare l’evolversi della situazione dopo gli eventi della scorsa settimana, per incontrare la popolazione “tra le più colpite da questa terribile alluvione. Ho portato la mia vicinanza, la nostra solidarietà al sindaco – dichiara il presidente dell’Assemblea legislativa –, ho salutato le centinaia di ragazze e ragazzi arrivati qui da tutta la Toscana. Sono andato a visitare e incontrare alcune realtà produttive gravemente danneggiate che purtroppo rischiano di perdere tutto”.

Nel corso della visita, Mazzeo è stato anche nella zona industriale di Capalle. Nei giorni immediatamente successivi alla terribile mareggiata che si è abbattuta sulla costa toscana era stato a Marina di Pisa. Oggi, insieme al sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, ha potuto constatare personalmente la devastazione del territorio di Campi Bisenzio. “È una situazione drammatica – spiega –, ci sono ancora aziende nel fango, cittadini che hanno paura, che sentono forte il dolore e la sofferenza. C’è bisogno ancora dell’aiuto di tutti. Le prossime saranno ore difficili, è attesa altra pioggia, il messaggio che rivolgo adesso a ognuno delle cittadine e dei cittadini toscani è quello di cercare di stare il più possibile a casa. Chi abita ai piani bassi cerchi di trovare una sistemazione in luoghi più alti”.

Cominciano ad emergere anche “immagini belle: le migliaia di ragazze e ragazzi con queste tute bianche, gli stivali, i guanti, le pale, impegnati ad aiutare le famiglie. Qui c’è una grande mobilitazione di volontari, la protezione civile sta facendo un lavoro enorme. L’impegno da parte delle istituzioni deve essere quello di velocizzare il più possibile tutte le procedure per smaltire i rifiuti, per liberare le condutture dai fanghi. Abbiamo ancora bisogno di tanto lavoro – conclude Mazzeo –, un lavoro che la Giunta, con il presidente Giani e l’assessora Monni, stanno portando avanti con grande abnegazione. Quello che le istituzioni e la politica devono fare ora è ridurre il più possibile le polemiche, unirsi per dare risposte in tempi certi, ciascuno al proprio livello: Governo, Giunta regionale, Comuni. Ora serve un ulteriore sforzo collettivo. Sono convinto che la Toscana si rialzerà”.

Le dichiarazioni in video

La galleria fotografica

Prorogata fino al 10 gennaio la mostra fotografica “INVISIBLE CITY “di Veronica Gaido > Complesso di Sant’Agostino, Pietrasanta (LU)

Prorogata la mostra fotografica INVISIBLE CITYdi Veronica Gaido fino al 10 gennaio 2024 a cura di Maria Vittoria Baravelli Complesso di Sant’AgostinoPietrasanta (LU)

È stata prorogata fino al 10 gennaio 2024 la mostra di Veronica Gaido INVISIBLE CITY a cura di Maria Vittoria Baravelli, ospitata nel Complesso Monumentale Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta.
 
INVISIBLE CITY è una serie fotografica, nata nel 2015 e ancora in fieri, per cui l’artista si è ispirata al celebre romanzo omonimo di Italo Calvino. La mostra, dopo essere stata ospitata al Consolato generale d’Italia a New York da maggio a settembre 2023, approda in Italia e sarà uno degli eventi di punta di Pietrasanta Design Week-end.
 
Da New York a Pechino, da Miami a Tokyo, gli edifici di queste grandi metropoli si trasformano passando attraverso l’occhio di Veronica Gaido e diventano sostanza viva, pura luce. L’artista fa diventare la materia dura delle architetture monumentali fluida, flessibile, sinuosa; tratta i grattacieli come fossero canne di bambù mosse dal vento, percorse dalla luce, dal tempo e dalle sue emozioni, in una visione che guarda alla pittura futurista del primo Novecento, ma che diventa futuristica.
Un vero e proprio passaggio di materia dove il solido diventa fluido e vibrante, creando delle immagini che attraggono e respingono allo stesso tempo e che, trasportando la mente nella sfera del sublime, fanno correre l’immaginazione e danno vita a spazi e mondi altri.
 
In questo modo, Veronica Gaido non è solo una fotografa, ma una pittrice della realtà, un’artista che dipinge con la luce per farci vedere il mondo con una nuova prospettiva, ricordandoci che la bellezza è ovunque, se siamo disposti a osservare con attenzione e sensibilità. Le sue immagini sono più di semplici scatti: sono pennellate di colore, luce ed emozione. Ogni foto racconta una storia, cattura un momento, e ci invita a vedere il mondo con occhi diversi.
 
L’artista spesso parte da una fonte letteraria per dare vita ai suoi lavori, come in questo caso in cui è stata ispirata da Italo Calvino, di cui ricorrono proprio i cento anni dalla nascita, e da quel Marco Polo delle Città invisibili che descrive città immaginifiche, fantastiche, ma dalle possibilità illimitate, come quelle di Veronica Gaido.
 
Veronica Gaido, utilizzando la lunga esposizione e componendo e scomponendo i soggetti che ritrae, siano essi corpi o architetture, come in questo caso, ci restituisce una sua personale interpretazione delle realtà e delle emozioni che quel preciso pezzo di mondo ha suscitato in lei.
 
«D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda», questa citazione di Italo Calvino sembra incarnare il sentimento che emerge dal lavoro fotografico di Veronica Gaido intitolato “INVISIBLE CITY”, in omaggio al celebre romanzo dello scrittore.” – scrive Maria Vittoria Baravelli curatrice della mostra – “Una indagine attraverso le sue fotografie liquide delle città del mondo, dall’America al Giappone, dalla Cina all’Europa, per giungere oggi, in occasione della sua mostra, in Versilia, territorio in cui è nata.
L’esposizione racconta di come le architetture, totem della nostra contemporaneità esprimano le vite di chi i luoghi li vive, dimostrando quanto la sua fotografia sia più vicina all’arte che al reportage. 
Corpi vicini, lontani, sfumati, accennati o a malapena visibili. Nelle immagini di Veronica, sembra che esploriamo la superficie delle cose, cercando di unire i pezzi e di delineare tutte le vite che non sono le nostre, o che forse avremmo potuto vivere se fossimo dall’altra parte del mondo”.
Maria Chiara Salvanelli | Press Office & Communication









REATI A DANNO DEGLI ANIMALI, ON. BRAMBILLA: “ORA PENE PIÙ SEVERE, CON FORZA DETERRENTE”

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Per chi commette reati a danno degli animali “avremo finalmente pene più severe, con forza deterrente, come chiede la maggioranza degli italiani e come prevede il disegno di legge a mia prima firma e sottoscritto in modo bypartisan che ha già iniziato il suo esame alla Camera dei deputati”. Lo ha ribadito l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, durante l’evento sul tema che si è tenuto in Senato, con la partecipazione del presidente Ignazio La Russa, del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del presidente della commissione Giustizia della Camera Ciro Maschio, ai quali la presidente ha rivolto l’appello: “Aiutateci a portare a termine questa battaglia che conduco da più legislature”.

“Sono certa – ha detto l’on. Brambilla – che la maggioranza degli italiani ama e rispetta gli animali e percepisce i reati a loro danno come “particolarmente offensivi” ma allo stato privi, in generale, di un presidio sanzionatorio che abbia adeguato potere deterrente. Chi commette questi reati non rischia di andare in carcere, non paga abbastanza, se la cava con poco e stimola l’emulazione. Poi ricomincia e magari passa alla violenza sulle persone: un’escalation ben documentata dalla letteratura criminologica, che evidenzia un problema di pericolosità sociale. Si ha la sensazione di un fenomeno in continua espansione ed è davvero tempo che la politica e le istituzioni diano una risposta, la più efficace e la più meditata possibile. Servono pene più severe, con forza dissuasiva. Per questo, caro ministro e caro presidente della commissione, chiedo il vostro sostegno, vi chiedo di aiutarci a portare a termine questa battaglia che combatto da più legislature. Le condizioni ci sono, il momento è questo. Milioni di italiani sono della stessa opinione”.

[FOTO L’on. Brambilla con il ministro Nordio]

Enogastronomia: tartufo bianco, protagonista a San Giovanni d’Asso

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Presentata a palazzo del Pegaso la 37esima edizione della mostra mercato che si tiene l’11-12 e il 18-19 novembre a San Giovanni d’Asso (Montalcino). Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “A Liliana Segre il tartufo per la pace, grazie per il suo impegno verso gli altri e la comunità”. Il vicepresidente dell’Assemblea legislativa Stefano Scaramelli: “Il tartufo è frutto del lavoro dell’uomo e della tradizione e come tale va tutelato, valorizzato e promosso”

di Benedetta Bernocchi

Firenze – Street food e cene di gala, degustazioni nel borgo, un concorso per il miglior pecorino senese e cooking show alla 37esima edizione della mostra mercato del tartufo bianco delle crete senesi di San Giovanni d’Asso (Montalcino) che si terrà l’11-12 e il 18-19 novembre. Attorno al suo “Diamante Bianco” San Giovanni d’Asso offre una festa ricca di proposte, dallo “Square Food”, stand gastronomici delle eccellenze locali dove pranzare e cenare a km 0, alla “Cerca del tartufo” insieme ai tartufai senesi e i loro cani. Per chi vuole vivere esperienze di un’altra epoca, c’è un antico treno a vapore che, partendo da Grosseto e da Siena, porta attraverso una ferrovia non più in servizio fino al Castello di San Giovanni. È il famoso “Treno Natura” per scoprire paesaggi inconsueti della campagna senese.

“E’ la 37esima edizione – ha detto il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – segno di un forte radicamento sul territorio”. Il presidente ha aggiunto “ringrazio le Istituzioni locali per aver scelto di donare il tartufo per la pace ad una grande donna, a Liliana Segre, alla quale va il nostro grazie sentito e sincero per il suo impegno verso gli altri, verso le nostre comunità e per tenere viva la memoria”.

“Il tartufo delle Crete senesi è il tartufo – afferma il vicepresidente Stefano Scaramelli – siamo di fronte ad un’eccellenza massima. È frutto del lavoro dell’uomo e della tradizione e come tale va tutelato, valorizzato e promosso”.

Sulla quantità dei tartufi Angelo Cosseddu, presidente del Municipio di San Giovanni d’Asso ha detto “negli ultimi giorni c’è stata un’importante cavatura di tartufi dalla pezzatura medio-grande e anche di ottima qualità”.

“Un’iniziativa che si fa promotrice di un turismo lento e di qualità – ha aggiunto Pietro Benigni, direttore artistico della manifestazione – con produttori a chilometro zero”.

Per i veri gourmet gli appuntamenti golosi da non perdere sono le cene di gala negli splendidi saloni del castello, i cooking show e le degustazioni guidate come “Uovo di Quaglia con Tartufo & abbinamento Vino doc Orcia, quelle di vari tipi di miele del distretto rurale di Montalcino o della “Panna Cotta, Cioccolato fondente e tartufo”. Nel secondo week end si terrà la ventisettesima edizione del concorso “Sapori Senesi” per premiare il miglior formaggio pecorino in collaborazione del Consorzio Agrario Provinciale di Siena. Non mancheranno visite ad aziende agricole, al Museo del Tartufo, cantine, frantoi e caseifici, trekking fra boschi e campagne, stand gastronomici dove protagonista è il Diamante Bianco accompagnato da tutti i prodotti tipici locali.

Sul sito www.tartufodisangiovannidasso.it e sulla pagina Facebook tutte le informazioni e il programma completo della manifestazione.

La galleria fotografica

Paolo Maggis “TREMORE” | 3 dicembre 2023 – 14 gennaio 2024 | Pescherie della Rocca Estense, Lugo

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TREMORE Mostra personale di Paolo Maggis a cura di Massimiliano Fabbricon la partecipazione di Davide Rondoni 3 dicembre 2023 – 14 gennaio 2024 Pescherie della Rocca EstenseP.za Giuseppe Garibaldi, 2, 48022 Lugo RA, Italia Inaugurazione: sabato 2 dicembre 2023 ore 18.00 
Paolo Maggis presenta la mostra personale TREMORE a cura di Massimiliano Fabbri presso lo spazio espositivo delle Pescherie della Rocca Estense dal 2 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024.
 
In occasione della mostra verrà presentato il nuovo libro dal titolo Paolo Maggis / TREMORE pubblicato da ZEL edizioni che raccoglie le opere degli ultimi anni dell’artista, dedicate alla ricerca sull’essere umano. Il libro conterrà i testi di Massimiliano Fabbri, curatore della mostra, e del poeta Davide Rondoni.
 


TREMORE tratta della forza vitale dell’essere che anima l’essere corpo. La pelle e la carne dei soggetti rappresentati sembra tremare scossa da una pittura gestuale e nervosa. E se la pelle è, in primo luogo, l’incarnato attraverso il quale vedere e sentire le vibrazioni del corpo animato da sentimenti, emozioni e pensieri, in secondo luogo indica la superficie della pittura che diventa pelle a sua volta, introducendo lo spettatore ad una visione più complessa ed articolata.
 
A noi il compito di ricomporre la visione, decifrare l’immagine e ridefinire costantemente la mappa di questo panorama. Come ha fatto il pittore prima di noi – afferma il curatore Massimiliano FabbriEntriamo e torniamo indietro con lui, grazie a lui, ripercorrendo il processo attraverso cui l’immagine è affiorata, si è costruita e definita, emergendo dalla notte interna della volta del cranio, o dalla nebbia con bagliori e ombre della memoria, o dal bianco senza fine della tela, che sono poi quasi la stessa cosa. Segno dopo segno, pennellata dopo pennellata, superficie accanto a superficie, pelle su pelle. Sovrapposizioni e geologie. Costellazioni. Flusso inarrestabile di immagini che ci travolge. Cosa salvare?”.
 

La pittura vive in armonia con il soggetto pur mantenendo la sua indipendenza, arrivando a volte a annullare i limiti che separano lo spazio dallo stesso soggetto, un soggetto che si apre a molteplici interpretazioni senza mai trovarne una definitiva. Le opere di Paolo Maggis scuotono perché, pur mantenendo una forte estetica, introducono elementi di rotturaframmentiinterferenze e distorsioni, preferendo il sublime al bello, cioè quella bellezza ferita, che porta con sé un dolore profondo o una tragedia.
Paolo Maggis è un artista italiano che lavora prevalentemente nell’ambito della pittura. Nasce a Milano il 29 dicembre 1978. Tra il 1996 e il 2000 studia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera frequentando il corso di pittura con il professore ed artista Beppe De Valle. Terminati gli studi inizia la sua carriera espositiva e nel 2005 si trasferisce a Berlino (Germania) sino agli inizi del 2008 anno in cui si sposta a Barcellona (Spagna) dove tutt’ora vive e lavora. Su Paolo Maggis sono stati pubblicati diversi cataloghi: Paolo Maggis- Monito(r) pubblicazione Skira; Paolo Maggis, Cacho a Cacho e In Nodum Coacti pubblicazione Silvana Editoriale. Nel settembre 2011 viene presentato presso le sale del Pan di Napoli il libro Paolo Maggis pubblicazione Carlo Cambi Editore sui primi dieci anni di lavoro dell’artista in occasione della mostra omonima. Nel 2012 viene presentato sempre il nuovo libro BIONERS – Paolo Maggis, Bigas Luna a cura di Roberta Bosco. Nel 2013 lo stesso editore pubblica il libro Earth/Stars che racchiude al suo interno le immagini del ciclo omonimo. Del 2019 Zel Editore pubblica Close-Up che racchiude le opere dipinte a partire dal 2015 che trasformano l’immagine in un circuito astratto di elementi che si allontanano dalla forma a volte per perdersi ed altre per ricostruirla. Fondamentale per lo sviluppo del suo lavoro l’amicizia con l’artista e cineasta Bigas Luna. Paolo Maggis inoltre ha scritto di arte e cultura per vari blog e giornali, nel gennaio 2018 viene pubblicato da Samuele Editore il suo libro di poesie Il nome di Dio ed attualmente scrive a quattro mani con Davide Rondoni la rubrica Arte e libertà per il magazine di letteratura Satisfiction. Nel 2020, Paolo Maggis inizia a registrare in casa i suoi brani dando origine così a tHE cRAVING rOOTS, un progetto musicale ed artistico che ha come finalità la partecipazione di chiunque voglia entrarne a far parte. Il primo album Indigo è stato pubblicato il 31 settembre 2022. Nel 2023 presenta in occasione della rassegna Milano é Viva presso il Castello Sforzesco di Milano il suo primo progetto scenografico dedicato allo spettacolo “Non potevamo che incontrarci qui, mia danzatrice…” tratto dai testi di davide Rondoni, coreografia di Ornella Sberna e Compagnia di Danza OrmarsLab di cui attualmente é responsabile tecnico e scenografo.

Sabato 11 novembre ore 17.00 | Borgo Vivo, Oltre Ferrara Sud | Presentazione del libro “Vini proibiti” di Michele Borgo e Angelo Costacurta 

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Sabato 11 novembre, ore 17.00Borgo Vivo, Oltre Ferrara Sud Presentazione del libro VINI PROIBITIClinton, Fragolino, Bacò e gli altri vitigni ribellidi Michele Borgo e Angelo Costacurtaedito da Kellermann Editore intervengonoFranco Zambon e Roberto Da Re Giustiniani a seguiredegustazione e cena accompagnate dai vini proibiti Borgo Vivo, Oltre Ferrara Sud
Ferrara, FE 44124Indicazioni a questo linkInfo e prenotazioni 349 4547848 www.kellermanneditore.

Sabato 11 novembre alle ore 17.00 a   Borgo VivoOltre Ferrara Sud si terrà la presentazione del volume “VINI PROIBITI. Clinton, Fragolino, Bacò e gli altri vitigni ribelli di Michele Borgo e Angelo Costacurta, edito da Kellermann Editore. All’incontro interverranno Franco  Zambon e il fondatore della casa editrice Roberto Da Re Giustiniani. La presentazione del libro è seguita da una degustazione e una cena accompagnate dai vini proibiti. L’ingresso è libero previa prenotazione al numero 349 4547848.
 
“VINI PROIBITI. Clinton, Fragolino, Bacò e gli altri vitigni ribelli”, è un interessante compendio, le cui pagine ricostruiscono la storia dei vitigni che, soprattutto nei periodi di guerra, diventavano quasi alimenti per la sussistenza dato il loro basso grado alcolico, e che oggi stanno conoscendo un nuovo periodo di attenzione da parte degli appassionati.
 
Tra le pagine del volume, scritto da Michele Borgo e Angelo Costacurta, con i contributi di Enos Costantini e Sergio Tazzer, i lettori sono invitati a rileggere indagini e studi biologici ed epidemiologici per cercare di comprendere la situazione sorta a partire dalla metà dell’Ottocento, quando l’avvento di tre avversità parassitarie della vite – oidio, fillossera e peronospora – ha cambiato la millenaria storia vitivinicola mondiale.
 
Michele Borgo enologo e docente a contratto al corso in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche presso la Facoltà di Scienze dell’Università di Verona per l’insegnamento di patologia vegetale “Difesa della vite II”. Autore di oltre 250 pubblicazioni scientifiche e tecniche, presentate in convegni nazionali ed internazionali, su riviste specializzate nazionali ed estere. Dal 1993 Delegato del MiPAF ed esperto nazionale presso l’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (O.I.V.) e membro dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino.
 
Angelo Costacurta è uno dei più accreditati studiosi di viticoltura a livello internazionale. Ricercatore del Ministero dell’Agricoltura, ha diretto il Centro per la ricerca in viticoltura del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura. Ha insegnato nelle Università di Udine e Padova. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e storiche, è vicepresidente dell’Accademia italiana della Vite e del Vino.
 

Teatro Comunale di Antella: da gio 16 nov è in partenza la Carrozza 10 e le sue cene-spettacolo, si inizia con l’antica Roma

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La Carrozza 10 è in partenza con cene-spettacolo

Il vagone-bistrot del Teatro Comunale di Antella viaggia attraverso la cucina nel Tempo e intorno al Mondo, dal 16 novembre al 14 aprile, tutti i giovedì dalle ore 19.30. La prima cena-spettacolo è al tempo dei Romani con Trimalcione e le ricette di Apicio

Prima tappa della Carrozza 10 è l’antica Roma con le ricette di Apicio che ha dedicato al buon cibo, a quanto dicono, tutto il suo patrimonio. Molti hanno tradotto le sue ricette anche se, a volte, è molto difficile reperirne gli ingredienti: lingue di fenicotteri o il famoso e misterioso “laser”.
Per il teatro ci accompagna un libero adattamento de La cena di Trimalcione narrata nel Satiricon di Petronio Arbitro. Il pubblico è calato nell’atmosfera di “moda, costume e bellezza” che i romani di fine impero vivevano in questi sontuosi banchetti.
Così la Carrozza 10, dopo il viaggio nella cucina intorno al mondo della scorsa stagione, è in partenza quest’anno per un viaggio nel tempo. La Carrozza attraversa la cucina e lo spettacolo nelle varie epoche della storia: gli ospiti si trovano catapultati in vere e proprie performances teatrali, accompagnati dai piatti della Massaia Contemporanea.

La Carrozza 10 attravera sei stazioni con cena e spettacolo a tema: il primo viaggio nel tempo ci trasporta nell’antica Roma con le ricette di Apiceo e l’adattamento teatrale de La cena di Trimalcione di Petronio (gio 16/11); il secondo nel Rinascimento fiorentino con le ricette di Michelangelo Buonarroti, accompagnate dal viaggio-spettacolo di una libera rivisitazione de La cena delle beffe di Sem Benelli (gio 21/12); il terzo viaggio ci porta nella Parigi del 1700, con la cucina francese e le rivoluzionarie commedie di Goldoni daIl cavalier giocondo, a Gli innamorati e La Villeggiatura (gio 8/2); il quarto sarà nell’Ottocento attraverso le atmosfere de La cieca di Sorrento di F. Mastriani, romanzo d’appendice dalle tinte gialle e fosche che ebbe un successo strepitoso (gio 29/2); il quinto viaggio ci proietta in tempo di guerra, il pubblico saràcoinvolto in gioco al massacro nello spettacolo tratto da un’idea de La cena delle belve di Vahè Katchà (14/3); la sesta e ultima stazione ci fa tornare al presente, il pubblico cenerà insieme ai protagonisti del nuovo testo di Alberto Severi, Il dilemma (La casa a picco sul mare). In una cena per due in una casa a picco sul mare, in un matrimonio a picco sul tradimento, si parla di amore, relazioni e cibo. (gio 18/4).

La Carrozza, oltre a farci viaggiare nel Tempo con le cene spettacolo, ci fa fare il giro del mondo in un viaggio culinario che attraversa: Palestina (30/11), Cuba (14/12), Iran (25/1), Olanda (15/2), Armenia (21/3), Senegal (11/4), addentrandoci oltre che nelle curiosità culinarie straniere, anche in aspetti culturali dei paesi visitati.

INFO E PRENOTAZIONI www.archetipoac.it

CARROZZA 10: obbligatoria la prenotazione: prenotazioni@archetipoac.it cell: 3318538374
Cena: Viaggia nella cucina mondiale Solo su prenotazione Costo a persona € 38.00 Riduzioni € 35.00 (soci Coop Firenze)
Il costo include cibo, acqua naturale, gassata e il vino b/r. E’ possibile trovarsi a consumare la cena, come nello scompartimento di un treno, accanto a visitatori non conosciuti.
Cena e spettacolo: Viaggia nel tempo con la Carrozza 10 Solo su prenotazione Costo a persona € 47.00 Riduzioni € 45.00 (soci Coop Firenze). Il costo include cibo, acqua naturale, gassata e il vino b/r. E’ possibile trovarsi a consumare la cena, come nello scompartimento di un treno, accanto a visitatori non conosciuti.

PROGRAMMA

Giovedì 16 novembre ore 19,30
Viaggia nel tempo con la Carrozza 10
Prima stazione – A cena con Trimalcione nell’antica Roma

Prima tappa l’antica Roma dove incontreremo le ricette di Apicio che ha dedicato al buon cibo, a quanto dicono, tutto il suo patrimonio. Molti hanno tradotto le sue ricette anche se, a volte, è molto difficile reperirne gli ingredienti: lingue di fenicotteri o il famoso e misterioso “laser”.
Per il teatro ci accompagnerà un libero adattamento de La cena di Trimalcione narrata nel Satiricon di Petronio Arbitro. Si intende introdurre il pubblico nell’atmosfera di “moda, costume e bellezza” che i romani di fine impero vivevano in questi sontuosi banchetti: gli spettatori condivideranno le usanze legate a questo genere di conviti, insieme ai sapori delle portate che rispettano ricette d’epoca; infine eventi spettacolari conditi di profumi, musiche e consuetudini imperiali completeranno la descrizione del capolavoro di Petronio.

Giovedì 30 novembre ore 19,30
Viaggia nella cucina mondiale –
Stazione Palestina

Questa prima stazione ci ferma in Palestina dove oltre ai sapori di una terra che nasconde segreti culinari tutti da scoprire (e sorprendenti!), la fermata prevede anche un’immersione nella cultura palestinese con la lettura della fiaba “Salam e i bambini che volevano giocare” d parte dell’attrice Maria Laura Caselli e le proiezioni di fotografie dalla raccolta “Viaggio in Palestina”. Un momento di riflessione che porta la Carrozza 10 a diventare un viaggio nel ricordo di una terra conflittuale e bellissima con le sue infinite sfaccettature.

Giovedì 14 dicembre ore 19,30
Viaggia nella cucina mondiale: Stazione Cuba

La seconda stazione ci ferma a Cuba dove incontreremo cibo e racconti di questo meraviglioso paese. Durante la serata saremo accompagnati da impressioni, curiosità e singolarità letti dal libro “Bolero Avana” di Carla Vitantonio, cooperante e scrittrice che attualmente vive a Cuba: un viaggio tra le strade dell’Avana, lungo i litorali e nelle zone rurali dell’isola del Caribe gustando sapori originali, ingredienti particolarissimi e musica del tutto locale. Se vuoi farti un’idea per la prossima vacanza, acquista subito il biglietto e parti!

Giovedì 21 dicembre ore 19,30
Viaggia nel tempo con la Carrozza 10
Seconda stazione – Il rinascimento fiorentino: a cena con Michelangelo

Il secondo appuntamento del viaggio nel tempo ci porta nella Firenze del Rinascimento, dove potrete gustare le ricette di Michelangelo Buonarroti, e sarete accompagnati dal viaggio-spettacolo di una libera rivisitazione de La cena delle beffe di Sem Benelli. Ambientata nella Firenze medicea (e ispirata a due novelle del Lasca) l’opera ha per protagonista Giannetto Malespini che, vittima dei pesantissimi scherzi dei due fratelli Gabriello e Neri (quest’ultimo ultimo gli ha pure sottratta l’amata Ginevra), decide la sua vendetta durante una cena.

Per la gioia di tutti, durante la serata le scene di questo indiscusso capolavoro teatrale si mescoleranno ai piatti disegnati dall’altro capolavoro, l’artista Buonarroti: e tutti concluderemo con la celebre frase che è rimasta memorabile del film con Amedeo Nazzari tratto dall’opera di Benelli: E chi non beve con me, peste lo colga! “Sta attento, lettore, che se non m’inganno, tu ne prenderai gran sollazzo” Firenzuola

Giovedì 25 gennaio ore 19,30
Viaggia nella cucina mondiale: Stazione Iran

L’Iran è un paese del medioriente dalla storia affascinante ed antichissima. Situato nel mezzo di un crocevia tra Oriente ed Occidente, in un delicato equilibrio tra tradizioni e modernità. Ricco di giardini curati con maestria e di palazzi da mille e una notte finemente decorati. Celebre anche per la grande ospitalità dei suoi abitanti.

Un paese modernissimo che affonda le sue profonde radici nell’antica Persia, culla di cultura e civiltà. Capace di stregare irrimediabilmente chi visita le sue meravigliose ed imponenti moschee, i suoi palazzi sfarzosi, il suggestivo e magico sito archeologico della capitale Persepoli ed i giardini traboccanti di vegetazione.

Ma è anche un pese di forti contraddizioni: nel 2022 abbiamo assistito (e cercato di partecipare) alla rivolta delle donne in seguito alla morte di Mahsa Amini; ma l’Iran è anche il paese che racchiude i templi religiosi più belli al mondo. Così anche la cucina iraniana è considerata una delle più sofisticate al mondo: con piatti poco piccanti e poco speziati, la cucina è caratterizzata da due ingredienti fondamentali, lo zafferano e il limone indiano; senza dimenticare il tè, di una particolarità del tutto unica. Acquista il biglietto e parti con noi!

Giovedì 8 febbraio ore 19,30
Viaggia nel tempo con la Carrozza 10
Terza stazione – A cena con Goldoni

La nostra macchina del tempo ci porta questa volta a Parigi nel 1765, Goldoni vive qui dal 1761, da quando è stato invitato ad occuparsi della Commedie Italienne. Nel 1700 la cucina della tradizione tardo rinascimentale, entra in crisi proprio perché in questo periodo l’asse culturale europeo si sposta dal Mediterraneo al Mare del Nord e al suo posto subentra la cucina francese. Il viaggio nelle commedie di Goldoni attraverserà gli appuntamenti gastronomici de Il cavalier giocondo, per incontrare quelli de Gli innamorati, per giungere a La Villeggiatura: fra buffi padroni, golosi ospiti e furbe servette. Su di un binario parallelo l’itinerario gastronomico di una cena prelibata. Ma nelle commedie del nostro autore gli attori non bastano mai: quindi attenti… vi chiameremo in soccorso!! Tutti a bordo, si parte!

Giovedì 15 febbraio ore 19,30
Viaggia nella cucina mondiale: Stazione Olanda

Conosciamo l’Olanda per i suoi calciatori arancioni, per i mulini a vento, gli zoccoli e i tulipani. Al contrario la cucina olandese non è molto conosciuta, ma vi stupirà ugualmente essendo il frutto di un passato coloniale del paese che l’ha messo in contatto con culture e cucine differenti. E’ una cucina semplice ma gustosa e con ingredienti nutrienti. Anche i dolci riservano grandi sorprese. Come sempre saremo accompagnati da un viaggio culturale che farà da contorno al viaggio gastronomico. Ad esempio, si narra che la carota non è sempre stata arancione ma che gli agricoltori olandesi cambiarono il colore delle loro carote da bianco o viola in arancione in omaggio a Guglielmo d’Orange (appunto) che aiutò l’Olanda ad ottenere l’indipendenza dalla Spagna del 17° secolo; e da allora l’arancione continua ad essere il colore ufficiale dei Paesi Bassi fino ad oggi. Forza, salite a bordo!!

Giovedì 29 febbraio ore 19,30
Viaggia nel tempo con la Carrozza 10
Quarta stazione – Ottocento a cena

La drammatica storia di Beatrice, divenuta cieca in una spaventosa notte durante la quale assiste all’uccisione della madre da parte di un ladro, diventa occasione per rivivere le atmosfere dell’intricato romanzo a tinte gialle e fosche, ma allo stesso tempo ricco di suggestioni sentimentali che troviamo ne “La cieca di Sorrento” di F. Mastriani, romanzo d’appendice e autore che hanno goduto di un successo strepitoso. Alessandro Fani ha ripensato e rielaborato la storia dello strepitoso successo ottocentesco, che verrà assaporato ironicamente insieme a portate dagli ingredienti ormai desueti, a sapori che oggi giudicheremmo forse eccessivi, insieme a preparazioni e tempi di cottura lunghissimi che oggi nessuno potrebbe permettersi e infine a impiattamenti non così attenti all’estetica, come invece si gustavano ai tempi di Firenze Capitale. Eppure è innegabile che un’esperienza del genere ha un valore che trascende il gusto in sé e coinvolge l’aspetto di ricerca, aneddotica e curiosità storiche. Rivivrete così la grande tradizione toscana nella Firenze dell’Ottocento con vivande appositamente rielaborate da ricette d’epoca e attraverso la dissacrazione di quei sentimenti ‘anema e core’ che ormai guardiamo con il sorriso sulle labbra.

Giovedì 14 marzo ore 19,30
Viaggia nel tempo con la Carrozza 10
Quinta stazione – La cena in tempo di guerra

La cucina della resistenza profuma di coraggio e umiltà; è fatta di ingredienti modesti, piatti semplici ma ingegnosi, facendo apparire la tavola imbandita anche nei tempi più duri. Sarete accompagnati nella cucina del poco e del senza, tra le ricette delle donne italiane che in tempo di guerra allestivano, con destrezza e decoro, la tavola quotidiana. Durante una festa di compleanno, per non pensare alla tragedia della seconda guerra mondiale che si svolge all’esterno, vi ritroverete coinvolti in gioco al massacro (da un’idea de La cena delle belve di Vahè Katchà), dove il sovvertimento dei luoghi comuni in situazioni di pericolo vi porteranno a riflettere sul nostro ben pensare. Ognuno cercherà di salvarsi, tirando fuori il peggio di se: e voi cosa fareste al loro posto? Cosa siamo disposti a fare pur di sopravvivere?

Giovedì 21 marzo cena mondo
Viaggia nella cucina mondiale – Stazione Armenia

Le ricette gustate nella serata armena prendono spunto dal libro “La cucina Armena” di Sonya Orfalian, nata in Libia e figlia della diaspora armena. Arista, scrittrice e traduttrice, ha dedicato una grande parte del suo impegno e della sua ricerca al ricchissimo patrimonio culturale e alle tradizioni antiche della sua gente. Inoltre durante la serata vengono proiettate le fotografie di Andrea Ulivi, fotografo, editore e docente, insegnante, scattate dal 2009 al 2014. Già durante il primo viaggio, che l’autore ha compiuto in Armenia nel 2008, è sbocciato un amore incondizionato, permettendo al suo obbiettivo interrogante di indagare quei luoghi e offrirsi all’anima di quel popolo. I grandi temi toccati riguardano la vita di un popolo antichissimo e i luoghi a questo popolo sacri, i luoghi che hanno costituito la sua identità, la sua armenità, la sua spiritualità. Altro tema è il popolo e la sua identità; gli armeni, un popolo che neanche il “Grande Male”, il genocidio del 1915, è riuscito ad estinguere.

Giovedì 11 aprile ore 19,30
Viaggia nella cucina mondiale – Stazione Senegal

Dopo esservi fermati a quest’ultima stazione del viaggio, il vostro pancino non potrà fare a meno di innamorarsi di alcuni sapori e ricette tipiche di questo paese. La cucina senegalese è considerata fra le migliori di tutta l’Africa: il Senegal è esposto alla forza dell’oceano Atlantico ed offre una cucina ricca dove riscopriamo influenze francesi, precetti islamici, abitudini dei nomadi del deserto.

Non molti sanno che il piatto nazionale senegalese ceebu jën è diventato patrimonio dell’umanità. Le ricette sono tramandate di madre in figlia secondo la tradizione orale africana: proprio per questo, saremo aiutati da una cuoca senegalese nella preparazione. Usando diverse combinazioni di alimenti e molte spezie, la cucina senegalese ottiene un miscuglio di sapori, odori e colori che la rendono variegata e ricca. Questi piatti senegalesi ti faranno impazzire!

Giovedì 18 aprile ore 19,30
Viaggia nel tempo con la Carrozza 10
Sesta stazione – Ritorno al presente

E dopo aver attraversato molte epoche della storia con diverse gastronomie e spettacoli, ritorniamo al tempo attuale con una novità assoluta di Alberto Severi, Il dilemma (La casa a picco sul mare). In una cena per due in una casa a picco sul mare, in un matrimonio a picco sul tradimento, in un Mondo a picco sull’apocalisse, Il dilemma è quello di sempre, un dilemma elementare: se ha senso o non ha senso il loro amore (e la loro casa, la loro cena, il loro – e nostro- Mondo.)

Fra cucina e teatro ci divertiremo gustando l’ultima prelibatezza di questo nostro prezioso autore.

Virgo Award 2023 a tre giovani ricercatori europei

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Tre vincitori internazionali per la terza edizione dei Virgo Award, che premia i giovani ricercatori che lavorano al rivelatore di onde gravitazionali di Cascina (PI). 

I giovani ricercatori Yuefan Guo (Università di Maastricht), Kamiel Janssens (Università di Anversa) e Alba Romero-Rodriguez (Vrije Universiteit Brussel) sono i vincitori della terza edizione dei Virgo Award, assegnati ogni anno dalla Collaborazione internazionale Virgo ai giovani scienziati, per il loro significativo contributo al funzionamento dell’esperimento e ai risultati della Collaborazione Virgo. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri presso l’Osservatorio Gravitazionale Europeo di Cascina, vicino Pisa, che ospita il rivelatore Virgo.

“I giovani scienziati sono la spina dorsale della ricerca scientifica”, afferma lo spokesperson di Virgo e ricercatore INFN Gianluca Gemme, “portano idee originali, metodi innovativi e prospettive diverse alla comunità scientifica. Sono i futuri leader e mentori della prossima generazione di scienziati. Mi congratulo con i vincitori del Virgo Award 2023 e con tutti gli altri scienziati a inizio carriera che arricchiscono la nostra collaborazione. Insieme, partecipiamo a una delle imprese scientifiche più entusiasmanti del nostro tempo”.

“È stato un grande onore ricevere il Virgo Award”, ha dichiarato Yuefan Guo (Università di Maastricht) “Apprezzo molto il riconoscimento della comunità. Vorrei dedicare questo premio a tutte le persone con cui ho lavorato nel team QNR, nel team OSD, in Nikhef e nel gruppo di Maastricht. Sono grata per il sostegno di tutti voi nel percorso che mi ha portata a questo momento di oggi”.

“Mi sento onorato di aver ricevuto questo premio e del riconoscimento che ne deriva”, ha dichiarato Kamiel Janssens (Università di Anversa) “Non solo per i miei contributi all’analisi dei dati del rivelatore Virgo, ma anche per il mio impegno nel campo della ricerca sulle onde gravitazionali. Questo apprezzamento per il mio lavoro è una bella motivazione per continuare questi sforzi”.

“Grazie mille per questo premio, mi sento molto grata. Durante il mio dottorato ho avuto il privilegio di immergermi nell’affascinante mondo di Virgo, lavorando al fianco di una straordinaria comunità di ricercatori che non ha mai smesso di ispirarmi”, ha dichiarato Alba Romero-Rodriguez, “mi considero davvero fortunata a continuare questo viaggio, collaborando con ricercatori straordinari che non solo contribuiscono al progresso della scienza, ma rendono anche la ricerca quotidiana della conoscenza un’esperienza gioiosa.”

Il premio è stato annunciato durante la Virgo Week, una riunione trimestrale dell’intera collaborazione internazionale che si è tenuta questa settimana. La giuria che ha selezionato i vincitori è composta da scienziati di spicco nel campo della fisica delle onde gravitazionali: Dr. Lisa Barsotti, Prof. Monica Colpi, Prof. Gabriela Gonzalez, Prof. Frank Linde, Dr. Nary Man (presidente), Prof. Andrea Viceré.

La Collaborazione Virgo è attualmente composta da 840 membri provenienti da 148 istituzioni di 17 paesi diversi (principalmente europei). L’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO) ospita il rivelatore Virgo vicino a Pisa, in Italia, ed è finanziato dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) in Francia, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) in Italia e dall’Istituto Nazionale di Fisica Subatomica (Nikhef) nei Paesi Bassi. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web di Virgo all’indirizzo http://www.virgo-gw.eu.

Bio dei premiati:

Yuefan Guo è attualmente postdoc presso l’Università di Maastricht e si occupa di simulazioni ottiche per Virgo e di esperimenti di ricerca e sviluppo per ET. Durante il suo dottorato in Nikhef, ha lavorato per 1,5 anni a Virgo, occupandosi principalmente della messa in funzione dello squeezing dipendente dalla frequenza e della caratterizzazione ottica dell’interferometro.

Kamiel Janssens ha conseguito il dottorato di ricerca nel campo della fisica delle onde gravitazionali; i temi principali della sua ricerca sono la ricerca di un fondo stocastico di onde gravitazionali e lo studio dei rumori che influenzano il rivelatore Virgo. Allo stesso tempo è coinvolto in progetti collaterali sulla salute mentale e sulle opportunità per gli scienziati all’inizio della carriera. Nel tempo libero gli piace cucinare, fare arrampicata o semplicemente godersi la natura a casa o all’estero.

Nata nelle Isole Canarie, dove l’astrofisica ha una presenza importante, il viaggio di Alba Romero-Rodriguez nel mondo della scienza è stato segnato dalla curiosità instillata dai suoi genitori. È stata questa curiosità a portarla a intraprendere un percorso di studi in Fisica all’Università di La Laguna. Il suo percorso accademico è proseguito con il conseguimento di un Master in Fisica teorica, ma con il passare del tempo si è trovata attratta dalla ricerca sulle onde gravitazionali con un focus più strumentale e di analisi dei dati. Questo momento cruciale ha segnato l’inizio del suo dottorato ad IFAE. Ora sta continuando questo viaggio come postdoc presso la Vrije Universiteit Brussel.

(nella foto da sinistra a destra Alba Romero-Rodriguez, Kamiel Janssens, Yuefan Guo)

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EGO Communication Office 

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LA SERATA INAUGURALE E I PRIMI INCONTRI DIBOOKCITY MILANO 2023 Programma completo su www.bookcitymilano.it Scarica qui la cartella stampa completa«Viviamo poco, vediamo poco e sappiamo poco;
quindi, se non altro, sogniamo un po’».
Orhan Pamuk  Milano, 9 novembre 2023. La serata inaugurale della dodicesima edizione di BookCity Milano si terrà mercoledì 15 novembre alle ore 20.00 al Teatro Dal Verme. L’ospite d’onore sarà lo scrittore turco Orhan Pamuk che, come da tradizione, riceverà il Sigillo della città dal sindaco Giuseppe Sala. La serata, condotta da Giovanna Zucconi, proseguirà con un intervento di Alessandra Kustermann, prima donna primario della Clinica Mangiagalli e fondatrice del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, primo del suo genere in Italia; sarà anche l’occasione per rendere omaggio ad Achille Mauri, una delle anime di BookCity fin dal momento in cui è nata, scomparso all’inizio di quest’anno. La settimana di BCM si apre lunedì 13 novembredalle 9.00 alle 12.30 alla Biblioteca Sormani, con l’incontro Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole, l’iniziativa del Centro per il libro e la lettura nata da un Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero della Cultura. L’edizione 2023 è intitolata Se leggi ti lib(e)ri ed è dedicata alla letteratura fantastica: a 50 anni dalla traduzione italiana di Lo Hobbit e dalla scomparsa di J. R. R. Tolkien, il Centro per il libro e la lettura del MiC promuove un convegno indirizzato a studiosi e insegnanti, con: Oronzo Cilli, Giuseppe Pezzini, Piero Boitani, Carlo Pagetti, Maria Elena Ruggerini, Roberta Capelli, Oriana Palusci e i saluti del Sottosegretario di Stato al Ministero del Merito e dell’Istruzione Paola Frassinetti, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarà collegato da remoto; evento a prenotazione obbligatoria.  Martedì 14 novembre, alle 10.30Amplifon organizza un appuntamento dedicato all’inclusione sociale delle persone anziane: Let’s dream – riflessioni sul sogno tra generazioni porterà letture ad alta voce nella Casa di Riposo RSA di via Pindaro 44, offrendo ai residenti della struttura e alle loro famiglie la possibilità di ascoltare brani tratti da Le avventure di Pinocchio. L’iniziativa è legata a “Ciao!”, il progetto di Fondazione Amplifon partito nel 2021 che oggi coinvolge oltre 200 residenze sanitarie assistenziali non profit in tutta Italia. Alle 18.00 alla Galleria Campari (Sesto San Giovanni) si terrà l’incontro Storie di libri, parlarne al bar, con Marco Ardemagni, Petunia Ollister Antonio Prudenzano: i caffè di un tempo rappresentavano un luogo di ritrovo per artisti e intellettuali, uno spazio dove gli scrittori potevano confrontarsi sulle proprie poetiche e le ultime tendenze letterarie; oggi i bar sono luoghi di incontro e di lavoro, dove le persone si trovano a leggere, scrivere e presentare libri; evento a cura di Galleria Campari, con prenotazione obbligatoria. Sempre alle 18.00, alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, si terrà l’incontro Il destino delle città, con il semiologo Stefano Bartezzaghi, l’architetto Alessandro Balducci e il presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Azzone; tratteranno dei cambiamenti degli spazi urbani, tra diseguaglianze sociali, clima e digitalizzazione.  Mercoledì 15 novembre, alle 11.00 all’Auditorium “Guido Martinotti”, durante l’evento La costruzione della nuova Repubblica da sogno a realtà. Rileggere i lavori dell’Assemblea Costituente a 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, verrà presentato il progetto di digitalizzazione e ripubblicazione dei lavori dell’Assemblea Costituente, curato da Giuseppe Valditara ed Elisabetta Lamarque, sviluppato da Giappichelli Editore con il sostegno di Intesa Sanpaolo. Alle 17.30, alla Fondazione Culturale San Fedele, si terrà l’incontro La pietà di Manzoni, con Stefano Mottadon Giuseppe Como padre Iuri Sandrin S. J., in occasione dei 150 anni dalla morte dell’autore dei Promessi sposi; incontro a prenotazione obbligatoria. Alle 18.00 Caterpillar su Rai Radio2 realizzerà per BookCity Milano una puntata speciale con pubblico live dal Centro di Produzione RAI per inaugurare un grande gruppo radiofonico di lettura, con Simonetta BitasiMassimo Cirri e Sara Zambotti; prenotazione obbligatoria tramite mail a caterpillar@rai.it. In occasione della sua dodicesima edizione, la manifestazione dedicata al libro e alla lettura raggiunge anche Cremona e Lodi: tradizionalmente diffusa e inclusiva, BookCity Milano propone nelle due città lombarde un palinsesto di incontri con gli autori e presentazioni, eventi musicali e dialoghi, letture e mostre.  A Cremona mercoledì 15 novembre alle 16.30 Palazzo Affaitati, si terrà “Il suono nel suono”: alla scoperta della musica del XX secolo con Enrico Maria Ferrando, Ilaria Giani, Gabrio Taglietti Ingrid Pustijanac per ripercorrere la vita di compositrici e compositori dimenticati, con un intervento musicale a cura del Quartetto Thumos – Allievi dell’Accademia Stauffer. Alle 18.00, al Museo ArcheologicoLodovica Braida e Maria Luisa Betri tratteranno delle trasformazioni che la pratica della lettura ha conosciuto e conosce tutt’oggi, durante l’incontro Pratiche di letture a confronto: storie di un’esperienza multiforme. Alle 21.00, al Centro Fumetto Andrea Pazienza, il gruppo Filocomics propone una lettura di Fuochi di Lorenzo Mattotti; a cura di Centro Fumetto “Andrea Pazienza”, Arcicomics, Filosoficamentelab.  A Lodi BookCity Milano inaugurerà mercoledì 15 novembre alle ore 17.30 nella Sala dei Comuni della Provincia con l’incontro Milano a Lodi. Tradurre non è tradire. La poesia contemporanea incontra la letteratura classica: un’esplorazione del rapporto tra la poesia contemporanea e i modi di tradurre i capolavori della letteratura classica, a partire dalla traduzione di Milo De Angelis del De rerum natura di Lucrezio; con lui Pietro Sarzana.  BookCity Milano è sostenuto da Intesa Sanpaolo (main partner), da Esselunga (premium partner), con la collaborazione di Fondazione Cariplo e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Partecipano inoltre Eni, Recordati, Amplifon, Galleria Campari, TIM, Pirelli, Fondazione Fiera Milano, Gruppo San Donato, Burgo Group, BiM, SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, Enel, Federazione Carta e Grafica, Comieco, Messaggerie Libri SpA, Fondazione AEM; partner tecnico ATM. Sono media partner dell’edizione 2023 di BookCity Milano: Corriere della Sera, Gruppo Mondadori, Rai Radio2, Rai Radio3, Feltrinelli Librerie, Giornale della Libreria, ilLibraio.it.   


AL VIA IED FIRENZE “TALENT DAY”

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IED FIRENZE SCEGLIE GIUNTI-ODEON PER IL TALENT DAY 23. L’INCONTRO ANNUALE TRA AZIENDE E STUDENTI DEI MASTER,ORGANIZZATO PER LA PRIMA VOLTA ALL’ESTERNO.

FI 09|11|23             IED Firenze ha scelto di organizzare per la prima volta all’esterno, nel rinascimentale Palazzo dello Strozzino, l’edizione 2023 del Talent Day, l’incontro annuale tra studenti e Aziende tenutosi oggi e destinato a facilitare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, attraverso un confronto dialettico tra esperienze diverse.

26 aziende, tra le più importanti in Italia ed all’Estero, Enti ed Istituzioni Museali hanno avuto modo di conoscere e condividere i progetti di circa 50 talenti –  in uscita dai corsi Master in comunicazione, moda e arti visive di IED Firenze – all’interno del rinnovato spazio interculturale Giunti-Odeon dove letteratura, cinema, teatro, musica e arti visive dialogano tra loro.

“Come nel DNA del nostro Istituto, abbiamo scelto di organizzare il Talent Day in un luogo della Città che avesse memorie storiche ma al tempo stesso parlasse di nuovo Rinascimento, un luogo deputato all’incontro che mette in luce il senso dell’interazione. 
E’ compito della scuola accompagnare i giovani alla conoscenza di universi diversi che, fondendosi, costituiscono il punto di partenza per costruire la loro identità professionale”, spiega Danilo Venturi Direttore di  ED Firenze.“E in ultimo, ma punto essenziale nell’epoca del digitale, un luogo dove i libri sono protagonisti. Leggere è importante per se stessi, per allenare il cervello, per arricchire le nostre immaginazioni, per acquisire capacità critica  lasciando spazio a tempi lunghi cosa che non può fare una lettura su smartphone. Serve ai giovani per comprendere la complessità della vita”, conclude Venturi

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Studio Maddalena Torricelli

Domani la Festa degli Orti Slow Food: 35 mila bambine e bambini a lezione di spreco alimentare

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Sale in zucca e stiamo accORTI35 mila bambine e bambini a lezione di spreco alimentare con Slow Food Oltre 1700 classi di 140 Istituti comprensivi in tutta Italia celebrano il 10 novembre la Festa degli Orti Slow Food
Ridurre lo spreco alimentare è una delle azioni più importanti per la salvaguardia delle risorse del pianeta e la lotta alla fame nel mondo, per questo come Slow Food siamo convinti sia necessario, fin da bambini, imparare a scegliere i cibi seguendo la stagionalità e mettendo in pratica tecniche antispreco e modalità di conservazione degli alimenti. Sono queste infatti alcune delle attività con cui venerdì 10 novembre, alunne e alunni in tutta Italia celebreranno la Festa degli Orti Slow Food. Grazie all’impegno di quasi 1600 insegnanti formati dall’associazione della chiocciola, durante tutto l’anno scolastico, 35 mila bambine e bambini di oltre 1700 classi in 140 Istituti Comprensivi, dagli asili nido alle scuole primarie di secondo grado, acquisiranno consapevolezza del valore del cibo, dal campo alla tavola. Quest’anno, inoltre, grazie al sostegno del Fondo Carta Etica di UniCredit, gli Orti Slow Food hanno ricevuto un nuovo slancio, coinvolgendo 538 nuove classi.
 
«Fare un orto è un atto molto piccolo, fatto di semi e granelli di terra. Ma può essere anche molto grande perché significa capire il mondo e il peso dello spreco a livello globale. Quest’anno la festa degli Orti Slow Food è dedicata proprio a questo tema: a ricordare che tonnellate e tonnellate di cibo sono sprecate in un pianeta in cui ancora si muore di fame. Fare l’orto è sperimentazione e cambiamento, è cura della nostra casa comune da conservare con l’obiettivo di consegnarlo alle generazioni future. È il minimo che si possa fare per loro e per noi» sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
 
«La tematica della sostenibilità ambientale è una parte fondamentale della nostra cultura e della nostra mentalità. Così come l’impegno verso i giovani e l’istruzione. Siamo fortemente impegnati ad aumentare costantemente il nostro impatto sociale e il sostegno alle comunità e siamo quindi orgogliosi di essere al fianco di Slow Food nella realizzazione di questo progetto e di contribuire a fornire gli strumenti e le conoscenze necessarie per intraprendere percorsi di crescita sostenibile» aggiunge Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit.
Scarica qui le immagini della Festa degli Orti Slow Food
Ridurre lo spreco alimentare è una delle azioni più importanti per la salvaguardia delle risorse del pianeta e la lotta alla fame nel mondo, per questo come Slow Food siamo convinti sia necessario, fin da bambini, imparare a scegliere i cibi seguendo la stagionalità e mettendo in pratica tecniche antispreco e modalità di conservazione degli alimenti. Sono queste infatti alcune delle attività con cui venerdì 10 novembre, alunne e alunni in tutta Italia celebreranno la Festa degli Orti Slow Food. Grazie all’impegno di quasi 1600 insegnanti formati dall’associazione della chiocciola, durante tutto l’anno scolastico, 35 mila bambine e bambini di oltre 1700 classi in 140 Istituti Comprensivi, dagli asili nido alle scuole primarie di secondo grado, acquisiranno consapevolezza del valore del cibo, dal campo alla tavola. Quest’anno, inoltre, grazie al sostegno del Fondo Carta Etica di UniCredit, gli Orti Slow Food hanno ricevuto un nuovo slancio, coinvolgendo 538 nuove classi.
 
«Fare un orto è un atto molto piccolo, fatto di semi e granelli di terra. Ma può essere anche molto grande perché significa capire il mondo e il peso dello spreco a livello globale. Quest’anno la festa degli Orti Slow Food è dedicata proprio a questo tema: a ricordare che tonnellate e tonnellate di cibo sono sprecate in un pianeta in cui ancora si muore di fame. Fare l’orto è sperimentazione e cambiamento, è cura della nostra casa comune da conservare con l’obiettivo di consegnarlo alle generazioni future. È il minimo che si possa fare per loro e per noi» sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
 
«La tematica della sostenibilità ambientale è una parte fondamentale della nostra cultura e della nostra mentalità. Così come l’impegno verso i giovani e l’istruzione. Siamo fortemente impegnati ad aumentare costantemente il nostro impatto sociale e il sostegno alle comunità e siamo quindi orgogliosi di essere al fianco di Slow Food nella realizzazione di questo progetto e di contribuire a fornire gli strumenti e le conoscenze necessarie per intraprendere percorsi di crescita sostenibile» aggiunge Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit.
 


 

 
Cibo: io non ti spreco
 
Oltre 1200 kit didattici sono stati consegnati alle classi che partecipano al progetto Orti Slow Food a scuola, grazie al contributo di UniCredit. Al loro interno, insegnanti e bambini trovano tutti gli strumenti per imparare, giocando, come non sprecare i cibi: da un divertente memory sulle tecniche di conservazione alle schede didattiche per imparare a consumare gli alimenti fuori stagione, sfruttando al meglio le eccedenze del raccolto. Un approccio positivo da trasmettere ai bambini fin dalle più piccole età, per capire come evitare gli sprechi di frutta e verdure nei campi. Nel kit anche i cartelloni degli alimenti da trasformare di stagione in stagione, le etichette a tema Orti Slow Food da apporre ai barattoli di conserva, e sticker da attaccare, per ricordare l’importanza dei prodotti stagionali, fino ad arrivare alle ricette per recuperare il pane avanzato. Il tutto per riscoprire come poter mettere le “mani in pasta”, non solo a scuola ma anche a casa. Il kit contiene anche alcuni esempi di conserve, come la passata di pomodoro fiaschetto del Presidio Slow Food, da assaggiare con frise e origano, per preparare golose merende ai bambini e scoprire insieme nuovi gusti.
Scarica qui le immagini della Festa degli Orti Slow Food
Ridurre lo spreco alimentare è una delle azioni più importanti per la salvaguardia delle risorse del pianeta e la lotta alla fame nel mondo, per questo come Slow Food siamo convinti sia necessario, fin da bambini, imparare a scegliere i cibi seguendo la stagionalità e mettendo in pratica tecniche antispreco e modalità di conservazione degli alimenti. Sono queste infatti alcune delle attività con cui venerdì 10 novembre, alunne e alunni in tutta Italia celebreranno la Festa degli Orti Slow Food. Grazie all’impegno di quasi 1600 insegnanti formati dall’associazione della chiocciola, durante tutto l’anno scolastico, 35 mila bambine e bambini di oltre 1700 classi in 140 Istituti Comprensivi, dagli asili nido alle scuole primarie di secondo grado, acquisiranno consapevolezza del valore del cibo, dal campo alla tavola. Quest’anno, inoltre, grazie al sostegno del Fondo Carta Etica di UniCredit, gli Orti Slow Food hanno ricevuto un nuovo slancio, coinvolgendo 538 nuove classi.
 
«Fare un orto è un atto molto piccolo, fatto di semi e granelli di terra. Ma può essere anche molto grande perché significa capire il mondo e il peso dello spreco a livello globale. Quest’anno la festa degli Orti Slow Food è dedicata proprio a questo tema: a ricordare che tonnellate e tonnellate di cibo sono sprecate in un pianeta in cui ancora si muore di fame. Fare l’orto è sperimentazione e cambiamento, è cura della nostra casa comune da conservare con l’obiettivo di consegnarlo alle generazioni future. È il minimo che si possa fare per loro e per noi» sottolinea Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
 
«La tematica della sostenibilità ambientale è una parte fondamentale della nostra cultura e della nostra mentalità. Così come l’impegno verso i giovani e l’istruzione. Siamo fortemente impegnati ad aumentare costantemente il nostro impatto sociale e il sostegno alle comunità e siamo quindi orgogliosi di essere al fianco di Slow Food nella realizzazione di questo progetto e di contribuire a fornire gli strumenti e le conoscenze necessarie per intraprendere percorsi di crescita sostenibile» aggiunge Annalisa Areni, Head of Client Strategies di UniCredit.
 


 

 
Cibo: io non ti spreco
 
Oltre 1200 kit didattici sono stati consegnati alle classi che partecipano al progetto Orti Slow Food a scuola, grazie al contributo di UniCredit. Al loro interno, insegnanti e bambini trovano tutti gli strumenti per imparare, giocando, come non sprecare i cibi: da un divertente memory sulle tecniche di conservazione alle schede didattiche per imparare a consumare gli alimenti fuori stagione, sfruttando al meglio le eccedenze del raccolto. Un approccio positivo da trasmettere ai bambini fin dalle più piccole età, per capire come evitare gli sprechi di frutta e verdure nei campi. Nel kit anche i cartelloni degli alimenti da trasformare di stagione in stagione, le etichette a tema Orti Slow Food da apporre ai barattoli di conserva, e sticker da attaccare, per ricordare l’importanza dei prodotti stagionali, fino ad arrivare alle ricette per recuperare il pane avanzato. Il tutto per riscoprire come poter mettere le “mani in pasta”, non solo a scuola ma anche a casa. Il kit contiene anche alcuni esempi di conserve, come la passata di pomodoro fiaschetto del Presidio Slow Food, da assaggiare con frise e origano, per preparare golose merende ai bambini e scoprire insieme nuovi gusti.
Contattati per sapere qual è la scuola più vicina in cui si tiene la festa
 
Alcune testimonianze tra le nuove classi coinvolte quest’anno
 
Bologna: la memoria dei nonni e la riscoperta dei mestieri legati alla terra
 
Tra le scuole che rientrano nell’ampliamento degli Orti Slow Food reso possibile dal supporto di UniCredit, c’è la scuola primaria Giorgio Morandi, nel quartiere Barca di Bologna. «Grazie all’orto vogliamo avvicinare i bambini ai saperi della terra, facendogli sperimentare tutte le attività dell’orto, dalla vangatura al raccolto. Spesso infatti i più giovani non hanno avuto il contatto con le tradizioni contadine e il rischio è quello di dimenticare le memorie tramandate dai nonni, ma anche la consapevolezza delle stagioni dei cibi e il rispetto per gli animali che vivono nel suolo e tra le piante – racconta l’insegnante Teresa Maisano che ha candidato la scuola a partecipare al progetto -. Ma non è solo questo, grazie all’orto riusciamo a insegnare tanti argomenti attraverso attività ludiche, non solo l’aritmetica o le scienze, ma anche temi come lo spreco delle risorse idriche e la tutela della biodiversità».
 
Pescara: parole chiave comunità e inclusione
 
Dall’Emilia-Romagna passiamo all’Abruzzo dove è l’insegnante Andrea Berardinucci della scuola secondaria Ugo Foscolo di Pescara a raccontarci quali obiettivi vogliono raggiungere grazie all’orto: «La comunità è il cuore di un quartiere, che senza i suoi abitanti non avrebbe sfumature di culture e tradizioni». È il caso di questa scuola che si trova nella prima periferia della città: «Quello che vorremmo è coinvolgere tutti gli abitanti intorno all’Orto Slow Food, che avremo la fortuna di realizzare in un ex parco pubblico adiacente alla scuola. Per questo stiamo anche cercando di coinvolgere nonni, genitori e persone che abitano nei dintorni della scuola» continua l’insegnante.
 
Agrigento: protagonisti i Minori Stranieri Non Accompagnati 
 
«Ad Agrigento, nel quartiere di Villaseta, una vecchia scuola abbandonata è stata ripristinata e resa accogliente per i corsi di italiano per gli adulti, frequentati anche da giovani persone migranti. È qui che, in collaborazione con la Comunità Slow Food Zagara- Al Zahar,  con un gruppo di ragazzi minori stranieri non accompagnati, beneficiari del progetto Youth&Food, abbiamo realizzato l’orto sociale, impiantando colture autoctone. Quello che vorremmo è anche riuscire a coltivare ortaggi di provenienza dei Paesi dei ragazzi, un elemento in più per farli sentire a casa. I giovani fanno esperienza delle nostre tradizioni agricole e gastronomiche e inoltre l’orto rappresenta un esempio anche per gli abitanti del vicinato. Un intervento sociale ed educativo diventa quindi un collante per l’intera comunità del quartiere» racconta Santino Lo Presti dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo per l’istruzione degli Adulti.
 
Cosa sono gli Orti Slow Food
 
Nasce dall’associazione della Chiocciola a metà anni Novanta negli Stati Uniti e approda in Italia. L’obiettivo è promuovere la coltivazione in modo sostenibile attraverso la comunità locale. All’interno dei quartieri vengono individuate aree dismesse da riqualificare che vengono trasformate in orti urbani creando così spazi verdi accessibili a tutti. 
Tutto questo grazie alla collaborazione tra Slow Food, i partner Irritec e Pastificio Di Martino, tutte le scuole di tutta Italia che aderiscono al progetto e il contributo di UniCredit al fine di promuovere un’alimentazione sana e la valorizzazione del territorio.
Ufficio Stampa Slow Food



 

MUSEO MARINO MARINI Firenze | visite guidate gratuite alla mostra “Andature III- Helene Appel / Eva Marisaldi ” | da sabato 11 novembre 2023

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VISITE GUIDATE gratuite

per tutto il periodo della mostra

Andature III

Helene Appel / Eva Marisaldi

a cura di

Marcella Cangioli e Antonella Nicola

Museo Marino Marini, Firenze – aperta fino al 24 dicembre 2023

da sabato 11 novembre 2023, tutti i sabati, alle 17

e visite per le scuole secondarie di primo e secondo grado durante la settimana

organizzate dal Museo Marino Marini

lunedì 13 novembre, ore 16,30

visita alla collezione e alla mostra con le curatrici organizzata dall’Associazione Culturale Città Nascosta

comunicato stampa

Al Museo Marino Marini, Firenze, inizia un denso programma di visite guidate gratuite, con il solo biglietto d’ingresso, rivolto a pubblici diversi, in occasione della mostra “Andature III – Helene Appel / Eva Marisaldi”, a cura di Marcella Cangioli e Antonella Nicola, che sarà aperta fino al 24 dicembre 2023.

Si parte l’11 novembre, alle 17, con le visite organizzate direttamente dal Museo Marino Marini di Firenze, che si terranno tutti i sabati, alla solita ora, per il periodo dell’esposizione. La visita è compresa nel costo del biglietto di ingresso, i posti sono limitati ed  è consigliata la prenotazione al link https://museomarinomarini.it/visite-guidate-alla-mostra-andature-iii/. Si suggerisce di arrivare al Museo 10 minuti prima dell’inizio della visita.

Per coinvolgere un pubblico giovane, sempre il Museo offre visite gratuite alle scuole secondarie di primo e secondo grado, da fissare durante la settimana, previa disponibilità. Per maggiori informazioni e prenotazioni scrivere a educa@museomarinomarini.it.

Lunedì 13 novembre, alle ore 16.30, l’Associazione Culturale Città Nascosta terrà una visita al Museo Marino Marini, quale luogo d’incontro fra antico, moderno e contemporaneo. Un percorso a tre voci dove le curatrici della mostra, Marcella Cangioli e Antonella Nicola, insieme alla storica dell’arte, Alessandra Nardi, accompagneranno il pubblico alla scoperta della collezione permanente e alle connessioni tra le opere di Helene Appel ed Eva Marisaldi, le artiste scelte per questa terza edizione di ANDATURE. Un nuovo modo per conoscere l’arte di Marino Marini e le molteplici suggestioni che ancora oggi è capace di creare. Il ritrovo è in Piazza San Pancrazio, davanti al Museo, alle 16.30. Solo su prenotazione al link https://cittanascosta.it/event/lunedi-13-novembre/La visita è gratuita, si paga il solo biglietto d’ingresso.

Andature è un progetto interdisciplinare che nasce nel 2020, a cura di Marcella Cangioli e Antonella Nicolain collaborazione con l’Associazione Culturale Città Nascosta e il Museo Marino Marini, con il patrocinio del Comune di Firenze e realizzato, in questa terza edizione, grazie al contributo di CONstruire srl, Italianroom srl, Mazzoni Casa srl e Laboratorio Sodini srl.

Come per le precedenti edizioni, l’appuntamento del 2023 mantiene il format del confronto tra due artiste, Helene Appel Eva Marisaldi, spostando questa volta l’accento sull’osservazione del reale, dell’esperienza e del quotidiano, che vengono indagati e rappresentati con una acutezza e fedeltà quasi spiazzanti, da un lato, e una molteplicità di sfumature poetiche, dall’altro. Le curatrici hanno inoltre scelto di ampliare il dialogo poetico tra le due artiste, non solo evidenziando i loro linguaggi e gli importanti legami con la storia dell’arte – così come già nelle edizioni precedenti- ma intendendo questa volta tessere, nello specifico, una liason con le opere della collezione del Museo Marino Marini, andando a sottolineare quegli elementi ed aspetti materici scultorei e pittorici che hanno interessato Marino Marini, così come le artiste protagoniste di ANDATURE III. Vengono quindi presentate opere pittoriche, scultoree, installazioni sonore, video e disegni in cui, procedendo per intuizioni, ispirazioni o riferimenti specifici, potremo riconoscere il passo dell’artista, il suo tempo, il suo sguardo, il suo inarrestabile processo creativo.

Eva Marisaldi, tra le artiste italiane più interessanti,analizza le modalità della comunicazione, del linguaggio e le regole che influenzano i nostri comportamenti, attraversando in modo trasversale le diverse tematiche che riguardano la nostra società e quotidianità per decodificare, in maniera quasi antropologica, cosa si nasconde dietro le convenzioni. Il suo lavoro si concretizza, poi, in modo eclettico, utilizzando diversi media, passando dal disegno alla fotografia e alla scultura, fino alla performance, all’arte cinetica, al video e alle installazioni sonore (realizzate in collaborazione con Enrico Serotti). Partendo dalle opere di Marino Marini, Eva Marisaldi attua una riflessione sulla scultura scegliendo, nell’immensa produzione del maestro, alcune piccole figure di acrobati e cavalieri che diventano il motivo su cui l’artista articola la sua propria indagine e realizza, appositamente per questa occasione, alcuni nuovi disegni, Danza, due nuove sculture Studio#1 e Studio #2e un’incisione su vetro, Lezioni, opere che ben si integrano con le altre selezionate per la mostra, dove ritmo, luce e suono rappresentano il nuovo lessico per continuare a parlare di scultura. Torna allora l’idea del passo che si rivela nei diversi aspetti della sua poetica -dall’osservazione all’esplorazione della realtà, al fine di decrittarne gli aspetti non indagati- così come anche nei mezzi espressivi adottati – il disegno, le installazioni, i suoni, le immagini animate e le sculture – che costituiscono una sorta di punteggiatura, una danza che, seguendo il titolo della mostra, afferisce all’andatura, al passo dell’artista, ma anche degli esseri viventi in generale.

Helene Appel, vive a Berlino e ha numerose mostre internazionali all’attivo. I temi che ricorrono nei suoi dipinti sono presi dalla quotidianità, naturale e domestica, come se dipingesse le cose che sono sotto il suo sguardo, dai ciottoli e tombini incontrati lungo il cammino, a rami e terra o sabbia, fino ad alimenti e oggetti della cucina di casa – porri sminuzzati, chicchi di riso, canovacci, sapone – dipinti a grandezza naturale e con perfezione tale da sembrare reali, come veri trompe-l’oeil. Helene dipinge ‘oggetti comuni’ con una maestria ‘fuori dal comune’; così ci troviamo ad ammirare: Twig un ramoscello spezzato, Gully, un tombino su cui casualmente ha camminato, Cutting Board, un sedano tagliato su un piano, o ancora una grande tenda, Blue Fabric del 2016 o Sand (2018) dove i granelli di sabbia, terreno di gioco per bambini o confine della nostra terraferma, disegnano le ombre e le luci di quella inaspettata inquadratura. Estrapolandoli dal contesto e privandoli della loro narrativa, essi mutano e si trasformano assurgendo quasi allo status di icone tridimensionali. Come il fanciullo che trova una conchiglia, un resto di giocattolo o una piccola reliquia, è lo stato di stupore che accende ogni volta l’oggetto su cui Helene poi concentra il suo sguardo. Perlustrando e indagando la quotidianità nelle sue sfaccettature più diverse, ma anche nelle sue forme più comuni – quelle cui siamo ormai assuefatti o che apparentemente non ci seducono più, dalla natura agli oggetti di uso e consumo più banali- Helene porta il suo sguardo attento alla ricerca di quel dettaglio, di quella forma o di quella precisa curvatura in grado di diventare l’incipit di un nuovo racconto.

Come spesso accade, l’artista, quale instancabile ricercatore, avventuriero e rabdomante, si inoltra in quei luoghi e ambiti che acquisiscono rilevanza solo dopo essere stati contemplati, vissuti, amati da uno sguardo poetico. E lì, in quei luoghi della contemplazione, scopre infinite sfaccettature e altrettante possibili andature, aprendo così alla collettività grandi capitali di esperienza e conoscenza. È un po’ questo ciò che, epoca dopo epoca, continuiamo a chiedere all’arte: di poterci continuare a meravigliare e colmare, di poterci offrire chiavi di lettura inedite e sofisticate per poter partecipare, sempre più profondamente, al mistero della vita stessa. Partendo da dati reali, concreti o astratti, Eva Marisaldi e Helene Appel, attraverso il loro immaginario poetico, rivolgono lo sguardo al “qui ed ora” per tentare, attraverso quello che si mostra palesemente ai nostri occhi, di giungere altrove, a uno svelamento, a quel qualcosa che sfugge, che non cogliamo, che non è riconosciuto, per aprire a possibili altri significati e trasformazioni, in un mondo immerso di parole e immagini dove sempre di più linguaggio e gesti si perdono in un flusso infinito di informazioni.

È in corso di stampa il catalogo dell’esposizione, edito da Bandecchi & Vivaldi, con testi di Saretto Cincinelli e Roberta Minnucci, che verrà presentato prima della chiusura di Andature III, il 24 dicembre 2023. Il volume, come quelli delle precedenti edizioni, è acquistabile presso la biglietteria del Museo Marino Marini.

Andature III è realizzata con il Patrocinio del Comune di Firenze e della Regione Toscana, il sostegno di CONstruire srlItalianroom srl, Mazzoni Casa srl e Laboratorio Sodini srl e la collaborazione di Galleria De Foscherari e P420, Bologna. Si ringrazia Lorenzo Magnolfi Assicurazioni.

ANDATURE III

Helene Appel / Eva Marisaldi

Museo Marino Marini, Firenze

4 ottobre – 24 dicembre 2023

a cura di Marcella Cangioli e Antonella Nicola

info: info@museomarinomarini.it

orari: sabato, la domenica e il lunedì dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18)

biglietto: intero 10 euro

Ufficio Stampa mostra: Davis & Co | Lea Codognato/Caterina Briganti

Sounds on Friday -ai confini del jazz annullato il concerto di domani sera ecco le nuove date

Venerdì 17 novembre con  Nico Gori “Young Lions” 4tet (Nico Gori al clarinetto & sax, Sergio Aloisio Rizzo alla chitarra,  Francesco Tino al basso e Simone Brilli alla batteria)

Il quartetto esegue brani della tradizione jazzistica americana alternati a composizioni originali del leader Nico Gori. Tuttavia non mancano incursioni nel mondo sud americano con esecuzione di brani della tradizione brasiliana, dallo “choro” alla “bossa nova”. Il tutto condito da un sound molto ricercato e ben arrangiato del quartetto dei “giovani leoni” di cui sono caratteristiche principali l’energia e il grande interplay tra i musicisti che lo compongono.

E venerdì 24 novembre  con  Franco Santarnecchi Waves Orchestra il nuovo progetto del pianista e polistrumentista, attualmente al fianco di Jovanotti. L’orchestra si presenta a questa rassegna del “Sounds” con undici elementi di estrazione musicale diversa, tutti musicisti affermati o giovani promesse della scena jazz: Franco Santarnecchi al pianoforte, composizione e arrangiamenti, Titta Nesti voce, Carlotta Vettori flauto, Claudio Ingletti, Francesco Pantusa sax, Ellie Young violoncello, Franco Ceccanti alla chitarra, Valentina Bartoli tastiera, Leonardo Bettibasso, Beacon Martin e Gianni Apicella percussioni, Piero Borri alla batteria. 

Il repertorio del concerto presenterà brani originalmente scritti, arrangiati e diretti da Franco Santarnecchi, che, pur compiuti in se stessi, si ricollegano al tema principale, Waves, formando un percorso musicale omogeneo e architettato come un’opera teatrale.

Poi venerdì primo dicembre recupera Conversas Brasileira di recente formazione,  propone una serata all’insegna del samba e della bossa nova,  un omaggio al Brasile ed ai suoi maggiori compositori, dalle origini del samba ai giorni nostri. La voce è quella di Elisa Mini, alla chitarra Marco Galiero con special guest Carlotta Vettori al flauto.

Mentre il concerto previsto per la scorsa settimana annullato sempre per il maltempo di  Matteo Addabbo Organ Trio sarà recuperato nella rassegna primaverile.

Gli organizzatori sono naturalmente dispiaciuti per l’accaduto, ma anche certi della comprensione di tutti. 

Tutti i concerti avranno luogo presso Circolo “La libertà del 1945” Via Pistoiese 659 Viaccia a Prato

Orario inizio concerti 21.30

Info e prenotazioni: 349 232 1388

Lo svolgimento e la qualità di SOUNDS ON FRIDAY anche per questa edizione sono sostenute dallo storico supporto di Kostelia, azienda leader nel settore della logistica con sede a Barberino di Mugello, da molti anni motore di progetti culturali di respiro nazionale a testimoniare l’esistenza di un’economia locale sensibile ai valori della cultura e della socialità.

Hanno contribuito anche Pasticceria Peruzzi, Vivaio Gheri, Immobiliare e Rifinizione Vignali.

basket. Serie C, arriva la prima sconfitta dei Dragons (73-88)

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Prato, 9 novembre 2023 – “A Prato siamo tosti, ci rialzeremo. Famiglie del nostro gruppo squadra e del nostro staff sono state coinvolte e danneggiate profondamente e a loro mandiamo tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà”. Difficile parlare di sport adesso, il pensiero del coach Sibe Marco Pinelli va alle vittime e alla città. Sul campo di Montevarchi matura la prima sconfitta stagionale per Sibe Gruppo AF Prato, reduce da un inizio straordinario. Nonostante un solo allenamento nelle gambe, i Dragons cercano comunque l’impresa con un inizio esuberante ma alla lunga il ritmo cala e i Dragons devono cedere. Pinelli ci tiene a elogiare la prova dei suoi: “Sono orgoglioso della dignità e del senso del dovere con il quale i miei giocatori hanno affrontato questa gara. Complimenti a Montevarchi e a coach Paludi: hanno vinto con merito. Come pratesi abbiamo passato e siamo dentro una settimana storicamente difficile per il tessuto sociale della nostra città. Siamo arrivati a questa gara con un solo allenamento in una settimana, perché gli impianti erano indisponibili. Non siamo professionisti e non abbiamo un quotidiano da tali. Ricordiamocelo ogni tanto, anche se siamo abituati a vedere fare ai ragazzi cose straordinarie. Noi nel nostro piccolo, da pratesi, ci rimboccheremo le maniche, lavorando insieme, aiutandoci sempre. Oggi, con la chiusura delle scuole e degli impianti sportivi, cercheremo un posto dove allenarci perché non possiamo pensare di fare partite di questo livello con un solo allenamento”.

Il tabellino. Manfredini 2, Forti ne, Artioli 4, Magni 16, Staino, Berni 19, Pinelli, Casella 18, Salvadori 12, Pacini 2.

Lorenzo Somigli

LO SPAZIO “ATOMICO” DI GIANNI ADRUBALI

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La Galleria Civica Mo.C.A. accoglie in collezione una “pittura industriale” a firma di Gianni Asdrubali. L’artista, di formazione accademica, ha così sostenuto Florilegio Italiano, idea progettuale vincente che sta continuando a consolidare in qualità il nucleo espositivo in costante espansione.

L’artista, presente sulla scena contemporanea internazionale dai primi anni Ottanta, vanta una lunga carriera espositiva. La sua firma raggiunge gallerie e spazi espostivi da Milano a Brescia, da Venezia a Genova, da Bologna a Firenze, da Roma a Spoleto ed Erice, varcando i confini nazionali da Londra a Colonia, Taiwan, Mosca e San Paolo in Brasile. Ragguardevoli sono le partecipazioni ad aventi e rassegne di ambito europeo tra cui la Quadriennale di Roma (1986), la Biennale di Venezia (1988 e 2011) e di Sydney (1988). Nel 1993 partecipa alla mostra La Fabbrica Estetica al Grand Palais di Parigi. Nel 2003 e nel 2005, invitato da Danilo Eccher, partecipa a due mostre al Macro, collezione MACRO, Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Nel 2001 e nel 2004 partecipa a due mostre con E. Castellani, alla Galleria Invernizzi di Milano e alla Galleria Santo Ficara di Firenze.

Asdrubali si dedica alla ricerca artistica volta alla definizione di uno spazio pittorico che, vuoto e compatto, riconduca concettualmente all’idea di un nucleo originario creatore del tutto. Inizialmente concretizzatasi in uno spazio frontale senza dimensione, esito di compressione e fusione degli opposti, l’immagine proposta dall’artista scaturisce e si consolida dal binomio di forma e antiforma, secondo una concezione ed un approccio anarchicamente in antitesi rispetto alle avanguardie e loro stato di latenza. Le forme, dunque l’immagine, evocatrici di tensioni sensoriali, sono realtà fotografate nel loro punto più estremo: l’inizio.

L’opera che ne nasce, avulsa da concettualismi, è dunque un’attitudine mentale espressa mediante concatenazione di elementi in connessione reciproca a raggiungere un punto limite senza confine rappresentante la vita, “nodo fondamentale e contradditorio”.

In foto: Malumazac, 1990, pittura industriale su tela, 237×278 cm.

Sartoni Alessandro

 “Walter Bonatti – Stati di Grazia. Un’avventura ai confini dell’uomo” > 8 novembre 2023 – 7 gennaio 2024 > Bolzano, Galleria Civica

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CAI sezione di Bolzanopresenta la mostraprodotta dal Museo Nazionale della Montagna di Torino Walter BonattiStati di GraziaUn’avventura ai confini dell’uomoA cura di Roberto Mantovani e Angelo PontaOrganizzazione generale Maurizio VeronesePresidente della sezione e responsabile della Commissione Cultura del CAI Bolzano  8 novembre 2023 – 7 gennaio 2024Bolzano, Galleria Civica

Il CAI Bolzano presenta la mostra prodotta dal Museo Nazionale della Montagna di Torino: Walter Bonatti. Stati di grazia – Un’avventura ai confini dell’uomo”, a cura di Roberto Mantovani e Angelo Ponta e ospitata alla Galleria Civica di Bolzano.
 
Il CAI, Club Alpino Italiano, fonda la sua nascita sulla conoscenza, l’amore, il rispetto e la preservazione della montagna, tutti concetti su cui si basa la cultura della montagna soprattutto, ma non solo, per chi ci vive e opera. È per questo che il CAI Bolzano ha deciso di ospitare questa mostra dedicata a Walter Bonatti, alpinista ed espolatore che ha saputo andare alla scoperta non solo della montagna e del mondo, ma soprattutto di se stesso, attirato dal senso di avventura e dai viaggi nell’ignoto che portano a confrontarsi con il sé.
La mostra è la seconda tappa di questo importante progetto che, dopo essere stato esposto al Museo Nazionale della Montagna di Torino nel 2021, vuole rendere omaggio e far conoscere quanto più possibile la figura di Bonatti con fotografie e oggetti che mettano in evidenza quanto le sue avventure siano state senza confini.
 
Si entra così in un percorso realmente immersivo che porta il visitatore a conoscere il protagonista e la sua storia attraverso oggetti diventati iconici, come l’attrezzatura alpinistica dei primi anni di attività; alcuni dei machete usati nel corso delle avventure nella giungla e nelle foreste; lettere e pagine tratti dai diari e dai quaderni.
 
Dei veri e propri ambienti “bonattiani” dove ci si può immergere con tutti i sensi: la montagna è ovviamente la protagonista della prima sezione, con una grande installazione multimediale dedicata al Grand Capucin e basata sulle riprese appositamente realizzate con il drone dal Soccorso Alpino Piemontese e Valdostano lungo il tracciato della via Bonatti-Ghigo del 1951. Ghiacci, foreste e vulcani rivivono in tre sale che restituiscono le suggestioni di quegli ambienti. Non mancano contenuti audio e video, per rivivere con gli occhi e la voce di Bonatti alcuni suoi viaggi e interviste.
 
«Sarebbe stato facile riempire le sale dell’esposizione facendo sfoggio della dovizia di documenti, scatti fotografici e materiali che Bonatti ha conservato. Certo, molto è stato messo in mostra. Ma non volevamo che tutto si esaurisse in un’esibizione di oggetti e di immagini, o nel ritratto di un campione del passato» – raccontano i curatori – «Perché l’interesse e l’affetto che ancora oggi circondano Walter non si spiegano solo con il valore delle scalate, il suo talento di reporter o il fascino dei suoi viaggi esplorativi: la sua lunga ricerca tocca corde profonde, le sue emozioni ci riguardano ancora, ed è attraverso queste che possiamo rileggerne l’esperienza».
 
Il visitatore ha così un’esperienza a tutto tondo di quella che fu la vita di Walter Bonatti, nato come alpinista per giungere negli anni Sessanta all’esplorazione del mondo, per oltre trent’anni protagonista di straordinarie avventure sulle pareti più difficili delle Alpi, nei fiordi patagonici, nei deserti e nelle giungle, tra i ghiacci e nei vulcani; viaggi sempre contraddistinti dalla genuinità che ha perseguito per tutta la vita rinunciando alle innovazioni tecniche o accostandosi senza armi agli animali “feroci”, vivendo esperienze di vita quotidiana con le popolazioni indigene che ha incontrato e cercando sempre di stabilire con la natura un rapporto profondo.
 
La realizzazione della mostra è stata possibile grazie al lungo lavoro di riordino, studio, catalogazione e digitalizzazione dei materiali dell’Archivio Bonatti, donato al Museo Nazionale della Montagna di Torino dalla famiglia Vicario, erede dell’alpinista-esploratore, all’inizio di agosto del 2016, un lavoro sostenuto da Club Alpino Italiano, Regione Piemonte, Fondazione CRT, FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale.
 
Maurizio Veronese, Presidente del CAI di Bolzano e referente per le attività culturali dell’associazione conclude: “Abbiamo fortemente voluto portare a Bolzano la Mostra “Stati di grazia” affinché i nostri soci, ma non solo, anche coloro che amano la montagna e le sue imprese potessero incontrare Walter Bonatti alpinista, esploratore, ma soprattutto uomo che alla montagna ed all’avventura ha dedicato tutta la sua vita. Soprannominato «il re delle Alpi», è stato una delle figure più eminenti dell’alpinismo mondiale. Oltre che alpinista e guida alpina, fu autore di libri e numerosi reportage nelle regioni più impervie del mondo, molti dei quali come inviato esploratore del settimanale Epoca. Ci auguriamo che ci sia un grande afflusso di persone interessate ad approfondire sempre più la figura di Bonatti e le sue svariate ed importanti imprese”.
 
Daniela Berta, Direttore del Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino: “Siamo riconoscenti al CAI Bolzano per la possibilità di ampliare il pubblico di questo importante progetto che ha coronato il pluriennale lavoro condotto dal nostro museo intorno alla figura di Walter Bonatti, per valorizzare la quale abbiamo anche realizzato quest’anno una esposizione permanente in sede. L’Archivio è un cantiere sempre aperto che dà vita a molteplici iniziative per condividere gli “stati di grazia” di Bonatti e la sua straordinariamente feconda, ampia e attuale eredità culturale”.
 
Ad accompagnare l’esposizione c’è un catalogo, che sarà possibile acquistare presso la Libreria Nuova Cappelli in Corso Libertà 2 a Bolzano, riccamente illustrato, che raccoglie i contributi di Daniela Berta, Veronica Lisino, Leonardo Bizzaro, Luca Calzolari, Roberto Mantovani, Franco Michieli, Angelo Ponta, Angelica Sella.
 
EVENTI COLLATERALI
A corollario della mostra ci saranno due eventi serali e, dal 29 novembre, si affiancherà un’altra esposizione, Senza posa. Italia K2 di Mario Fantin. Racconto di un’impresa”, che sarà ospitata dal Museo Civico di Bolzano, in via Cassa di Risparmio 14. La mostra racconta il lavoro del cineasta che documentò la spedizione italiana del 1954, che riuscì per la prima volta a salire la seconda montagna del mondo. Guidata da Ardito Desio, con la partecipazione di forti alpinisti italiani (tra cui anche il bolzanino Erich Abram, a cui è dedicata una sezione della mostra e che sarà il protagonista del secondo evento serale), la spedizione doveva e riuscì a dimostrare al mondo che l’Italia era in grado di compiere un’impresa così difficile.
 
Il 16 novembre al Teatro Spazio Costellazione, in via Claudia Augusta 111, alle ore 20,30 verrà proiettato il film: Fratelli si diventa. Omaggio a Walter Bonatti, l’uomo del Monte Bianco regia di Alessandro Filippini e Fredo Valla.
Al centro, il ritratto del personaggio simbolo dell’alpinismo mondiale, delineato da Reinhold Messner, che ha raccolto il testimone di Bonatti sulle montagne più alte della terra, in un’ideale staffetta fra due generazioni. I due alpinisti sono legati da un rapporto profondo e non privo di dissapori. Nel documentario si confrontano in un faccia a faccia serrato, condividendo la loro visione dell’alpinismo e dell’avventura, “scoprendosi appunto fratelli”. Nel film vengono ripercorse alcune delle più importanti imprese di Bonatti testimoniate dalle immagini dei film “Italia K2” di Marcello Baldi e “G-IV. Montagna di luce” di Renato Cepparo, rese disponibili grazie alla Cineteca del CAI.
 
Il 24 novembre al Teatro San Giacomo, in via Maso Hilber, alle ore 20,30 andrà in scena lo spettacolo Walter Bonatti – Sognare ancoraCanti, parole e musica per un mito del’900”, con la regia di Angelo Ponta. Uno spettacolo per voci recitanti, coro, soprani e pianoforte, che ha scelto di raccontare la vita di Walter Bonatti dando voce e suoni ai suoi ambienti, alle sue emozioni e scoperte e a quella che lui chiamò esplorazione interiore. Un viaggio in musica che si unisce alle parole stesse di Bonatti per evocare il lato più intimo della sua figura e quella sua capacità di intravedersi fra le pieghe del mondo, ripercorrendo una vita che è stata sì avventura ma anche introspezione e ascolto.
 
Il 1 dicembre al Teatro Spazio Costellazione, in via Claudia Augusta 111, alle ore 20,30 si terrà la proiezione del film dedicato a Erich Abram, celebre alpinista che nel dopoguerra scalò tutte le vie più difficili delle Dolomiti e che nel 1954 partecipò alla spedizione del K2 insieme a Walter Bonatti. Con la partecipazione della consorte Carla Abram e di Augusto Golin.
Scarica il comunicato stampa
Maria Chiara Salvanelli | Press Office & Communication
cell + 39 3334580190 – mariachiara@salvanelli.it













Sabato 11 e domenica 12 L’Homme Armé presenta “I concerti al Cenacolo” (Borgo San Lorenzo e Barberino)

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L’Homme Armé presenta

I Concerti al Cenacolo 2023

Musica antica nell’area metropolitana fiorentina

Dal 3 al 19 novembre – www.hommearme.it

SABATO 11 NOVEMBRE 2023 ore 21.15

Pieve di San Lorenzo

Borgo San Lorenzo (FI), via Cocchi 4; ingresso libero

DOMENICA 12 NOVEMBRE 2023 ore 17.30

Chiesa di San Bartolomeo

Barberino Valdelsa (FI), Via Francesco da Barberino, 40; ingresso libero

Ensemble L’Homme Armé

diretto da Fabio Lombardo in

L’Homme armé … in nativitatis. Capolavori del Rinascimento

Musiche di Antoine Brumel, Josquin Desprez, Jean Mouton

Per l’edizione 2023 de «I Concerti al Cenacolo», che l’Associazione L’Homme Armé porta avanti dal 1994 ed è la più longeva rassegna annuale di musica antica in Toscana (se non in Italia), l’Ensemble L’Homme Armé diretto da Fabio Lombardo (cantus: Giovanna, Baviera, Marta Fumagalli, Matteo Pigato; altus: Alberto Allegrezza, Massimo Altieri; tenor: Paolo Borgonovo, Paolo Fanciullacci, Riccardo Pisani, bassus: Guglielmo Buonsanti, Gabriele Lombardi): sabato 11 novembre alle 21.15 nella Pieve di San Lorenzo (via Cocchi 4, Borgo San Lorenzo, FI, ingresso libero) e domenica 12 novembre alle 17.30 nella Chiesa di San Bartolomeo a Barberino Valdelsa (via Francesco da Barberino 40; ingresso libero) si ascolta L’Homme armé … in nativitatis. Capolavori del Rinascimento, con musiche di Josquin Desprez, Antoine Brumel, Jean Mouton. Inoltre sabato 11 alle 17.30, nell’Oratorio di Sant’Omobono a Borgo San Lorenzo (via San Francesco), Fabio Lombardointroduce il concerto con la conversazione L’homme armé.Storie di ieri e di oggi intorno a una melodia antica.

Il programma del concerto alterna due tipi diversi di musiche sacre: un monumento musicale come la Missa l’homme armé di Josquin e alcuni mottetti natalizi nello stile della chanson dell’epoca. I due temi si intrecciano attraverso alcune opere riferite ad autori diversi seppur tra loro contemporanei, e tutti provenienti dall’area franco-fiamminga (ma tutti passati, a lungo o di sfuggita, dalla Penisola). I due mottetti, Quaeramus cum pastoribus e Noe psallite di Jean Mouton (compositore francese tra i più famosi tra i contemporanei di Josquin), erano molto diffusi nel XVI secolo, fatto attestato sia dalla loro presenza in numerosissime fonti manoscritte e a stampa, sia attraverso i diversi cicli di messe polifoniche che altri compositori contemporanei o di poco successivi (Willaert e Morales tra gli altri), hanno composto sugli stessi, segno di evidente apprezzamento. In entrambi i mottetti, a tema natalizio, il testo presenta elementi dialogici, una sorta di dialogo tra i pastori o tra questi e gli angeli, mentre la forma musicale è particolarmente caratterizzata dalla presenza di un ritornello che conferisce al brano un tono festoso e quasi popolaresco. Questa iterazione della parola “noe” (dal francese nöel) è tipica dei brani della tradizione natalizia francese. Alla stessa tradizione appartiene anche Psallite noe di Ninot le Petit, autore sulla cui identità ci sono ancora vari dubbi: dovrebbe aver fatto parte della cappella papale dal 1488 al 1502, mantenendo qualche contatto anche con l’ambiente mediceo. Il testo del brano appare come un collage di frammenti diversi sempre tratti dalla liturgia del periodo natalizio, con un ritornello, forse di origini popolari, basato sull’esortazione iniziale. La forma sembra alternare episodi tipicamente imitativi ad altri a due voci dal carattere piuttosto improvvisativo, rimandando alle pratiche quotidiane del contrappunto a mente.

La melodia “l’homme armé”, tratta da una canzone borgognona, rappresenta un caso unico nella musica del Rinascimento: “nessun altro cantus firmus è servito come base per così tanti nuovi brani o come punto di partenza per una pratica così ricca di emulazione compositiva e di abilità”. Su questa melodia sono state composte circa 40 messe tra il 1460 e la fine del XVI secolo. Il testo parla di un uomo armato, ma il significato simbolico sembra essere sfuggente ancora adesso.

La rassegna, che si svolge dal 3 al 19 novembre, è incentrata sempre sul repertorio antico con tre produzioni musicali distribuite nell’area metropolitana fiorentina, oltre che nella storica sede del Museo di San Salvi a Firenze, sotto il magnifico affresco di Andrea del Sarto nel Cenacolo da cui la rassegna prese il nome. I programmi coprono quest’anno un arco cronologico molto vasto, spostandosi tra il cuore del rinascimento musicale al primo barocco fino ad un programma sui tratti “eterni” della canzone tra rinascimento e XX secolo, che ha aperto con gran successo «I Concerti al Cenacolo 2023». I concerti sono realizzati in collaborazione con Comuni e Associazioni del territorio e in molti casi saranno preceduti da presentazioni di specialisti, ma col taglio dell’alta divulgazione.

L’ultima produzione di quest’anno, sabato 18 novembre alle 21.15 nella Chiesa di Santa Maria all’Antella (Piazza Ubaldino Peruzzi 29, ingresso libero) e domenica 19 novembre alle 16.30 nell’Abbazia dei Santi Salvatore e Lorenzo a Settimo (Badia a Settimo; via San Lorenzo 15, Scandicci, FI, ingresso libero), vede all’opera L’Homme Armé Consort, ovvero la sezione giovanile (ma non inesperta) de L’Homme Armé (soprani: Elena Mascii, Katarina Montevecchi; alti: Giulia Beatini, Elisabetta Vuocolo; tenori: Luca Mantovani, Lorenzo Renosi; bassi: Rolando Moro, Lorenzo Tosi; organo: Cecilia Iannandrea), sempre sotto la direzione di Fabio Lombardo, presenta O magnum mysterium. Lo splendore della musica sacra tra ’500 e ’600, conMusiche di Luca Marenzio, Giovanni Gabrieli, Pietro Lappi, Marco da Gagliano. Un’esuberante antologia di brani a doppio coro (ad eccezione di uno) appartenenti ad un periodo di circa venti o trent’anni a cavallo tra XVI e XVII secolo, anni in cui le composizioni a doppio coro si erano enormemente diffuse sia in Italia sia in varie parti d’Europa. I compositori sono tutti italiani operanti in varie città quali Firenze, Roma Varsavia, Venezia e Brescia. In programma resta anche una conversazione, domenica 19 novembre alle 11 nella Biblioteca comunale di Scandicci (via Roma 38A): Tra antico e moderno. La musica sacra tra ’500 e ’600, a cura di Fabio Lombardo.

Una novità per I concerti al Cenacolo è la collaborazione con l’Istituto Stensen per la proiezione del docufilm Il padrone delle note: Josquin Desprez scritto e diretto da Marco Zarrelli (Italia 2023, 140 min – una produzione Mescalito Film), martedì 14 novembre alle 18 al Cinema Astra (piazza Beccaria, Firenze), biglietti 6 euro, in vendita alla biglietteria del cinema e in prevendita sul sito del cinema Astra (non prenotabili attraverso il sito de L’Homme Armé).dopo il successo che l’analoga iniziativa ha avuto nell’ambito del festival FloReMus a settembre. 

Premio Chatwin 2023: programma degli eventi e cerimonia finale (17-18 novembre, La Spezia)

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PREMIO CHATWINCAMMINANDO PER IL MONDO I giorni conclusivi della storica manifestazione sulla letteratura di viaggio prevedono laboratori, incontri e riconoscimenti speciali a personalità tra le più rappresentative del panorama culturale del cinema, della fotografia, della musica, dell’ambiente e del fumetto. Si avvia alla conclusione l’edizione 2023 del Premio Chatwin – camminando per il mondo, dedicato allo scrittore e fotografo inglese Bruce Chatwin e rivolto ai viaggiatori e agli appassionati di letteratura di viaggio. Venerdì 17 novembre e sabato 18 novembre alla Spezia, città in cui è nato nel 2001, si svolgeranno le iniziative culturali finali della manifestazione inaugurata la scorsa estate con il lancio del concorso internazionale di narrativa e fotografia. La Mediateca Regionale Ligure “Sergio Fregoso”, dove fino al 19 novembre è in corso la mostra CAMMINANDO PER IL MONDO. In viaggio con i vincitori del Premio Chatwin, a cura di Maurizio Garofalo, sarà anche la cornice di tre interessanti iniziative:- il laboratorio di scrittura VIAGGI A KM0 alla scoperta del territorio, a cura di Andrea Bocconi, scrittore e titolare del laboratorio di scrittura della Scuola del Viaggio, riservato agli studenti del Liceo Classico “L. Costa” e del Liceo Scientifico “A. Pacinotti” con l’obiettivo di avvicinare i più giovani alla letteratura e al viaggio, in programma il 17 novembre dalle ore 9:00 alle 15:00;- l’incontro PATAGONIA, IL GRANDE SOGNO, titolo tratto dal libro di Ermanno Salvaterra, con Maurizio Furgada, scrittore e autore del libro Patagonia sulle tracce di Chatwin, e Luigi Marfé, docente di Letteratura di viaggio dell’Università di Padova, che si terrà alle ore 18:00 dello stesso giorno, moderato dal giornalista Stefano Brambilla e dalla direttrice artistica del Premio Chatwin Luciana Damiano;– il dibattito, alle ore 10:30 del 18 novembre, dal titolo VIAGGIARE, IERI OGGI E DOMANI, in compagnia di Colin ThubronLuigi Marfé, il blogger Claudio Pelizzeni Stefano Brambilla, che rifletterà su come sono cambiati il modo di viaggiare e la scrittura di viaggio in funzione delle nuove tecnologie, ipotizzando la figura dell’esploratore del futuro. Il gran finale della manifestazione avrà invece luogo sabato 18 novembre al Teatro Civico a partire dalle ore 16:30. In tale occasione saranno consegnati i premi ai vincitori delle sezioni “narrativa” e “fotografia” del concorso 2023 selezionati da una giuria presieduta da Francesco Cito, maestro della fotografia, e  Andrea De Carlo, scrittore, in libreria proprio in questi giorni con una nuova opera, stavolta per bambini, dal titolo I vestiti di Batuc, illustrata su testi composti dalla figlia Malina.Per la sezione narrativa i primi tre classificati sono i racconti: Cuore di ruggine” di Clara ValenzaniUn sogno lungo 143 stazioni” di Angela Mori  e, ex aequo, Aspetto un tiglio” di Andreina De Tomassi e Vi salverà il futuro di Anna Magli; per la sezione fotografia i primi tre reportage classificati sono: “Habitat Mongolia” di Valentina Brancaforte“Romania” di Giuseppe Sabella e L’Arca” di Massimo Di Nonno.Oltre ai vincitori del concorso, tra musiche, letture e proiezioni, sul palco si alterneranno anche personalità di rilievo del panorama culturale italiano ed europeo a cui saranno consegnati i riconoscimenti speciali: Premio Chatwin alla carriera “Una vita di viaggi e passione letteraria” allo scrittore e viaggiatore olandese Jan Brokken, che parlerà anche dell’ultima opera, uscita in questi giorni, dal titolo La suite di Giava (Iperborea Edizioni)Premio Chatwin “Viaggi in punta di matita”, assegnato in passato a Tullio Altan e che quest’anno sarà ritirato dal fumettista, sceneggiatore e regista Igor Tuveri, in arte Igort;  Premio Chatwin “Viaggi di carta” allo storico e scrittore Gianni Dubbini Venier, per l’opera prima al libro L’avventuriero, Sulle tracce di Nicolò Manucci da Venezia allo stretto di HormuzPremio Chatwin “Un Mondo da salvare” al botanico, saggista e divulgatore Stefano MancusoPremio Chatwin “L’occhio assoluto” al fotografo e storyteller Davide MonteleonePremio Chatwin “Viaggi di carta” al miglior libro di viaggio edito nel 2022, Tra Russia e Cina, dello scrittore e viaggiatore Colin Thubron.Saranno presenti inoltre i vincitori del concorso di narrativa e fotografia; il fotografo Luigi Baldelli; l’autore, regista e sceneggiatore Nello Correale; il photo editor, docente di fotografia e fotogiornalismo Maurizio Garofalo.L’evento, condotto da Stefano Brambilla e Luciana Damiano, sarà accompagnato dalle musiche di Massimo Azzarini e dalle letture dell’attrice Elena Mele, della Compagnia degli Evasi. Ad arricchire la scenografia del palcoscenico del Teatro sarà un’installazione di Claudio Papola. Sarà presente alla serata per i Saluti Istituzionali il Sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini
Completa il programma “In viaggio con Chatwin”, un’iniziativa legata alla mobilità sostenibile che, dal 12 al 18 novembre, permetterà ai viaggiatori dei treni regionali con destinazione La Spezia di usufruire di uno sconto ai musei civici della città. Ideata dal Premio Chatwin, promossa da Trenitalia e realizzata grazie al sostegno del Comune della Spezia, la promozione consente di accedere con una riduzione del 25% sul biglietto intero di ingresso ai sei musei civici della città: Museo Civico Amedeo Lia, CAMeC – Centro d’Arte Moderna e Contemporanea, Museo Etnografico Giovanni Podenzana, Museo Archeologico del Castello San Giorgio, Museo del Sigillo e Palazzina delle Arti. Per ottenere lo sconto basterà presentare all’ingresso un biglietto o un abbonamento regionale che portino la data del periodo 12-18 novembre. Maggiori informazioni sulla pagina Treni regionali Liguria di www.trenitalia.it
L’iniziativa vuole essere un contributo alla salvaguardia del nostro pianeta. Tema molto caro a Bruce Chatwin e al Premio a lui dedicato, che ad ogni edizione assegna il riconoscimento speciale “Un mondo da salvare” a personalità di spicco del mondo culturale e scientifico per il loro impegno e che nelle precedenti edizioni è andato a Francesco GalanzinoFulco PratesiFolco QuiliciMario TozziTelmo Pievani. Il Premio Chatwin – camminando per il mondo è un’iniziativa organizzata dall’Associazione Culturale Chatwin, con il contributo di Regione Liguria e Comune della Spezia, il sostegno di Fondazione Carispezia e il patrocinio del Ministero della Cultura. Partner è Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS; Media Partner il Touring Club Italiano; sponsor l’azienda Lunae. Di seguito il programma completo  Venerdì 17 novembre MEDIATECA REGIONALE LIGURE “Sergio Fregoso”via Firenze 37, La Spezia Ore 9:00 – 15:00VIAGGI A KM0 alla scoperta del territorioLaboratorio di scrittura condotto da ANDREA BOCCONI,scrittore e titolare del laboratorio di scrittura della Scuola del ViaggioRiservato agli studenti del Liceo Classico “L. Costa” e del Liceo Scientifico “A. Pacinotti” Ore 18:00PATAGONIA, IL GRANDE SOGNO(titolo tratto dal libro di E. Salvaterra)Incontro conMAURIZIO FURGADA, scrittore e autore del libro “Patagonia sulle tracce di Chatwin”LUIGI MARFÉ, docente di Letteratura di viaggio dell’Università di PadovaModeratori:STEFANO BRAMBILLA, giornalistaLUCIANA DAMIANO, ideatrice e direttrice artistica *** Sabato 18 novembre MEDIATECA REGIONALE LIGURE “Sergio Fregoso”via Firenze 37, La Spezia Ore 10:30VIAGGIARE, IERI OGGI E DOMANICome sono cambiati il modo di viaggiare e la scrittura di viaggio in funzionedelle nuove tecnologie: come sarà l’esploratore del futuro?Incontro con:COLIN THUBRON, scrittore e viaggiatoreLUIGI MARFÉ, docente di Letteratura di viaggio dell’Università di PadovaCLAUDIO PELIZZENI, viaggiatore e bloggerSTEFANO BRAMBILLA, giornalista *** TEATRO CIVICOPiazza Mentana, La Spezia Ore 16:30EVENTO SPETTACOLO Saluti Istituzionali del Sindaco della Spezia PIERLUIGI PERACCHINI Proiezioni, letture, premiazioni, musica e incontri con:LUIGI BALDELLI, fotografoJAN BROKKEN, scrittore e viaggiatore,vincitore del Premio Chatwin “Una vita di viaggi e passione letteraria”FRANCESCO CITO, maestro della fotografia, presidente di giuriaANDREA DE CARLO, scrittore, presidente di giuriaNELLO CORREALE, autore, regista e sceneggiatoreGIANNI DUBBINI VENIER, storico e scrittore, vincitore del Premio Chatwin “Viaggi di carta”, opera prima al libro “L’avventuriero. Sulle tracce di Nicolò Manuccida Venezia allo stretto di Hormuz”MAURIZIO GAROFALO, photo editor, docente di fotografia e fotogiornalismoIGORT, fumettista, sceneggiatore e registra,vincitore del Premio Chatwin “Viaggi in punta di matita”STEFANO MANCUSO, botanico, saggista, divulgatore,vincitore del Premio Chatwin “Un Mondo da salvare”DAVIDE MONTELEONE, fotografo, storyteller,vincitore del Premio Chatwin “L’occhio assoluto”COLIN THUBRON, scrittore, viaggiatore,vincitore del Premio Chatwin “Viaggi di carta”al miglior libro di viaggio edito nel 2022 “Tra Russia e Cina”I Vincitori del concorso di narrativa e fotografia Musiche: MASSIMO AZZARINILetture: ELENA MELE (Compagnia degli Evasi) Conducono: STEFANO BRAMBILLA, LUCIANA DAMIANOScenografia: installazione di CLAUDIO PAPOLA Ingresso libero fino ad esaurimento posti

dal 10 novembre in radio il nuovo singolo di MARLA

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MARLA

VENERDÌ 10 NOVEMBRE
ESCE IN RADIO E IN DIGITALE
“AMARTI ODIARTI”

IL NUOVO SINGOLO

Dal 10 novembre 2023 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica “AMARTI ODIARTI”, il nuovo singolo di Marla pubblicato dalla label Dmb Management con  distribuzione Sony Music Italia.

“Amarti Odiarti” è un brano che parla del malessere psicologico e fisico che prova una persona con un passato frastagliato quando si scontra con l’unico individuo con cui non vorrebbe mai entrare in conflitto.

“Amarti odiarti” è una disperata richiesta d’amore di una persona che dipende affettivamente e che vive nella convinzione assoluta che senza il suo partner non sia possibile sopravvivere,così preferisce amare così tanto e farsi male fino ad odiare l’altro , che lasciare andare ciò che non è destinato a lei.

La copertina del brano è ispirata a “gli amanti” di René Magritte, in cui la mancanza di comunicazione, simboleggiata dal velo bianco, è al centro di tutto.

Commenta l’artista a proposito del brano: “Con questa canzone voglio far rispecchiare in questo brano chiunque abbia a che fare con questa fragilità psicologica, sia direttamente che passivamente”.

Biografia

Marla, nome d’arte di Giulia Pandolfi, è una giovanissima cantautrice calabrese che frequenta la scuola di alto perfezionamento canoro “RC voce produzione” diretta da Cecilia Cesario e Rosario Canale (cantautore e producer), con il quale ha scritto il brano. Rosario ha anche curato la direzione musicale di questo progetto.

La giovanissima cantautrice continua a dimostrare l’artista che ha voglia di diventare, ponendo la gratitudine come primo valore in tutto ciò che fa e continuando a crescere,sia come artista che come persona, ringraziando sempre sia le persone che ha vicino sia la vita che le pone davanti possibilità e difficoltà, ringraziando sempre qualcuno lassù che le ha dato il dono di saper scrivere senza troppe difficoltà. 

A maggio 2023 esce il brano d’esordio “Fiore di ciliegio”.

“Amarti Odiarti” è il secondo singolo di Marla disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 10 novembre 2023.

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